Aumentano i morti sul lavoro, sono mille nei primi 11 mesi del 2024: più colpite le donne

Decessi in aumento, più colpiti donne e extracomunitari. L'analisi dell'Inail sui primi 11 mesi dell'anno scorso

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 11 Gennaio 2025 10:55

Nel periodo gennaio-novembre 2024 sono state presentate 543.039 denunce di infortunio sul lavoro (+0,1% rispetto a novembre 2023 e -16,7% rispetto allo stesso periodo del 2022), con un aumento esclusivamente degli incidenti in itinere. Il maggior incremento percentuale si registra tra gli under 15, in seguito all’estensione della copertura assicurativa per gli studenti. Le denunce di infortuni mortali sono state mille (+3,3%). I dati provengono dall’Inail.

Calano gli infortuni ma aumentano in alcune aree del Paese

A livello nazionale, i dati rilevati a novembre per i primi 11 mesi del 2024, pur essendo provvisori, mostrano una diminuzione dei casi di infortuni avvenuti durante il lavoro, scesi da 745 a 731 rispetto allo stesso periodo del 2023. Nello stesso intervallo temporale, si osserva un aumento delle denunce di infortuni in itinere, passate da 223 a 269. L’incidenza di tali denunce sul totale degli infortuni mortali è cresciuta, passando dal 23% del 2023 al 26,9% del 2024.

Dall’analisi territoriale emergono aumenti nelle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (da 254 a 268), al Centro (da 176 a 193) e nelle Isole (da 84 a 104), mentre si registrano cali al Sud (da 235 a 227) e nel Nord-Est (da 219 a 208). Le regioni con i maggiori incrementi sono la Sicilia (+15), il Lazio (+12), la Lombardia e la Toscana (+11 ciascuna), e l’Emilia-Romagna (+7), mentre i cali più significativi si trovano in Veneto (-22), Abruzzo (-13), Piemonte (-6), Umbria (-4) e Friuli-Venezia Giulia (-3).

Tra i settori con il maggior numero di infortuni avvenuti in occasione di lavoro, si registrano aumenti nel settore delle Costruzioni (34.414 casi, +0,5% rispetto al 2023), nel Trasporto e magazzinaggio (31.958 casi, +0,7%), nel Commercio (30.385 casi, +1,8%), nel Noleggio e nei servizi di supporto alle imprese (19.935 casi, +3,2%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (19.500 casi, +0,5%). Al contrario, si segnala un calo nel comparto manifatturiero (65.777 casi, -6,2%), nella Sanità e assistenza sociale (33.660 casi, -12,0%) e nella Fabbricazione di prodotti in metallo (14.444 casi, -7,0%).

Più colpite dagli infortuni le donne (+1,0%, da 191.686 a 193.606 casi denunciati), mentre per gli uomini c’è (da 350.882 a 349.433, -0,4%). L’incremento ha interessato solo i lavoratori extracomunitari (+4,8%), in diminuzione il dato degli italiani (-0,7%) e dei comunitari (-4,5%).

In crescita gli incidenti mortali

Nei primi 11 mesi del 2024 sono state presentate mille denunce di infortunio mortale sul lavoro, 32 in più rispetto alle 968 registrate nello stesso periodo del 2023.

L’aumento ha interessato principalmente la gestione Industria e servizi, con le denunce mortali che sono passate da 823 a 852, e l’Agricoltura, da 113 a 116 casi. Il settore Stato ha registrato 32 casi in entrambi i periodi. Tra i settori con il maggior numero di decessi sul lavoro, si segnalano le Costruzioni con 147 casi (rispetto ai 139 del 2023), il Trasporto e magazzinaggio con 99 casi (97 nel 2023), il comparto manifatturiero con 94 casi (96 nel 2023), il Commercio con 51 casi (61 nel 2023) e il Noleggio e servizi di supporto alle imprese con 37 casi (35 nel 2023).

Le denunce di malattia più segnalate dall’Inail

Le denunce di malattia professionale registrate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2024 sono state 81.671, con un incremento di 14.577 casi (+21,7%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Rispetto agli anni passati, l’aumento è stato del 46,5% rispetto al 2022, del 60,8% rispetto al 2021, del 99,6% rispetto al 2020 e del 44,4% rispetto al 2019.

Anche nei primi 11 mesi del 2024, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate. A seguire, si trovano i tumori e le patologie del sistema respiratorio.