Patente a punti dei cantieri, la maggioranza vuole rinviarla al 2025

La maggioranza chiede il rinvio al 2025 della patente a punti dei cantieri: si inizierebbe così a gennaio anziché a ottobre 2024. La misura non convince anche i costruttori

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

L’avvento della patente a punti dei cantieri è attualmente previsto per il primo ottobre 2024, anche se l’intenzione dichiarata delle forze che compongono la maggioranza è rinviarla al 2025. In ben tre emendamenti identici al decreto Omnibus presentati alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, infatti, viene chiesto che l’avvio del sistema a crediti possa essere spostato a gennaio 2025, con un rinvio dunque di tre mesi rispetto a quanto già previsto. La misura, che ha il principale obiettivo di garantire la sicurezza nei cantieri italiani, non convince anche le opposizioni di governo, con il Pd e le Autonomie che hanno chiesto un rinvio addirittura più ampio: sei mesi (primo aprile 2025). Poco convinti del potenziale valore aggiunto della patente a punti sono anche i costruttori che, infatti, chiedono una sua modifica.

Patente a punti per i cantieri, chiesto il rinvio

Il rinvio al 1 gennaio 2025 chiesto dalle forze di maggioranza alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato è segnale del fatto che sul sistema della patente a punti per i cantieri ancora ci siano molti dubbi.

Stando all’attuale meccanismo previsto, la patente avrà inizialmente 30 crediti e un cantiere non potrà più operare qualora questi punti dovessero scendere sotto quota 15. Se ancora poco chiari sono gli ambiti di applicazione della patente a punti per i cantieri, lo stesso non si può dire del sistema di decurtazione dei crediti:

  • con un incidente mortale verranno decurtati 20 punti;
  • con un incidente che determina un’inabilità la decurtazione è di 10 o 15 punti;
  • in presenza di una violazione, si perdono da a 7 a 10.

La patente a punti, che ha il principale obiettivo di aumentare i livelli di sicurezza nel settore edilizio, sarà obbligatoria per tutti i cantieri nazionali a esclusione di “coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale”. E ancora, le imprese e i lavoratori autonomi stabiliti in uno Stato membro dell’Unione europea diverso dall’Italia o in uno Stato non appartenente all’Unione europea, potranno non essere dotati della patente a punti, ma sarà sufficiente “il possesso di un documento equivalente rilasciato dalla competente autorità del Paese d’origine e, nel caso di Stato non appartenente all’Unione europea, riconosciuto secondo la legge italiana”.

Anche i costruttori sono contrari alla patente a punti per i cantieri

Come detto in precedenza, il sistema della patente a punti per i cantieri non è ben visto anche dai costruttori che la ritengono uno strumento non idoneo, così come pensato, a portare un valore aggiunto all’importante tema della sicurezza sul lavoro. A spiegare i motivi di questa presa di posizione è stato Christian Egartner, presidente del Collegio Costruttori, secondo il quale il nuovo meccanismo non aggiunge nulla alle numerose disposizioni di sicurezza cui devono sottostare i cantieri italiani.

“Fondamentale – ha detto Egartner – è che queste ultime vengano rispettate. Tuttavia, per noi è importante che le nostre aziende associate siano preparate e possano presentare tutti i documenti nel caso in cui la patente a punti entri in vigore come previsto, in modo che i cantieri possano continuare a operare anche dopo il 1° ottobre”. Egartner ha quindi sottolineato “la necessità che la legge sia rinviata o che non entri neppure in vigore”.