Secondo le ultime statistiche Istat, l’Italia è tra i primi 10 Paesi Ue che si distinguono per le loro acque di balneazione eccellenti. Il report pubblicato dall’Istituto a marzo 2024 si riferisce agli anni 2020-2023 e analizza diverse aree geografiche del nostro territorio, rilevando anche le regioni che, più di altre, risultano avere il mare più pulito.
Vediamo, nel dettaglio, cosa è emerso.
Italia tra i primi 10 Paesi Ue per acque di balneazione eccellenti
Secondo le statistiche Istat, nel 2022, tra i 27 Paesi Ue con i mari migliori, l’Italia si colloca al decimo posto, con l’89,6% dei siti totali, che ci distinguono per pulizia e poca contaminazione. La quota media di acque di balneazione di qualità eccellente è pari all’85,7%.
Nello specifico, l’Italia detiene il maggior numero di siti con balneabilità eccellente (4.952 siti), pari al 26,7% delle aree con tale livello di qualità dell’intera Ue27 (18.571), seguita da Francia (2.558), Germania (2.068), Spagna (2.000) e Grecia (1.624).
Ricordiamo che per “acque di balneazione” si intendono le aree nelle quali le autorità competenti prevedono che un congruo numero di persone pratichi la balneazione e non vi siano divieti permanenti per la “presenza di contaminazione microbiologica o di altri organismi o di rifiuti che influiscono sulla qualità delle acque e comportano un rischio per la salute dei bagnanti”. Queste, quindi, comprendono tutte le acque dove è possibile bagnarsi: acque marino-costiere, acque interne (laghi e fiumi) e acque di transizione (lagune e laghi costieri).
Le regioni italiane dove il mare è più pulito
Da quanto è emerso dal report Istat, nel 2022, tra le 15 regioni bagnate dal mare in Italia, la Puglia presenta la percentuale maggiore di acque di balneazione eccellenti (99,4%). È cioè tra le regioni dove il mare è più pulito, seguita a breve distanza da: Sardegna (97,7%) e Abruzzo, che anche se conta la quota più bassa (79,3%) ha registrato un trend crescente.
Il nostro Paese ha ormai quasi realizzato gli obiettivi posti dalla “Direttiva Balneazione”, che stabilisce che le acque di balneazione siano almeno di classe sufficiente e che ogni acqua migliori il proprio status qualitativo o lo mantenga nel caso risultasse già eccellente.
Infatti, il 97,8% dei nostri mari è risultato di qualità “almeno sufficiente”, con Basilicata, Molise e Puglia che hanno raggiunto l’obiettivo della “Direttiva”, mentre minime ma ancora presenti sono le percentuali di acque con qualità scarsa (pari a una percentuale dell’1,5%) o, in altre regioni, non classificata per campionamenti insufficienti (nello 0,7% dei casi).
C’è da dire però in questo caso che l’instabilità delle condizioni climatiche e gli eventi estremi di pioggia possono comportare difficoltà di gestione dei monitoraggi e delle azioni di mitigazione delle pressioni sulla qualità delle acque. Si tratta cioè di eventi atmosferici violenti e complessi che, per via della crisi climatica, sono aumentati in quantità e intensità e hanno colpito (anche) il nostro Paese negli ultimi anni, scatenando tutta una serie di problematiche, tra le quali appunto il buon mantenimento delle acque di balneazione.
I Paesi con le migliori acque di balneazione in Europa
Il report Istat ci fornisce un quadro interessante anche in merito ai Paesi Ue che si sono distinti per le acque di balneazione che sono risultate le più pulite.
Nel dettaglio, al primo posto c’è Cipro, a seguire Austria, Grecia e Croazia. Poi troviamo Danimarca, Malta e Bulgaria, a seguire Romania, Germania e Italia.
Fuori dai primi 10, ma comunque con un’alta percentuale di acque eccellenti, c’è la Finlandia, a cui fanno seguito Lituania e Spagna.
Al 14esimo posto, come vediamo dal grafico Istat riportato sotto, è stato inserito l’acronimo UE27, abbreviazione di Unione Europea (UE) che comprende 27 paesi (Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia).
Chiudono la classifica: Portogallo, Irlanda, Slovenia, Svizzera, Repubblica Ceca, Belgio, Lussemburgo, Francia, Lettonia, Paesi Bassi, Svezia e Albania. Infine troviamo Estonia, Ungheria, Slovacchia e Polonia.