Come scegliere il tasso d’interesse del mutuo: fisso o variabile

Stai per accendere un mutuo e non sai se scegliere tasso fisso o variabile? Scopri quale conviene

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Pasquale Gangemi

Consulente e agente immobiliare

Specialista d'intermediazione e consulenza rivolta alla compravendita, locazione e valutazione di immobili ad uso residenziale e commerciale. Ha sviluppato esperienza nella scrittura per il web per la definizione dell'andamento del mercato.

Il numero di nuovi mutui e delle surroghe continua ad aumentare. I motivi dell’acquisto sono molteplici: disporre di un’abitazione di proprietà, comprare una seconda casa per uso personale o come casa vacanza per incrementare il proprio reddito, acquistare un ufficio o un locale commerciale per la propria attività etc. A prescindere dal caso specifico, la domanda che tutti si pongono è la stessa: conviene accendere un mutuo con tasso fisso o variabile? In questo articolo ti spieghiamo come funzionano e quali sono i vantaggi di entrambi. Leggi la nostra guida per scegliere, con consapevolezza e semplicità, la formula di mutuo più adatta alle tue esigenze.

Mutuo a tasso fisso e a tasso variabile: qual è il più conveniente

La risposta è: dipende. La convenienza della tipologia di mutuo dipende infatti da diversi fattori: la propria capacità di reddito, l’entità dell’importo richiesto all’istituto bancario, la durata del mutuo e la propensione al rischio. Come è facile intuire la decisione va calibrata in base alle proprie esigenze e non può prescindere dalla conoscenza delle caratteristiche peculiari delle due tipologie di mutuo.

Mutuo a tasso fisso: cos’è e quali sono i vantaggi

Il mutuo a tasso fisso è una tipologia di finanziamento caratterizzata, come suggerisce il nome, da un tasso d’interesse che non subisce variazioni nel tempo e non risente delle fluttuazioni degli interessi nel mercato dei mutui. Il tasso di interesse in questo caso viene calcolato sulla base del valore dello spread e degli indici interbancari (costo del denaro all’ingrosso), la cui somma determina il tasso finale che il debitore dovrà sostenere per accendere il mutuo.

Lo spread viene stabilito dagli istituti bancari e non è altro che il guadagno che decidono di ottenere con la concessione dei finanziamenti. L’indice interbancario per il mutuo a tasso fisso è l’Eurirs (o Irs) della stessa scadenza del mutuo. Per un mutuo a 20 anni si dovrà considerare l’Eurirs 20 anni. Tale valore non è scelto in modo arbitrario dalle banche ma dipende dall’andamento del costo del denaro e dall’inflazione. Le banche possono soltanto scegliere il metodo di rilevazione dell’Eurirs: alcune ad esempio fanno riferimento all’indice del primo giorno del mese altre invece si basano sulla media del mese precedente.

I vantaggi del mutuo a tasso fisso sono principalmente due:

  • il tasso d’interesse non cambia. A prescindere dalla situazione economica e da quella politica (che incide direttamente sullo spread) non dovrai mai preoccuparti di eventuali rialzi dei tassi, non intaccheranno in nessun modo le condizioni del mutuo che hai sottoscritto;
  • una rata mensile fissa e costante per tutta la durata del mutuo che ti permetterà di amministrare con maggiore serenità il reddito disponibile.

Quando conviene il mutuo a tasso fisso

Se il tuo reddito è stabile, il tasso fisso è la soluzione ideale. Questo vuol dire percepire uno stipendio fisso il cui importo è sempre uguale ogni mese. Potrebbe non essere conveniente nei casi in cui prevedi ci possa essere un incremento delle tue entrate (promozione di lavoro o utili derivanti da attività imprenditoriali in crescita). Se l’importo del mutuo che richiedi è basso (non supera gli 80.000 euro) e la durata supera i 20 anni, ti conviene scegliere il tasso fisso in quanto per tempi così lunghi è difficile fare previsioni in merito all’andamento dei tassi d’interesse.

Mutuo a tasso variabile: cos’è e quali sono i vantaggi

Il mutuo a tasso variabile, a differenza del fisso, si contraddistingue per la sua imprevedibilità. Ciò dipende dai parametri che vengono utilizzati per calcolare il tasso: Euribor (euro interbank offered rate) ossia il costo del denaro nel breve periodo quotato giornalmente e lo spread espresso in percentuale. Il valore del tasso variabile è dato dalla seguente somma algebrica: Euribor+ spread in %. Mentre l’importo delle rate di un mutuo con tasso fisso è determinato a priori e non subisce variazioni, quello di un mutuo a tasso variabile dipende dall’andamento dei due parametri appena indicati.

