Seggiolino anti abbandono: come funziona e che dice la legge

Il seggiolino anti abbandono è obbligatorio fino ai 4 anni del bambino. Cosa dice la legge in merito e quali sono i migliori prodotti in commercio

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Quando un bambino viene dimenticato in auto le conseguenze possono essere drammatiche: il gelo dell’inverno può ucciderlo per ipotermia e il caldo della primavera e dell’estate, amplificato dall’effetto serra che si genera fra le lamiere dell’auto, può causare disidratazione e colpi di calore. Sono 11 i bambini in tenerissima età morti in Italia negli ultimi 25 anni perché dimenticati in auto da un genitore. L’ultimo caso si è verificato a Roma nel quartiere Cecchignola il 7 giugno del 2023. E, a ridosso di poche ore, un caso identico si è verificato a 1.000 chilometri di distanza, nella città belga di Charleroi. Gli americani parlano di FBS ovvero di Forgotten baby syndrome, sindrome del bambino dimenticato. Le cause sembrano riguardare un momentaneo deficit di attenzione e memorizzazione.

Seggiolino anti abbandono: come funziona

Oggi esistono diversi tipi di seggiolini anti abbandono, ma tutti si basano sostanzialmente sullo stesso principio: il peso del bambino viene rilevato da un sensore. Finché l’auto marcia non cambia nulla ma se l’auto si ferma e il sensore continua a rilevare il peso del bambino parte un allarme acustico.

Un tipo di dispositivi può essere applicato a qualsiasi tipo di seggiolino. Si attiva attaccando una presa all’accendisigari. Poi ci sono dispositivi integrati nel seggiolino, con batteria. E infine ci sono sensori integrati direttamente nel sedile del veicolo, che però sono ancora poco diffusi.

Seggiolino auto anti abbandono: la legge c’è

La legge 117 del 2018 (“Introduzione dell’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi”, detta anche “legge salva bebè”) è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 12 ottobre 2018 con prima firmataria Giorgia Meloni. La norma è andata a modificare l’articolo 172 del codice della strada. Le sanzioni sono state previste a partire dal 6 marzo 2020.

“Di tutte le cose che ho fatto, e nella mia vita politica di cose ne ho fatte, è forse la più importante”, commentò la Meloni. “Se salverà anche solo un bambino sarà valso tutto l’impegno politico alle spalle. Ne valeva la pena. Siamo la prima nazione a legiferare su un dramma simile e speriamo di poter essere un esempio anche per gli altri. Ora ci aspettiamo e chiediamo che nella manovra finanziaria ci siano gli incentivi per aiutare le famiglie”. Subito dopo l’approvazione della legge venne pensato un apposito contributo per le famiglie. Seggiolini e dispositivi per l’infanzia rappresentano infatti importanti voci di spesa nel bilancio di una famiglia.

La norma ha introdotto l’obbligo per i conducenti dei veicoli con bambini di età inferiore a 4 anni al seguito (circa 2 milioni in Italia) di dotarsi di seggiolini anti abbandono (o di sistemi anti abbandono da aggiungere al seggiolino).

A chi non rispetti l’obbligo si applicano le stesse sanzioni di chi non indossi le cinture di sicurezza o non adoperi sistemi di ritenuta per i bambini: multa da 83 a 332 euro e perdita di 5 punti della patente. E in caso di recidiva nell’arco di due anni arriva anche la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. Previste sanzioni salate anche per chi alteri il funzionamento di tali dispositivi.

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