Quanto si può risparmiare davvero con una classe energetica alta? Immaginiamo che sia una tranquilla domenica mattina di piccole faccende domestiche. Si carica la lavatrice, si seleziona il programma e si avvia. Ma la lavatrice non funziona e i piani dell’intera giornata vanno a rotoli. Il tecnico è spietato: è impossibile da riparare. Inizia così una frenetica ricerca dell’elettrodomestico perfetto. Deve incarnare due caratteristiche principali: costare poco ed essere efficiente.
Sembra un’impresa impossibile, ma l’elettrodomestico perduto va portato a casa. In questi casi il consumatore ha un potente strumento dalla sua parte: il confronto tra classi energetiche e l’ammontare del risparmio.
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La classe energitica A++ non è buona come sembra
Prima di capire quanto si risparmia a seconda della classe energetica, è bene fare un passo indietro e sciogliere alcuni dubbi sulle nuove classi energetiche in cui sono inseriti tutti gli elettrodomestici.
In molte abitazioni si trovano elettrodomestici ancora con le vecchie classificazioni energetiche. Così una lavatrice di 8-10 anni presenta sulla scocca esterna l’etichetta A++. Può sembrare un valore energetico efficiente, ma, con le nuove classi energetiche aggiornate nel 2021, non è così.
La vecchia lavatrice della nonna classe A non corrisponde a un’attuale lavatrice di classe elevata come C, B o A. Per intenderci, in base al nuovo sistema di classificazione energetica, c’è una sola classe A. Questa, insieme alle classi B e C, rappresenta livelli di efficienza elevati.
A scendere troviamo le categorie a bassa efficienza, quelle più fraintendibili tra vecchie e nuove classificazioni energetiche. Infatti, corrispondono:
- la classe energetica D corrisponde alla vecchia A+++;
- la classe E corrisponde alla vecchia classe A++;
- la F corrisponde alla vecchia classe A+;
- la G corrisponde alla vecchia A.
Quindi no, la vecchia lavatrice in balcone non è un’efficiente classe A, ma una più energivora classe G, a basso risparmio energetico.
Attenzione: la nuova classificazione non è obbligatoria per tutti gli elettrodomestici. Spesso infatti non si trova trascritto il valore della classe energetica e quindi il relativo consumo su tanti dispositivi; ma è obbligatoria per i grandi elettrodomestici come lavatrici e asciugatrici, climatizzatori, frigoriferi, ma anche lampade e lampadine, display e televisori.
Quali sono i 7 elettrodomestici che consumano di più?
Avere un microonde super efficiente, ma non usarlo mai, è meno utile di investire su un grande elettrodomestico come il frigorifero, che viene invece utilizzato molto più di frequente. Per questo, quando si stabiliscono le classifiche degli elettrodomestici che consumano di più, si deve fare attenzione a quante volte questi vengono utilizzati per capire su quali è meglio investire una cifra più alta per ottenere maggiore risparmio nel lungo periodo.
Tra gli elettrodomestici che consumano di più troviamo:
- condizionatore d’aria;
- frigorifero;
- forno a microonde;
- forno elettrico;
- lavatrice;
- lavastoviglie;
- phon.
La classifica è però totalmente personalizzabile a seconda dell’utilizzo che si fa dell’uno o dell’altro. Una famiglia di quattro persone consumerà molto di più con la lavatrice rispetto a un single. Per questo, investire in una lavatrice con classe energetica elevata potrebbe convenire di più alla famiglia rispetto all’acquisto di un forno a microonde classe A.
Quanto si risparmia con le classi energetiche più alte?
Alcuni negozi di elettrodomestici si sono forniti di strumenti che aiutano ad acquistare l’elettrodomestico più efficiente. Si tratta di un programma che mette a confronto modelli simili, ma con classi energetiche differenti. Così, per una lavatrice con lo stesso carico, si può vedere quanto una classe elevata nel lungo periodo porti a risparmiare anche fino a 160 euro l’anno.
Di seguito prendiamo tre grandi elettrodomestici e vediamo quanto si risparmia con il modello di classe energetica più elevato in commercio. Partiamo dal frigorifero. Si tratta di un elettrodomestico dall’utilizzo prolungato nel tempo e che ha una vita media di circa 10 anni. Il risparmio calcolato da strumenti come quello messo a disposizione da Unieuro si basa proprio sull’utilizzo per un determinato periodo di anni e in base alla tariffa attuale dell’energia.
Così calcolando, un frigorifero di classe A, quindi di efficienza elevata, permette un risparmio nel lungo periodo (circa dieci anni) di quasi 1.300 euro nella bolletta elettrica. Rispetto a una classe F, per la quale il risparmio annuale varia dai 120 ai 160 euro sulla bolletta della luce.
Prendiamo un altro elettrodomestico dall’utilizzo frequente, per esempio una lavastoviglie. Questa volta puntiamo all’acquisto di una classe C. Immaginando un utilizzo medio di 5 volte a settimana per 10-15 anni di vita dell’elettrodomestico, il risparmio complessivo nel lungo periodo è di circa 300 euro.
In questo periodo di tempo non si riesce quindi a ripagare l’elettrodomestico con il risparmio energetico, cosa che accadeva invece per la classe A dell’esempio precedente. Se si sale di classe, ovvero in una classe energetica B, per lo stesso utilizzo e lo stesso periodo di tempo, il risparmio complessivo si aggira intorno ai 450-500 euro. Con un investimento di appena 100 euro in più, si riesce in 10 anni circa a ripagare completamente l’elettrodomestico.
Ma torniamo alla domenica mattina in cui si è rotta la lavatrice. Inizia la ricerca dell’elettrodomestico perfetto tra risparmio ed efficienza e ci si imbatte nel confronto tra una classe D e una classe A. Sempre tenendo in considerazione che i costi degli elettrodomestici variano a seconda della capienza, della marca e una serie di altri fattori come saldi stagionali e occasioni proposte da rivenditori, proviamo a fare il confronto finale.
Partiamo da una lavatrice da 6 kg, di classe di efficienza energetica D, di un brand famoso. Il prezzo si aggira intorno ai 270-300 euro:
Con un utilizzo di 5 volte a settimana, per la vita media di 7 anni, si arriva a risparmiare appena 100 euro, di fatto non ripagando l’investimento iniziale. Se anche la lavatrice dovesse vivere fino ai 10 anni, il risparmio si girerebbe comunque al di sotto dei 200 euro.
In commercio si trovano lavatrici simili alla precedente, ma con classe energetica A, dal costo di circa 350-400 euro. Strumenti di confronto come quello utilizzato fino a ora, calcolano un risparmio medio in 7 anni di circa 270 euro, che cresce fino a 350 euro in 10 anni di utilizzo.
Anche prendendo altre lavatrici per il confronto, le classi energetiche più elevate permettono un ovvio risparmio nel lungo periodo, ma soprattutto permettono di ripagare quasi completamente l’investimento iniziale più elevato.