Ecco Worldcoin, la criptovaluta del papà di ChatGPT

Worldcoin è la criptovaluta lanciata da Sam Altman ed Alex Blania. I fondatori assicurano che si tratti di uno strumento di democrazia

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Worldcoin, la criptovaluta fondata dall’amministratore delegato di OpenAI Sam Altman insieme ad Alex Blania, arriva dopo tre anni di lavoro.

Worldcoin, la crypto del fondatore di OpenAI

Una delle principali novità riguarda il sistema di autenticazione biometrica basato sul riconoscimento dell’iride. La prova dell’identità (PoP) viene gestita da un dispositivo biometrico chiamato orb e questo permette alla piattaforma di verificare che chi intende operare sulle crypto sia un operatore umano (e nello specifico il legittimo proprietario) e non un bot creato ad arte per alterare il mercato in un senso o nell’altro.

Finora la criptovaluta Worldcoin è stata testata in alcuni Paesi, tra i quali Cile, Norvegia, Indonesia, Kenya, Sudan e Ghana. Entro la fine del 2023 Blania e Altman intendono estendere Worldcoin ad altri 20 paesi. Al momento la nuova criptovaluta, che dopo i test iniziali è stata ufficialmente lanciata sui mercati alle 10:00 di lunedì 24 luglio, ha coinvolto oltre due milioni di utenti. Dal lancio il valore è cresciuto del 98% passando da 1,66 dollari a 3,30 dollari.

Worldcoin e la democrazia globale

Secondo le intenzioni dichiarate dai fondatori, Worldcoin non è solo una moneta di scambio virtuale, ma un ulteriore passo verso la democrazia digitale e l’equità sociale.

Worldcoin potrebbe “consentire processi democratici globali e infine mostrare un potenziale percorso verso il reddito di base universale (Ubi) finanziato dall’intelligenza artificiale”, affermano Alex Blania e Sam Altman. “Worldcoin è un tentativo di allineamento su scala globale, il viaggio sarà impegnativo e il risultato è incerto. Ma trovare nuovi modi per condividere ampiamente l’imminente prosperità tecnologica è una sfida fondamentale del nostro tempo. Speriamo che vi unirete a noi”, aggiungono i due fondatori.

I dubbi su Worldcoin: privacy sotto osservazione

Worldcoin rompe uno dei totem delle criptovalute, sistema di scambio di monete digitali che ha nell’anonimato e nella custodia dei dati degli utenti una delle proprie colonne. L’autenticazione tramite dati biometrici per verificare le identità degli utenti come la scansione dell’occhio mette in allarme parte degli osservatori che si domandano se tali dati saranno custoditi con le dovute accortezze. Le tecnologie crypto si basano sulla blockchain, tecnologia che permette di oscurare l’identità dell’utente. Worldcoin, apparentemente, viola questo principio.

Alex Blania getta acqua sul fuoco e placa le polemiche affermando che la sicurezza dei dati elaborati da Worldcoin non è in discussione: ogni informazione sarà custodita gelosamente. Blania aggiunge che nell’era delle intelligenze artificiali è fondamentale riuscire a dimostrare che una persona sia reale e non un bot. Con Worldcoin – aggiunge il cofondatore – l’obiettivo è quello di costruire un modo “centrato sulla privacy, decentralizzato e massimamente inclusivo”.

I tempi si evolvono e anche il Fisco si adegua: in quanto beni mobili assimilabili ad altre forme di ricchezza, anche  le criptovalute vanno dichiarate al Fisco in sede di dichiarazione dei redditi.

Questo nonostante ancora oggi la maggior parte dei contribuenti in Occidente non sappia cosa siano e come funzionino le criptovalute.