La sneakers, da scarpa sportiva anticonformista a evoluzione di un concetto pop

Collaborazioni sostenibili, remake vintage, edizioni limitate: così le scarpe da tennis sono diventate oltre a oggetto da collezione anche oggetto di culto

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Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Nel 1964, cioè in un altro tempo ma anche in un altro mondo, si sentiva alla radio “El portava i scarp del tennis”, cantata da Enzo Jannacci, che parlava di un uomo che inseguiva un sogno, ma poi morì tra i cartoni per strada. A quell’epoca andare in giro con un paio di scarpe da ginnastica era tutt’altro che uno status, o tutt’al più era legato all’attività sportiva. Poco più di cinquant’anni dopo, se digitiamo sui vari motori di ricerca la parola sneakers, possiamo trovare milioni e milioni di suggerimenti e offerte che assurgono al ruolo di style symbol, rendendo labile il confine tra attività sportiva e fenomeno sociale e di costume. Un enorme insieme di materiali, forme e colori riempiono il web, i negozi, le piattaforme di e-commerce e, non per ultimo, i guardaroba dei consumatori di tutto il mondo.

Le aziende produttrici, ma più spesso le grandi maison, per essere competitive sul mercato hanno creato ad hoc una forte aura emotiva consacrando le sneakers ad oggetto di culto. Il successo è motivato anche dal mutare delle regole e dei rituali della nostra società, oltre a una buona dose di tecniche di marketing mirato. Spot eclatanti, negozi super accessoriati, corner con realizzazione di eventi, testimonial super pagati fanno parte di quel mix pubblicitario che crea una visione precisa volta a condurre il consumatore all’acquisto.

Le sneakers, rifiutando la rigida moda fatta di scarpe stringate e lucide, sono oggi ai piedi di tutti. Nella maggior parte dei casi le possiamo vedere bianche che non passano mai di moda e tessono quel filo sottile che unisce l’età teen a quella della maturità. Dal forever young si passa all’abbinamento a vestiti classici, che si trasformano in completi dal fit rilassato, fino ad arrivare a contagiare anche il look da cerimonia, sia per gli invitati che per gli sposi stessi. È così che le scarpe da ginnastica, con mille varianti tra colori e tessuti, hanno catturato intere generazioni diventando l’accessorio più desiderato, tanto da assurgere a trade union di generazioni assolutamente diverse tra loro, scardinando quei confini che spesso la differenza di età impone.

Parlando di palette si parte dall’indiscusso bianco, seguito dal nero, ma non possono mancare tonalità grigie, perla, azzurre, rosa, fino a toccare le eleganti tonalità nude. Addirittura alcuni brand hanno avuto il proprio rilancio, o lancio vero e proprio, grazie a questo accessorio, come Balenciaga o Off-White, le cui sneakers sono diventate oggetto cult per la generazione Z. In ogni collezione troviamo questo accessorio rivisto e rivisitato, a seconda del gusto e della visione dello stilista. Iconiche sono quelle di Fendi, Alexander McQueen, Giuseppe Zanotti e Valentino, oppure quelle in edizione limitata di Dolce&Gabbana dipinte completamente a mano.

Probabilmente, però, la tendenza più forte del momento si concentra sulla scelta dei materiali che devono essere a tutela e rispetto dell’ambiente e comprendono plastica riciclata o plastica a base biologica. In questo settore sono nate le nuove avanguardie di ricerca e tecnologia che hanno portato alla creazione delle sneakers vegane cruelty-free. Queste sono fatte a partire da scarti di lavorazioni precedenti, da frutti, da bottiglie o da reti raccolte in mare. Questo modo di concepire la produzione non è solo indice di una riscoperta etica anche all’interno della moda, ma dimostra allo stesso tempo quanto sia importante l’impatto sulla società di una brand vision che abbraccia la sostenibilità, promuovendo un ciclo virtuoso basato sul connubio tra economia ed ecologia.