Cos’è una lettera di impegno all’assunzione

Scopri qui in cosa consiste una lettera di assunzione, come funziona e quando è vincolante.

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Pubblicato: 4 Gennaio 2021 17:17Aggiornato: 15 Maggio 2024 12:51

Parliamo della lettera di intenti per assunzione, che può essere assimilata ad un accordo preliminare fra le parti in vista della firma di un contratto di lavoro vero e proprio.

Essa contiene una serie di impegni bilaterali fra azienda e dipendente, formalizzati prima della sottoscrizione e della registrazione del contratto di lavoro. Se ti interessa saperne di più sull’argomento, prosegui nella lettura: troverai le informazioni utili su come deve essere redatta, per essere valida, e su quali assunzioni di responsabilità comporta.

Lettera di assunzione: cos’è e finalità

Al termine del processo di selezione, quando domanda (datore di lavoro) e offerta (candidato) trovano il punto di incontro ottimale, entra in gioco la cd. promessa di assunzione.

In particolare, con la lettera di impegno all’assunzione:

  • l’azienda si obbliga ad assumere il lavoratore ad una certa data
  • il futuro dipendente accetta il dovere di firmare il contratto di assunzione alla data di cui alla lettera

Poniamo il caso che l’azienda abbia trovato la risorsa cercata e voglia opzionarne le prestazioni, mentre contestualmente il collaboratore è in procinto di lasciare un precedente impiego per ‘accasarsi’ nella nuova posizione lavorativa. Ebbene, la lettera di assunzione consentirà di dimettersi – dando il preavviso di cui al Ccnl di categoria – in vista della nuova opportunità lavorativa, ma senza il rischio di restare disoccupati per un dietrofront del potenziale nuovo datore.

Si tratta del classico esempio nel quale emerge l’utilità dell’impegno all’assunzione: una scrittura privata che non prevede adempimenti amministrativi, come per esempio la comunicazione al Centro per l’impiego di competenza territoriale, ma che, se sottoscritta da entrambe le parti, ha natura giuridica e vincolante. Conseguentemente i suoi contenuti vanno rispettati dai firmatari del documento stesso.

Anche se le norme di legge non dicono alcunché in materia, detto accordo pre-assunzione dovrà aversi in forma scritta, perché un semplice accordo in forma orale non è in grado di garantire le parti.

Quando utilizzare la lettera di assunzione

Può essere usata per ogni tipologia di assunzione (contratto a tempo determinato, contratto di apprendistato, contratto a tempo indeterminato) e per ogni livello di inquadramento, ovvero per un quadro come per un neo assunto. Non ci sono preclusioni a riguardo.

Utile altresì ricordare che il documento resta in vigore tra le parti, fino al momento in cui è sostituita dal regolare contratto di lavoro, che dovrà essere firmato entro un termine temporale prestabilito.

Nelle generalità delle situazioni in cui è utilizzata la lettera di assunzione, il datore di lavoro si obbligherà ad assumere il futuro dipendente, alle condizioni proposte o concordate. Infatti, indipendentemente dal contratto di lavoro che sarà stipulato, vi potranno essere lettere di assunzioni sottoscritte da ambo le parti, oppure dal solo datore di lavoro.

Lettera di impegno all’assunzione: quali elementi deve contenere

Il riferimento normativo che regola le informazioni che il datore di lavoro è obbligato a fornire al lavoratore, è l’art. 4bis comma 2 del D.Lgs. n. 181/2000. La lettera di assunzione svolge proprio la funzione di comunicare in modo formale i reciproci obblighi e impegni fra le parti.

Dovrà essere veritiera e non discostarsi troppo da quanto verrà definito e sancito con il contratto di lavoro, ma è comunque ammesso che siano lasciati dei margini di cambiamento sugli accordi definitivi fra azienda e dipendente.

Ecco quali sono i punti essenziali contenuti in una lettera di impegno all’assunzione:

  • dati personali del lavoratore e dati identificativi del datore di lavoro
  • data di inizio e di fine del rapporto lavorativo, in caso di contratto a tempo determinato
  • durata del periodo di prova, qualora previsto
  • sede del luogo di svolgimento delle mansioni lavorative
  • l’orario di lavoro
  • tipologia di contratto nazionale collettivo, con inquadramento, qualifica, livello e dettaglio delle mansioni del dipendente
  • RAL (Retribuzione Annuale Lorda) concordata
  • durata delle ferie e periodo di fruibilità
  • informazioni sul diritto di precedenza in caso di nuove assunzioni (per i contratti a tempo determinato)
  • termini del preavviso per eventuali dimissioni
  • consenso al trattamento dei dati personali

A seconda della tipologia di incarico e delle mansioni, è inoltre possibile inserire altre clausole accessorie, come:

  • impegni di riservatezza, il Non-Disclosure Agreement (NDA)
  • penale per eventuali inadempienze
  • patto di non concorrenza.

Come si può notare, dunque, tale lettera avrà una struttura molto simile a quella del contratto di lavoro vero e proprio. La clausola penale, in particolare, fisserà a priori l’entità della somma di denaro da versare in caso di mancato rispetto del patto, evitando conseguenze a livello giudiziario.

Quando la lettera di assunzione è vincolante e conseguenze della violazione

Come sopra accennato, la promessa di assunzione può essere usata per qualsiasi tipologia di contratto, sia esso a tempo determinato che a tempo indeterminato, senza per questo modificare la propria valenza di obbligo giuridico.

Se sottoscritta da entrambe le parti, infatti, la lettera di assunzione è vincolante per la stipula del contratto di lavoro, del quale si configura come un atto preliminare finalizzato all’inserimento del lavoratore nella nuova mansione / azienda.

Se invece la promessa di assunzione è firmata dal solo datore di lavoro, in modo unilaterale, il dipendente è libero di non rispettare gli accordi e di non accettare le condizioni offerte.

Abbiamo detto che se firmata da entrambe la parti in causa, la lettera di assunzione diventa un atto vincolante. Ma cosa comporta questo all’atto pratico? Comporta la possibilità di rivalersi sulla parte inadempiente agli obblighi, chiedendo un risarcimento.

Se per esempio il dipendente non assume l’incarico nella forma e nei modi concordati, creando un danno all’azienda, quest’ultima in qualità di parte lesa in tribunale potrà chiedere una ‘compensazione’ in termini economici.

Viceversa, se è il datore di lavoro ad essere inadempiente, perché non rispetta la stipula del contratto nelle modalità prestabilite, allora il lavoratore potrà dichiararsi parte lesa e rivolgersi ad un giudice per richiedere la fattuale attuazione di quanto precedentemente sottoscritto nella lettera di assunzione (art. 1453 del Codice Civile). Il lavoratore potrà altresì chiedere un risarcimento pecuniario, anche qualora rinunciasse a pretendere l’adempimento dei patti contenuti nella lettera di assunzione. Queste conseguenze sono evitate se le parti hanno adottato una clausola penale all’interno della lettera di assunzione.