Personale Ata, tagli per oltre 2mila lavoratori: come cambia la scuola

Il ministero dell'Istruzione ha ridefinito i criteri delle tabelle per il personale Ata, tagliando più di 2mila collaboratori scolastici

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

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Non più collaboratori ma operatori scolastici, che saranno oltre 2mila in meno in tutta Italia. Cambiano i criteri e i parametri di reclutamento del personale amministrativo, tecnico e ausiliare nelle scuole del Paese, che confluirà in due nuove figure, attraverso procedure di mobilità verticale.

Nella riorganizzazione del personale Ata è previsto a partire dall’anno scolastico 2026/27 il taglio di 2.174 posti per collaboratori scolastici. Una decisione confermata dalle disposizioni in materia fissate con a legge di Bilancio 2025, che ha suscitato l’opposizione delle sigle di categoria.

Il taglio di oltre 2mila collaboratori scolastici

Le nuove regole sulla definizione delle tabelle degli organici Ata sono contenute dalla bozza di decreto del ministero dell’Istruzione e del merito, in forza della legge n.106 del 2024.

Il provvedimento andrà a sostituire le tabelle previste dal D.M. 181/2016 e prevede la rivalutazione ogni tre anni del personale Ata in dotazione delle scuole italiane.

Da quanto emerso dall’incontro al Ministero con i sindacati, per il prossimo anno scolastico sono previsti 2.174 esuberi tra collaboratori scolastici, probabilmente soltanto alle superiori, in virtù dei 42mila posti destinati alla nuova figura dell’operatore scolastico.

Lo conferma il capo dipartimento della sigla Anief-Condir, Alberico Sorrentino, che condanna i tagli e la revisione delle tabelle, ponendo anche l’accento sulla procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, per l’abuso di contratti a termine per il personale Ata.

Pur riconoscendo uno sforzo sistemico, riteniamo che i numeri presentati siano del tutto insufficienti a garantire un’adeguata vigilanza nelle scuole, in particolare per quanto riguarda i collaboratori scolastici. È inoltre inaccettabile che non ci sia ancora la garanzia che venga assegnato almeno un collaboratore per plesso. Anche il numero degli assistenti amministrativi risulta inadeguato rispetto al carico di lavoro attuale delle segreterie scolastiche, sempre più oberate da pratiche e adempimenti burocratici.

Le nuove figure

L’addio della figura del collaboratore scolastico coinciderà con il via, probabilmente già da quest’anno, alla procedure di progressione di area, che permetterà a coloro che sono in possesso dei requisiti richiesti di essere inquadrati nella nuova posizione di operatore scolastico.

Secondo quanto riportato dal portale specializzato Orizzonte Scuola, il ministero dell’Istruzione avrebbe stabilito comunque che in caso di mancata copertura di tutti i 42mila posti previsti, saranno restituite caselle all’organico dei collaboratori scolastici, che per il 2026/27 è fissato in circa 68mila unità.

Per lo stesso criterio, gli assistenti amministrativi saranno convogliati nell’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione, dove sono stati previsti 899 posti, sempre tramite mobilità verticale.

Per poter partecipare al meccanismo di progressione interna è richiesto al personale amministrativo:

  • una laurea magistrale e almeno 5 anni di esperienza maturata nell’Area degli Assistenti e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione
  • oppure il diploma di scuola secondaria di secondo grado ed almeno 10 anni di esperienza maturata nell’Area degli Assistenti e/o nell’equivalente area del precedente sistema.

Ai collaboratori che volessero passare all’inquadramento di operatore scolastico sono richiesti, invece, i seguenti requisiti:

  • attestato di qualifica professionale richiesto per l’accesso dall’esterno e almeno 5 anni di esperienza maturata nell’Area dei Collaboratori e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione
  • oppure diploma di scuola secondaria di primo grado ed almeno 10 anni di esperienza maturata nell’Area dei Collaboratori e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione