Il call center Network Contacts punta a 90 licenziamenti nella sede di Crotone in risposta alla riduzione del volume della commessa di Poste Italiane. I destinatari dei tagli sono 86 operatori in cuffia e 4 team leader.
La scelta è stata operata anche in virtù dei margini di manovra concessi dal nuovo contratto in vigore dall’1 febbraio 2025, secondo le accuse dei sindacati. Ma Network Contacts aveva già annunciato 96 licenziamenti a Molfetta e sempre per lo stesso motivo: la contrazione della commessa.
Il nuovo contratto
Network Contact fa parte di Assocontact, l’Associazione nazionale dei business process outsourcer. La sede di Crotone dà attualmente lavoro a 233 persone che operano sulla commessa di Poste Italiane. In tempi recenti, i lavoratori crotonesi, insieme a 6.000 colleghi delle altre aziende Assocontact, avevano inscenato una protesta davanti a diverse prefetture accusando di penalizzazione le nuove condizioni contrattuali. Anche la prefettura di Crotone aveva ascoltato una delegazione di operatori.
I sindacati si rivolgono a Poste Italiane
Le sezioni regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil denunciano come
“ad ulteriore sfregio, questa comunicazione, dall’impatto rilevante per il futuro di tante lavoratrici e lavoratori, è giunta di venerdì sera, ad azienda chiusa, convinti forse di poter far decantare lo sdegno, un modus operandi quindi che riteniamo inaccettabile per modalità e tempistiche”.
I tre sindacati si apprestano a dare vita al confronto con i delegati aziendali, con la priorità assoluta di tutelare “l’occupazione e i diritti” dei lavoratori coinvolti. Le sigle, in particolare, puntano a coinvolgere Poste Italiane nel tavolo di discussione nella speranza che possa trovarsi uno spiraglio per prolungare la commessa.
Intanto è stato annunciato uno sciopero per lunedì 31 marzo di fronte alla sede provinciale di Poste Italiane.
I licenziamenti a Molfetta
Ma in Network Contacts la situazione è tesa anche a Molfetta, dove l’azienda ha precedentemente annunciato la procedura di licenziamento collettivo di 96 persone che operano sulla commessa WindTre. Anche in questo caso i licenziamenti, come evidenziano i sindacati, arrivano dopo la firma del nuovo contratto collettivo sottoscritto con Assocontact. Ma il direttore generale di Network Contacts, Giulio Saitti, non ci sta e parla di una “semplificazione eccessiva di un contesto ben più articolato”, specificando che la decisione di tagliare il personale non ha alcun nesso di causa ed effetto con il recente cambio nel contratto collettivo. I vertici aziendali imputano la necessità di procedere ai tagli a una contrazione nei volumi dei rapporti commerciali con le aziende committenti. Saitti difende il nuovo accordo che, puntualizza, “garantisce retribuzioni superiori rispetto al precedente contratto” e nuovi diritti quali la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa.
Tagli in altri call center
Ma sono in agitazione anche altre realtà che operano nel settore dei call center: si ricorda che a fine 2024 il call center Callmat di Matera, committente di Tim, aveva avviato la procedura di licenziamento collettivo per 252 lavoratori, sul totale di 400 addetti. E più di recente a Motta Sant’Anastasia, alle porte di Catania, i lavoratori dell’azienda Mics sono entrati in agitazione, protestando di fronte alla sede di Enel, principale committente, contro l’annuncio di 27 licenziamenti e il timore che i tagli possano aumentare ulteriormente.