Al via, da Nord a Sud, una maxi asta di terreni agricoli: si tratta della settima edizione della Banca nazionale delle terre agricole. In vendita 428 terreni, per un totale di circa 11.400 ettari, derivanti dalle operazioni fondiarie non andate a buon fine. I terreni appartengono all’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), alle Regioni e ad altri soggetti pubblici.
Le offerte dell’asta terreni agricoli 2024
L’offerta è quanto mai eterogenea: fra i terreni all’asta ci sono grandi appezzamenti in Puglia, piccole (ma pregiate e costose) porzioni di territorio nella provincia senese, aree destinate ai seminativi e piccole vigne, fra le altre cose. Per i terreni più estesi e pregiati la base d’asta può partire anche da 1,5 milioni di euro. Ma ci sono anche moltissime occasioni molto meno di nicchia.
Come partecipare all’asta
Per partecipare all’asta è necessario visitare il sito dell’Ismea (ismea.it/banca-delle-terre). È possibile visionare i terreni in vendita direttamente online o scaricare l’elenco sul proprio pc/smartphone. In entrambi i casi è necessario prima registrarsi al sito.
Una volta individuato un terreno, occorre presentare online la propria Mdi (Manifestazione di interesse). L’interessato riceverà una Pec contenente un link che andrà cliccato. La conferma deve essere effettuata entro e non oltre 90 giorni dalla data di apertura dei termini. Chi non effettuerà la conferma entro i termini stabiliti vedrà decadere automaticamente la propria Mdi.
Chi abbia proceduto a manifestare, e confermare, il suo interesse riceverà una nuova Pec contenente una lettera di invito a partecipare alla procedura di vendita del terreno, mediante la presentazione di un’offerta economica. Le offerte devono essere di importo pari o superiore alla base d’asta, secondo le modalità che verranno indicate nella lettera di invito stessa e nel disciplinare di gara ad essa allegato.
Le offerte vanno inviate non oltre 45 giorni dal ricevimento della lettera di invito. Le offerte economiche (corredate dal deposito cauzionale) possono essere inviate sia in formato digitale che in forma cartacea presso lo studio del notaio banditore o del notaio periferico. Le istruzioni sono indicate al punto 4.1 dei Criteri.
Il deposito cauzionale
Il deposito cauzionale infruttifero è fissato nella misura del 10% del valore a base d’asta. Il deposito dovrà essere versato esclusivamente tramite assegno circolare bancario non trasferibile intestato ad Ismea. Il regolamento prevede l’esclusione dall’asta di chiunque presenti un deposito cauzionale sotto forme diverse dall’assegno circolare bancario non trasferibile. No dunque ad assegni bancari, assegni circolari postali vidimati, vaglia postali, bonifici, eccetera.
Per i primi tre tentativi di vendita le offerte verranno accettate solo se l’importo offerto è almeno pari alla base d’asta. Terminato il tempo utile per la presentazione delle offerte, il notaio interessato aprirà le offerte digitali e cartacee pervenute e registrate e ne verificherà la conformità.
Il commento del ministro
“Guardare al futuro significa anche ridare valore alla nostra terra, attraverso la Banca delle terre di Ismea restituiamo alla produttività appezzamenti di terreno abbandonati e incolti e garantiamo un’opportunità professionale ai nostri giovani che vogliono lavorare nel settore, ma hanno difficoltà a reperire terreni e investiamo nell’innovazione”. Queste le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.