Soggetti di diritto: ecco chi sono

Chi sono i soggetti di diritto, e quali sono le principali distinzioni che operano tra di essi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 19 Marzo 2018 17:54Aggiornato: 24 Maggio 2024 15:29

I soggetti di diritto non sono solo persone. Essi sono tutti i titolari di situazioni giuridiche soggettive come diritti, obblighi, oneri e doveri: andiamo a vedere nello specifico chi o cosa sono.

Chi sono i soggetti di diritto

I soggetti di diritto sono coloro ritenuti idonei a essere titolari di situazioni giuridiche soggettive. Detengono quindi la cosiddetta “capacità giuridica”. Questa non è attribuibile solo alle persone fisiche, ma anche agli enti – associazioni, fondazioni, comitati, società, consorzi, enti pubblici e non solo – e altre strutture organizzate. Un esempio di quest’ultimo soggetto di diritto è il condominio.

Se per le persone fisiche è facile capire che ognuna è titolare di capacità giuridica, diverso discorso si fa per gli enti, che sono distinguibili in diverse categorie. Esistono infatti quelli che sono persone giuridiche e quelli che non hanno invece la personalità giuridica. Tra i primi si annoverano le associazioni riconosciute, le società di capitali o gli enti pubblici, mentre tra i secondi ci sono le associazioni non riconosciute o le società di persone. La differenza sostanziale sta nel fatto che gli enti con personalità giuridica sono dotati di autonomia patrimoniale perfetta, mentre quelli che ne sono sprovvisti no. Questa consiste nel fatto che delle proprie obbligazioni risponde l’ente con il proprio patrimonio, e non i soggetti che ne fanno parte.

Capacità giuridica: persone ed enti

La capacità giuridica è assunta dall’essere umano con la nascita e si perde alla morte, mentre per gli enti il procedimento è diverso. Questi possono ovviamente agire solo attraverso persone fisiche, e non sempre l’interesse dei singoli coincide con quello del gruppo. Gli enti hanno quindi anche capacità d’agire, dato che i suoi organi sono strettamente parte di esso e compiono tutti gli atti per suo conto. Quest’ultimi, inoltre, possono essere interni o esterni: quest’ultima distinzione si fa in base al fatto se abbiano o meno il potere di rappresentanza dell’ente.

Esistono vari tipi di enti, ma la distinzione maggiore è quella tra enti pubblici ed enti privati. Tra i primi ci sono lo Stato, gli enti territoriali, Banca d’Italia, Istat, il Coni, ecc., mentre tra i secondi ci sono le società per azioni, così come le aziende un tempo pubbliche che sono state poi privatizzate.

Scendendo nel dettaglio, gli enti pubblici perseguono fini di importanza generale, sotto l’aspetto istituzionale, con carattere pubblico e in contrapposizione, di fatto, alle persone giuridiche private. Queste ultime, per natura, perseguono scopi di rilevanza non generale e anzi personale.

Ciò almeno in teoria, dal momento che il trascorrere del tempo ha modificato tale condizione. È sempre più frequente che enti di carattere privato perseguano anche interesse di natura generale. Ciò vuol dire che tale aspetto non è più un metodo affidabile di distinzione tra persona giuridica pubblica e privata.

Ci si può affidare, dunque, a una rilevante differenza sotto l’aspetto dell’atto costitutivo. Diremo allora che una persona giuridica privata rappresenta un atto di autonomia privata. Ciò a differenza di un ente pubblico, che viene a esistere per effetto di un atto amministrativo o una volontà normativa.

Ulteriore divisione, infine, è da realizzare nell’ambito stesso degli enti pubblici. Questi si dividono infatti in territoriali (Stato, Regioni, Comuni e non solo) e non territoriali. Ciò dipende dalla presenza o meno di un legame dell’attività svolta con una determinata sfera del territorio.