Mutui con tasso fisso e durata più lunga in costante aumento in Italia

L'analisi di Kiron Partner SpA sui mutui conferma la volontà delle famiglie italiane di allungare la durata e puntare sul tasso fisso

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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L’analisi elaborata da Kìron Partner SpA del Gruppo Tecnocasa mostra come nel primo semestre 2025 l’acquisto della prima casa rappresenti la motivazione predominante nella sottoscrizione di un mutuo. Rappresenta il 91,1% del totale delle richieste, leggermente inferiore rispetto al 93,1% dello stesso periodo del 2024. Le richieste per la seconda casa si attestano all’1,9%, mentre sostituzione e surroga crescono al 5,4%, mostrando un incremento rispetto al 3,1% dell’anno precedente. Le finalità legate a costruzione e ristrutturazione coprono lo 0,7%, mentre consolidamento e liquidità rappresentano lo 0,8% del totale. Il quadro complessivo evidenzia un mercato focalizzato sull’acquisto dell’abitazione principale, ma con un graduale ritorno agli strumenti di rinegoziazione.

Durata, importo medio e caratteristiche dei finanziamenti

Secondo le rilevazioni, la durata media dei mutui continua ad allungarsi: nel 2025 si registra una media di 26,8 anni, in aumento rispetto ai 26,6 del 2024 . I finanziamenti con durata compresa tra 21 e 30 anni rappresentano l’82,3% del totale, mentre il 17,7% si colloca tra i 10 e i 20 anni. I mutui sotto i 10 anni restano residuali.

Anche l’importo medio erogato cresce: nel 2025 si attesta a 127.234 euro, in aumento rispetto ai 115.269 euro rilevati nel primo semestre del 2024. Questo incremento riflette sia l’inflazione legata ai costi immobiliari e ai materiali edilizi, sia la necessità per le famiglie di accedere a finanziamenti più consistenti.

I dati confermano una tendenza strutturale verso mutui di durata lunga e importi più elevati, una dinamica coerente con l’andamento dei prezzi del mercato residenziale e con la volontà delle famiglie di mantenere rate sostenibili nel tempo.

La scelta del tasso: predominio del fisso

L’analisi dedica ampio spazio alle preferenze degli italiani in materia di tassi di interesse. Anche nel 2025 il tasso fisso si conferma l’opzione più richiesta: 94 mutuatari su 100 scelgono questa soluzione. La preferenza nasce dall’esigenza di stabilità e dalla volontà di proteggersi da oscillazioni nel costo del denaro.

Il tasso variabile, che negli anni precedenti godeva di una maggiore diffusione, registra un calo significativo e interessa circa 1 richiedente su 100. Una dinamica simile coinvolge il variabile con CAP, che resta una scelta minoritaria. Cresce invece l’interesse per il tasso misto, che raggiunge 5 richieste su 100. La crescita di questa formula indica un’interesse per soluzioni flessibili che permettono di cambiare tasso nel corso del rimborso.

Le tendenze del mercato e il comportamento delle famiglie

L’insieme dei dati raccolti evidenzia un quadro in cui le famiglie privilegiano stabilità e pianificazione di lungo termine. L’aumento della durata media e la preferenza schiacciante per il tasso fisso mostrano un approccio prudente, in un contesto in cui le dinamiche economiche restano in evoluzione.

Il ritorno della surroga e della sostituzione segnala inoltre l’attenzione dei mutuatari nel cogliere possibili miglioramenti delle condizioni di mercato quando disponibili. L’incremento dell’importo medio riflette sia la crescita dei prezzi immobiliari sia la maggiore richiesta di liquidità necessaria a coprire acquisti e interventi edilizi.

Il mutuo resta a tutti gli effetti uno strumento fondamentale per le famiglie italiane, con scelte orientate alla sicurezza finanziaria e a un orizzonte di lungo periodo, in linea con le caratteristiche del mercato degli ultimi anni.