Attualmente il tasso variabile risulta essere inizialmente più conveniente rispetto a quello fisso, in quanto gli interessi sono più bassi. A ciò bisogna aggiungere il vantaggio che si può trarre da un’eventuale diminuzione dell’inflazione, che per il debitore equivale ad una rata più bassa da pagare. Il tasso variabile è però croce e delizia, oltre all’ipotesi positiva appena considerata c’è anche quella negativa: l’inflazione potrebbe anche aumentare e dunque comportare un incremento dell’importo della rata del mutuo. Dunque se non sei disposta/o a correre qualche rischio ti conviene pagare qualcosa in più e godere di una maggiore tranquillità per tutta la durata del mutuo.

A chi conviene il mutuo a tasso variabile

Se il tuo reddito è contraddistinto da un’elevata propensione all’incremento e hai una buona capacità di risparmio, scegli il mutuo a tasso variabile. Come hai letto in precedenza, quest’ultimo è più conveniente rispetto al tasso fisso in quanto gli interessi da sostenere sono almeno nella fase iniziale più bassi a fronte però di maggiori rischi (andamento tassi). Oltre ad un reddito medio/alto per riuscire a sostenere improvvisi rialzi delle rate da pagare è richiesta dunque anche una certa flessibilità e propensione al rischio.

Il mutuo a tasso variabile si rivela un’ottima soluzione anche per coloro che intendono acquistare una casa ma vogliono risparmiare il più possibile. Sostenendo una rata mensile più bassa si può mettere da parte un bel gruzzoletto ma bisogna sperare che Euribor ed inflazione siano dalla propria parte e che il denaro risparmiato non debba esser utilizzato per pagare rate che possono diventare improvvisamente più alte.

Le alternative al tasso fisso o variabile

Oltre al mutuo a tasso fisso e variabile gli istituti bancari offrono diverse alternative come i mutui a tasso misto, il mutuo variabile con Cap e la rata costante con durata variabile.

Mutuo a tasso misto

Il mutuo a tasso misto è una combinazione delle tue tipologie di mutuo (fisso e variabile). In pratica viene concessa al debitore la possibilità di passare dal tasso fisso al tasso variabile e viceversa, secondo gli spread definiti. Tale tipologia di mutuo è particolarmente adatta a chi non dispone di stabilità economica. Inizialmente può infatti sfruttare la convenienza del tasso variabile per poi passare, in tempi economici migliori, al tasso fisso evitando così le possibili oscillazioni del mercato dei mutui.

Il vantaggio in questo caso è dato dalla possibilità di poter sfruttare il meccanismo dell’ ammortamento “alla francese” che prevede prima il pagamento degli interessi (che con il tasso variabile sono più bassi) e poi il rimborso delle quote capitale. Il debitore può scegliere quale tasso far applicare al mutuo, valutando di volta in volta la soluzione più conveniente. C’è da dire però che il passaggio da una tipologia all’altro di tasso di interesse dipende dalle clausole del contratto ed inoltre non è gratuito. Le banche infatti applicano sempre un costo per lo switch da un tasso all’altro.

Mutuo variabile con Cap

Il mutuo variabile con Cap è un’alternativa al classico tasso variabile. In pratica il debitore può sfruttare a proprio vantaggio l’andamento dei tassi di interesse ma può contare su una rata che non supererà mai un determinato importo. Il Cap è il tetto massimo che viene indicato nel contratto sotto forma di tasso di interesse e fissa il limite dell’importo che la rata mensile non potrà mai superare.

Rata costante con durata variabile

Il meccanismo del mutuo a rata costante con durata variabile vede la combinazione degli elementi del mutuo a tasso fisso e variabile. L’importo delle rate viene fissato alla firma del contratto di finanziamento e resta costante mentre la durata del mutuo è variabile. Il giorno della firma del contratto di mutuo si rileva il tasso d’interesse in base all’Euribor e allo spread e viene bloccato proprio come avverrebbe per il tasso fisso.

Nel corso degli anni successivi viene calcolata la differenza tra il tasso fisso ed i tassi di mercato che avrebbe dovuto sostenere il debitore. Tale differenza incide sulla durata del mutuo che può dunque diminuire o aumentare. Il prestito viene considerato estinto quando il debitore ha rimborsato per intero la quota capitale.

Altri elementi da considerare per scegliere il tasso di interesse

A prescindere dalla tipologia di mutuo che sceglierai, ricorda di prendere in considerazione oltre agli interessi anche il Taeg (Tasso Annuo Effettivo Globale) che indica il costo globale del finanziamento e tutte le clausole del contratto che spesso determinano la convenienza del mutuo. Per scegliere il mutuo più conveniente puoi utilizzare i comparatori online che in una sola pagina mostrano i dati più importanti dei mutui di diversi istituti bancari.

Un modo semplice e veloce per comparare tutte le offerte del mercato. Per maggiori informazioni, recati presso la banca di interesse o contatta il Servizio Clienti dedicato. Prima di firmare un contratto di mutuo devi conoscere tutti gli aspetti del finanziamento per evitare di esporti a rischi e condizioni che non vuoi/puoi sostenere.