Confronto e cooperazione, ComoLake 2024 definisce i paradigmi della trasformazione digitale

Quattro giorni intensi, 210 speaker internazionali e nazionali. Il mondo ICT e quello istituzionale si sono incontrati a Cernobbio per comprendere il presente e definire il futuro dell’innovazione

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Pubblicato: 22 Ottobre 2024 17:46

Alla sua seconda edizione, ComoLake 2024 ha consolidato la sua mission, ovverosia quella di essere un laboratorio proattivo, che alimenta e ispira le proposte e le attività che l’Italia condivide con l’Europa con riferimento all’innovazione e alla trasformazione digitale.

“Una seconda edizione che rinnova il paradigma della precedente, cioè un punto di incontro autorevole ed internazionale tra istituzioni, imprese, università e centri di ricerca”, come ha dichiarato Raffaele Barberio, ideatore e fondatore di ComoLake, che ha curato tutti i contenuti della Conferenza e ha costruito, anche quest’anno, la fitta agenda.

“Questo paradigma è importante perché l’intero processo di trasformazione digitale delle nostre società presuppone il confronto e la cooperazione tra questi grandi soggetti. ComoLake 2024, quindi, vuole rinnovare questa piattaforma per far sì che il dialogo sia la base di partenza per affrontare il futuro con tutte le soluzioni tecnologiche e normative, che stanno dischiudendosi in questo momento. Le tematiche sono molto articolate perché si passa dalle infrastrutture e le reti, all’intelligenza artificiale, alla sanità digitale, l’energia e la sostenibilità, la mobilità futura, le pubbliche amministrazioni, infine, il banking e il fintech.
Sono i grandi nodi della trasformazione digitale con cui facciamo i conti ogni giorno ed è tutto materiale che cambia continuamente nelle nostre mani, nella nostra vita quotidiana. Naturalmente tutto questo è in divenire e quello che accadrà dipenderà proprio dalle scelte e dalle regole del gioco che si stanno studiando in questo momento”.

Interconnettersi all’Africa

7 sessioni, ovvero 7 aree strategiche dove la trasversalità dell’innovazione tecnologica ha saputo trovare l’opportuna declinazione, consapevole del fatto che ciascuno di questi settori deve essere interoperabile con l’altro, in una visione extraterritoriale, che ha visto l’Africa il primo e importante ponte a cui interconnettersi per creare un sistema sempre meno verticale, ma sempre più aperto, dove l’Italia si presenta come driver tecnologico.

L’Africa, come ha ricordato più volte Raffaele Barberio, “è un continente che vanta 52 Stati sovrani, che ha l’età media più giovane del Pianeta. L’Africa ha bisogno di crescere, vuole crescere” e la tecnologia non può non essere quel motore propulsivo che spingerà questo continente ad essere protagonista indiscusso del prossimo futuro.

L’Africa guarda l’Italia come driver tecnologico, chiedendo supporto per acquisire le competenze e accrescere le tecnologie.
L’Italia guarda l’Africa, come ha ricordato il Sottosegretario Alessio Butti, nel suo discorso conclusivo, “in maniera biunivoca. Non solo per ragioni di business, per esportare tecnologia”, ma per supportare il continente africano in una loro reale crescita e formazione, che possa essere a sua volta portatrice in Europa di risorse specializzate.

Le proposte del Governo al mondo ICT italiano

Il Governo, nella persona del Sottosegretario Alessio Butti, ha lanciato delle importanti proposte alla platea di ComoLake 2024. Sebbene il Governo abbia stanziato 1 miliardo per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, diventa sempre più importante la presenza del finanziamento privato, soprattutto ora che è in discussione il disegno di legge sull’intelligenza artificiale.

E’ necessario uno strumento che consenta ai privati di partecipare agli investimenti sull’AI in Italia possibilmente remunerando rapidamente i propri investimenti.
Un’altra proposta nasce dall’importanza del dato e dalla possibilità di creare un’agenzia del dato nazionale che coordini e monitori l’accesso alle nuove tecnologie come punto unico di responsabilità.

L’obiettivo non sarebbe solo quello di garantire la tracciabilità e la qualità del dato raccolto ed elaborato, ma evitare che i processi decisionali basati sugli algoritmi possano diventare opachi. La fattibilità e la realizzazione di queste proposte sarà preceduta da un lavoro rilevante di semplificazione legislativa che andrà a ricadere sul CAD.

Non solo ComoLake 2025

Il forte interesse delle Big Tech d’oltreoceano nell’investire in Italia è apparso palpabile a ComoLake 2024, trovando riscontro nella professionalità e nella evidente capacità della moltitudine di nostre aziende di essere all’avanguardia e pronte alla collaborazione.
E’ necessario creare un terreno ancora più fertile perché si possa essere pronti ad agire con consapevolezza ed autonomia anche dopo il 2026, senza l’ausilio del PNRR.
Da qui l’importanza di luoghi di incontro e confronto come ComoLake, dove si creano le reazioni rispetto a quello che accade attorno, dove l’azione riesce ad anticipare il pensiero, così come diventa imprescindibile una cooperazione costante e proficua con i territori, le Università, i decisori politici locali.

Su queste basi, in attesa di ComoLake 2025 che Raffaele Barberio anticipa riguarderà una tematica di respiro globale, si accendono i motori per la realizzazione di una serie di attività che interesseranno le Regioni italiane, per cogliere le essenze delle eccellenze locali nel mondo digitale, ma anche per conoscere tutti quegli ecosistemi che potrebbero essere supportati dall’innovazione tecnologica per una loro realizzazione e compimento, alimentando confronto e cooperazione tra gli attori locali.