Se n’era parlato molto in questo periodo della detassazione delle tredicesime di dicembre, che avrebbe portato ad un effettivo risparmio, almeno per i redditi medio-bassi, ma alla fine la proposta è stata accantonata. Al suo posto, il governo ha scelto di utilizzare i 3,2 miliardi di guadagno derivati dall’aumento del deficit di quest’anno per affrontare questioni come l’adeguamento delle pensioni, le retribuzioni nel settore pubblico e i costi legati all’immigrazione.
Nella Legge di Bilancio per il 2024 alcune misure sono già previste per quest’anno e altre 32 leggi collegate che si occuperanno della definizione di gran parte delle misure per l’anno successivo. Pur essendo privata di molte disposizioni dettagliate che saranno discusse nelle leggi collegate, si concentrerà principalmente sulla definizione delle risorse e dei principali provvedimenti.
Come sarebbe stato la detassazione della tredicesima
Inizialmente, l’anticipazione della detassazione della tredicesima mensilità era stata programmata per dicembre 2024. Tuttavia, alla fine, l’esecutivo ha preso la decisione di anticiparla al termine di quest’anno. Questa anticipazione rappresentava uno dei principali obiettivi su cui il governo stava concentrando i propri sforzi: ridurre le imposte sulla tredicesima mensilità, con l’obiettivo di aumentarne l’importo effettivo per i lavoratori. La detassazione della tredicesima mensilità, degli straordinari e dei premi di produzione, tutti inclusi nell’emendamento del governo alla delega fiscale, era una parte cruciale della strategia del governo volta a ridurre il cuneo fiscale complessivo. Questo piano fiscale rappresentava uno dei punti chiave nel programma di governo, con l’ambizione di introdurre gradualmente l’idea di una flat tax attraverso la riforma delle aliquote dell’IRPEF.
Nonostante l’entusiasmo per queste misure, il governo si è trovato ad affrontare limitazioni dovute alla disponibilità limitata di risorse finanziarie. Di conseguenza, i fondi destinati originariamente a queste iniziative sono stati dirottati verso altri settori prioritari. E sarebbe stato davvero un gran bonus per i lavoratori dipendenti, dato che questa detassazione avrebbe influito positivamente sulle buste paga. Per un lavoratore con un reddito annuo di 15.000 euro ad esempio:
- Senza detassazione: Pagherebbe 230 euro di Irpef.
- Con detassazione al 15%: Pagherebbe 150 euro di Irpef.
- Risparmio: 80 euro in più nella busta paga.
L’ammontare del risparmio aumenterebbe all’aumentare del reddito. Se si applicasse la stessa aliquota (ad esempio, il 15%) anche alle classi di reddito più elevate, ciò rappresenterebbe un passo verso l’adozione di una flat tax, anche se al momento le risorse disponibili per farlo potrebbero essere limitate. Per quanto riguarda gli altri redditi:
- Lavoratori con reddito fino a 35.000 euro annui: Risparmio di circa 560 euro.
- Lavoratori con reddito fino a 30.000 euro annui: Risparmio di 480 euro.
- Lavoratori con reddito fino a 25.000 euro annui: Risparmio di 200 euro.
- Lavoratori con reddito di 20.000 euro annui: Risparmio di 160 euro.
Cosa ci sarà nella Legge di Bilancio
Tra le altre modifiche previste nella Legge di Bilancio, si prevedono una serie di importanti misure. Queste includono la riorganizzazione e potenziamento della sanità territoriale, per migliorare e rafforzare i servizi sanitari a livello locale, con l’obiettivo di garantire una migliore assistenza sanitaria nelle comunità. Ma anche un possibile aggiornamento delle normative che regolamentano le professioni sanitarie al fine di adeguarle alle esigenze attuali e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, misure che riguardano l’organizzazione e l’avanzamento delle carriere dei funzionari pubblici, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici e una delega che potrebbe riguardare l’allocazione di risorse e incentivi per migliorare l’alloggio per gli studenti universitari, rendendo l’istruzione superiore più accessibile.