Finte multe con il QR code in vacanza: attenzione alla truffa

Falsi verbali della Polizia Locale con QR code: la truffa che porta via soldi e che ruba i dati della carta di credito

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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Le truffe con le multe finte sul parabrezza dell’auto sono un trend consolidato, ma ora arriva l’evoluzione: al posto dell’Iban i malintenzionati inseriscono un QR code da inquadrare per effettuare un pagamento istantaneo.

L’ultimo allarme arriva dal Comando della Polizia Locale di Catania, che ha riscontrato la presenza di numerosi verbali falsi nel territorio di Taormina, gioiello turistico della Sicilia orientale.

Truffa della multa con QR code

Inserire un Iban su una falsa multa era un espediente subdolo, ma poco lungimirante: la vittima, una volta a casa, avrebbe avuto il tempo di accedere al proprio home banking e accorgersi dell’inganno con i dovuti controlli.

Ben più insidiosa, invece, è la trovata del QR code. In una città turistica può rivelarsi una trappola perfetta: pensiamo a un visitatore che, dopo ore passate tra spiagge, musei o ristoranti, torna stanco e accaldato alla propria auto. Con i piedi doloranti e il sole negli occhi, nella fretta di liberarsi del problema potrebbe inquadrare il QR code senza troppe verifiche, convinto di saldare rapidamente la multa, magari attratto anche dalla promessa di uno “sconto” per il pagamento immediato.

Secondo quanto chiarito dalla Polizia Locale di Catania, si tratta di atti totalmente privi di validità giuridica e mai emessi dal Comando. L’iniziativa è stata definita come un’attività fraudolenta finalizzata a estorcere denaro in modo illecito.

I falsi verbali presentano irregolarità evidenti:

  • date incomplete;
  • assenza di targa;
  • mancanza di luogo e orario della presunta infrazione;
  • mancanza di modalità di pagamento alternative al QR code.

Il Comando invita i cittadini a non effettuare alcun pagamento e a verificare sempre l’autenticità di ogni verbale ricevuto. In caso di dubbi, i documenti sospetti devono essere segnalati al numero 095531333 o all’indirizzo mail pm.ufficiopg@comune.catania.it

In una nota, la Polizia Locale di Catania ribadisce

l’importanza della collaborazione dei cittadini per contrastare simili condotte fraudolente: conservare una copia del documento contraffatto e, se possibile, fotografarlo, rappresenta un contributo utile per agevolare le indagini in corso e garantire la tutela della sicurezza stradale.

Truffe con il QR code

Per restare in campo automobilistico, si segnala che in diverse città europee, fra cui anche alcune italiane, sono apparsi QR code contraffatti applicati sui parcometri sopra i QR autentici: l’ignaro automobilista si reca al parcometro con il cellulare in mano pronto a pagare il dovuto, e invece regala soldi ai truffatori. Oppure, che è anche peggio, vede il suo cellulare infettato da un malware che gli ruba i dati della carta di credito. Si tratta del cosiddetto “quishing“, fusione tra le parole “QR” e “phishing”.

Talvolta, invece, QR code vengono disseminati per la città magari davanti alle scuole o alle fermate dell’autobus. I truffatori, in questi casi, puntano sull’ingenuità e sulla noia di chi potrebbe decidere di inquadrare il codice infetto.

Come difendersi dal quishing

Per evitare truffe legate ai QR code è importante:

  • controllare l’adesivo che se appare sovrapposto o poco professionale può essere sospetto;
  • verificare l’Url e diffidare di domini strani o con estensioni insolite e non inserire dati personali;
  • non inserire dati di pagamento su siti aperti tramite QR code;
  • usare sempre i canali ufficiali aprendo manualmente il sito o l’app del servizio.