Il mondo dei B&b sfugge alla legge, solo il 10% è stato controllato negli ultimi due anni

Dal 2023 a oggi i vigili hanno effettuato 1.431 ispezioni su 13 mila B&b presenti nelle varie città. E intanto le istituzioni si scontrano sulla verifica dei requisiti

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 1 Dicembre 2024 13:50

1.431. E’ il numero delle ispezioni effettuate dai vigili urbani dal 2023 a oggi su 13mila offerte presenti sulle piattaforme come Booking e Airbnb. Tradotto: solo il 10% delle strutture è stato controllato, per un totale di 99 verbali. E intanto le istituzioni pubbliche si scontrano sulla verifica dei requisiti.

I controlli di B&b: il vuoto di regole

I dati sono allarmanti: quasi il 90% di B&b e affittacamere non ha subito ispezioni negli ultimi due anni, evidenziando una grave carenza di controlli. Una situazione aggravata dalla mancanza di coordinamento tra le istituzioni pubbliche e di un sistema di regole, che ha portato alla proliferazione incontrollata di annunci online.

“Il punto è cosa c’è nel menu di chi entra per fare un controllo. Cosa va a vedere?”, dice il presidente di Abbac Agostino Ingenito.  Nonostante le circa 13.000 offerte di alloggi turistici presenti su piattaforme come Airbnb e Booking, i controlli da parte dei vigili urbani negli ultimi due anni si sono limitati a 1.431 ispezioni, coprendo poco più del 10% del mercato, e 99 verbali.

Il caso della Campania

Da luglio 2023, la Campania obbliga chi fitta per un breve periodo la propria casa a comunicarlo al Comune. Il censimento delle attività extralberghiere a Palazzo San Giacomo ha rivelato un quadro preoccupante: su 7.400 pratiche esaminate, circa il 30% è risultato irregolare. Questo significa che a Napoli ci sarebbero tra i 2.000 e i 3.000 alloggi turistici illegali, spesso gestiti da società camuffate da finti privati.

Considerando le 13.000 offerte online, si stima che altri 2.000-3.000 annunci siano completamente sconosciuti agli uffici comunali. Nonostante la creazione di una task force dedicata, i controlli si scontrano con una serie di ostacoli, tra cui la complessità delle verifiche urbanistiche e la mancanza di competenze specifiche da parte dei vigili urbani.

Secondo l’Abbac, l’Asl potrebbe intervenire per verificare la conformità degli impianti nelle strutture ricettive più grandi: “L’Asl potrebbe verificare se un impianto nella struttura è a norma, in quelle più grande succede”, prosegue Ingenito. Tuttavia, un paradosso normativo limita l’azione delle Asl: la competenza in materia di sicurezza sul lavoro si attiva solo in presenza di almeno un lavoratore.

Nelle case vacanza si crea così un vuoto normativo che lascia scoperta la sicurezza degli ospiti. E mentre l’Ordine degli Ingegneri sottolinea la possibilità per i vigili urbani e per le stesse Asl di effettuare controlli sugli impianti, la questione rimane aperta.

Il proliferare dei B&b degli ultimi anni sta mettendo a dura prova il sistema di controlli. I portali turistici, secondo l’Abbac, non sono ancora in grado di verificare l’autenticità dei codici identificativi delle strutture (il codice Cin entrerà in vigore da gennaio prossimo), lasciando una falla nel sistema.

Una situazione che, unita alla mancanza di una regolamentazione efficace, sta portando alla chiusura di molte attività e all’aumento dei prezzi degli affitti, con conseguenti ripercussioni sul mercato immobiliare. Nonostante le richieste del sindaco Manfredi per dare maggiori poteri ai comuni, il nuovo regolamento sulle assegnazioni degli immobili comunali rischia di aggravare ulteriormente la situazione, finendo per penalizzare le fasce più deboli della popolazione.