Dati alla mano, il comparto, che comprende calzaturiero, pelletteria, pellicceria e concia, chiuderà con una flessione stimata dell’8,1%, in linea con il trend negativo registrato nel primo semestre (-8,2%). Il fatturato complessivo del settore si attesta a 30,1 miliardi di euro, segnalando una contrazione più contenuta nel quarto trimestre, secondo l’analisi di Confindustria Accessori Moda, che rappresenta questa industria cruciale del made in Italy.
Ma cosa determina questa crisi?
Il settore della pelle sta affrontando una crisi profonda, frutto di un intreccio di fattori economici e geopolitici. L’instabilità internazionale, il rallentamento di mercati strategici come Cina e Germania, e le difficoltà di accesso al credito stanno penalizzando fortemente la performance delle imprese. A livello produttivo, i dati Istatparlano chiaro: nei primi nove mesi del 2024, la categoria Ateco legata al settore ha segnato un calo del 16,1%, con una contrazione mensile a doppia cifra, eccetto ad agosto (+2,2%).
Export in calo, fatturato di 16,7 miliardi di euro
Le esportazioni, tradizionale pilastro del settore, non sono immuni alla crisi: nei primi nove mesi del 2024 si registra una flessione dell’8,5%, con un fatturato di 16,7 miliardi di euro. La Francia, primo mercato per il comparto, tiene relativamente bene (-0,9%), mentre la Germania soffre con un calo del 3,6%. In controtendenza i dati di Spagna (+9,1%) e Polonia (+4,6%), che offrono uno spiraglio di ottimismo in un panorama europeo generalmente difficile.
Le difficoltà produttive si riflettono anche sull’occupazione, con una perdita di circa 4.800 posti di lavoro (-3,3%) nei primi nove mesi del 2024 rispetto a dicembre 2023. Il numero totale di aziende attive è sceso a poco più di 10.000 unità, segnando una diminuzione del 3,2%. L’impiego della cassa integrazione è in netto aumento: nel terzo trimestre, il 35,9% delle imprese ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, un dato in crescita rispetto ai trimestri precedenti.
Verso il rilancio del made in Italy: sfide e speranze
Secondo Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria Accessori Moda, il 2024 è stato un anno particolarmente difficile, ma non privo di speranze. “Con il giusto sostegno, possiamo superare questa fase e continuare a promuovere l’eccellenza del made in Italy”. Tra le misure di supporto, spicca l’estensione della cassa integrazione all’intero comparto moda, compresi i settori metalmeccanico e pellettiero, e l’approvazione di un emendamento che garantisce un sostegno al reddito ai lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti.
La presidente ha inoltre sottolineato la necessità di rivedere le scadenze dei finanziamenti legati alla crisi Covid, per offrire alle imprese il respiro necessario a continuare la loro attività. Nonostante le difficoltà, la filiera italiana della pelle rimane un pilastro del saper fare artigianale italiano, capace di affrontare le sfide globali con resilienza e innovazione.