Soccorso in montagna, quando è a pagamento e quanto costa

Dal 2026 scattano i soccorsi in mare o in montagna a pagamento della Gdf, in caso di dolo, negligenza o falso allarme: le norme in Manovra

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

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Stop al soccorso in montagna e in mare a carico dello Stato. Il Governo ha introdotto nella legge di Bilancio nuove regole sulle operazioni di salvataggio in quota e in acqua effettuate dalla Guardia di finanza, con l’obiettivo di tagliare i costi dell’impiego ingiustificato di mezzi e personale richiesto da escursionisti negligenti.

Il giro di vite scatterà dal 2026 e prevede che i soggetti in situazione di emergenza a causa di condotte imprudenti e che possano aver provocato incidenti per dolo o colpa grave, dovranno pagare di tasca propria le spese dei soccorsi.

Operazioni di soccorso: quando sono a pagamento

I salvataggi a pagamento sono previsti dai commi 11 e 12 dell’articolo il 129 della Manovra 2026, all’esame in Senato, rivolto alle “Norme di revisione e di razionalizzazione della spesa”, ma attualmente riguardano soltanto le operazioni effettuate dalla Guardia di finanza, mentre il ricorso agli altri corpi armati e civili rimarrebbe a carico dello Stato.

Nel dettaglio, la norma introduce, fatte salve modifiche alla legge di Bilancio, il pagamento di un corrispettivo per le operazioni di ricerca, soccorso e salvataggio della Gdf in caso di emergenza su richiesta della persona soccorsa, che dovesse provocare degli incidenti in mare, in acque interne o in montagna per dolo o colpa grave e anche se la richiesta è “immotivata o ingiustificata“.

In goni caso restano validi gli obblighi di salvataggio e assistenza previsti dal Codice della navigazione e gli interventi non saranno addebitati se giustificati dalla situazione di effettiva emergenza e pericolo.

L’importo del rimborso spese sarà determinato dal ministero dell’Economia sulla base dei costi fissati da un tariffario ad ore o a forfait per l’impiego di personale, mezzi, attrezzature e carburante consumato. Il calcolo sarà effettuato in relazione ai prezzi rilevati dagli indici Istat rilevati al 31 dicembre precedente e aggiornati annualmente.

Salvataggi in montagna: quanto possono costare

A grandi linee, un’operazione di salvataggio in condizioni impervie, in cui sia necessario l’impiego di diverse squadre di soccorritori con elicotteri, droni e unità cinofile, può arrivare a costare anche fino a oltre 5mila euro l’ora.

La stretta rientra tra gli interventi di “spending review” stabiliti dalla maggioranza per trovare nuove risorse da implementare alle coperture della legge di Bilancio.

Si tratta di misura giustificata dai numeri sempre crescenti di turisti ed escursionisti che si avventurano in fuori pista o arrampicate in montagna con attrezzature inadeguate o ignorando divieti e allerte delle autorità.

L’ultimo report della Guardia di finanza relativo al 2024 riporta 2.517 interventi del Soccorso alpino delle Fiamme Gialle che hanno portato in salvo 2.857 persone, ma recuperato 228 salme.

Nei primi cinque mesi del 2025 si sono registrate 1.241 operazioni del S.A.G.F., con 1.284 persone soccorse e 44 vittime.