Nuove opportunità lavorative in Intesa Sanpaolo, col gruppo diretto da Carlo Messina che ha annunciato l’apertura di nuove assunzioni. L’istituto bancario, che ha l’obiettivo di un chiaro ricambio generazionale dietro alle proprie scrivanie, ha infatti sottolineato che nel futuro prossimo ci saranno 3.500 assunzioni a tempo indeterminato per i più giovani per permettere uno svecchiamento generale della forza lavoro.
La banca apre ai giovani
Presto ci sarà una ventata d’aria nuova in casa Intesa Sanpaolo. Il gruppo, diretto da Carlo Messina, ha infatti annunciato il piano di assunzioni da qui al 2028, aprendo le porte ai giovani. Secondo quanto riferito, la banca ha intenzione di assumere 3.500 giovani a tempo indeterminato.
Di questi, 2.000 saranno inseriti come risorse a tempo pieno, mentre ulteriori 1.500 saranno a tempo parziale da destinare alla rete di vendita che garantiranno una copertura del turn over tra i più alti del settore. Si tratta di figure inserite come global advisor per le attività commerciali della rete per garantire maggiore vicinanza alla clientela in particolare nel Wealth Management & Protection.
Le assunzioni saranno realizzate a partire dal 1° luglio 2025 ed entro il 30 giugno 2028 avendo attenzione alle aree svantaggiate del Paese. Saranno inoltre stabilizzati i contratti di somministrazione e i tempi determinati esistenti alla data di sottoscrizione dell’accordo.
“Entreranno giovani che porteranno idee, competenze e nuove energie, persone native digitali che potranno interpretare le esigenze di famiglie e imprese trovando per loro le migliori soluzioni”, ha affermato Nicola Fioravanti, chief governance, operating and Transformation Officer Intesa Sanpaolo.
Accordi sulle uscite volontarie
Ma le assunzioni, a dire il vero, fanno parte marginale del progetto che ha in mente Intesa Sanpaolo. Come vi abbiamo anticipato, infatti, il gruppo diretto da Carlo Messina era in trattative con i sindacati per un cambio generazionale che, tradotto, coincide con uscite programmate del personale. Si tratterebbe di pensionamenti anticipati che, almeno inizialmente, non erano stati in alcun modo definiti con modalità e criteri precisi.
Dai colloqui con le sigle, però, è venuto fuori un piano chiaro che porterà Intesa Sanpaolo a salutare oltre 9.000 dipendenti. Si tratterebbe di un vero e proprio turnover che il gruppo starebbe cercando di attuare in Italia e nelle controllate internazionali, queste ultime interamente concentrate sulle funzioni centrali senza alcun impatto sui ruoli commerciali. Nel nostro Paese, secondo i numeri, saranno in 3.000 a uscire volontariamente.
I sindacati hanno fatto sapere di aver trovato l’accordo su pensionamenti incentivati e prepensionamenti volontari le cui regole costituiranno la base anche per eventuali future uscite legate al prossimo piano industriale. Nello specifico sono 4 i criteri adottati per pensionamenti ed esodi:
- personale che ha maturato o maturerà il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2025 ai quali sarà riconosciuto un incentivo pari al mancato preavviso e l’eventuale premio di tempestività;
- personale che maturerà il requisito pensionistico tra 1° gennaio 2026 e 31 dicembre 2026 che potrà optare per il pensionamento incentivato, con uscita a maturazione della finestra Ago, oppure per il prepensionamento tramite il Fondo di sostegno al reddito di settore (c.d. Fondo esuberi);
- personale che maturerà il requisito pensionistico tra 1° gennaio 2027 e 31 dicembre 2030 che potrà fare domanda di uscita anticipata sempre tramite il Fondo esuberi;
- personale che potrà accedere al pensionamento con le opzioni “Quota 100/102/103” oppure con l’opzione donna le cui uscite, previste alla maturazione delle relative finestre, saranno incentivate con una maggiorazione legata al requisito e al premio di tempestività previsto.
Al personale che aderirà al Fondo esuberi sarà riconosciuto per tutto il periodo di esodo l’iscrizione al Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo alle stesse condizioni (contribuzione – prestazioni) del personale in servizio, il mantenimento delle condizioni bancarie e creditizie riservate al personale in servizio e il riconoscimento della contribuzione a previdenza complementare a carico dell’Azienda, quale importo aggiuntivo del Tfr e in valore attuale, relativa al periodo di permanenza nel Fondo esuberi.
Le 7 finestre di uscita saranno le seguenti:
- 31 dicembre 2024;
- 28 febbraio 2025;
- 30 giugno 2025;
- 31 dicembre 2025;
- 30 giugno 2026;
- 31 dicembre 2026;
- 30 giugno 2027.
Le date del 31 dicembre 2024 e del 28 febbraio 2025 potranno riguardare coloro che matureranno il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2026.
Ad avere priorità di uscita saranno i beneficiari per sé della legge 104, gli invalidi con percentuale non inferiore al 67% e gli aderenti all’offerta di esodo di cui all’accordo del 16 novembre 2021.