Il sesto taglio dei tassi consecutivo della Bce può aprire una nuova fase per il settore immobiliare. Il consiglio direttivo di Francoforte ha applicato un’ulteriore riduzione di 25 punti base, da 2,75% al 2,50% sul tasso sui depositi, sulla base del quale la Banca centrale accordano prestiti alle banche dell’Eurozona.
Al tasso riferimento del sistema dei tassi della Bce tendono ad adeguarsi gli interessi applicati dalle banche e le finanziarie nella concessione dei prestiti a imprese e privati. Anche se l’Eurotower ha precisato più volte di non impegnarsi su alcun percorso di tagli, rimane valida la previsione degli economisti di altri possibili interventi nel corso del 2025.
L’andamento dei tassi negli ultimi anni
Con la mossa della Banca centrale europea sui tassi di interessi, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è calato da 2,90% a 2,65%, rendendo più conveniente l’interesse corrisposto dagli istituti di credito quando assumono prestiti dalla Bce per la durata di una settimana.
Dal 2016 al 2022, il tasso Mro (Main refinancing operation) è stato mantenuto allo intorno 0% per fronteggiare la crisi del 2008 e stimolare l’economia, rendendo i tassi fissi estremamente favorevoli per l’acquisto di una casa.
L’impulso ricevuto dal mercato immobiliare si è affievolito con il ritorno, a partire dal 2022, all’incremento dei tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali.
Gli effetti sui mutui
Secondo i calcoli dell’associazione dei consumatori Codacons, l’ennesimo taglio dei tassi da parte della Bce alleggerirà la spesa degli italiani per i finanziamenti, come già accaduto con il calo complessivo dell’1,37% dei tassi di interesse sui mutui in un anno, dal record del 4,92% di novembre 2023 al 3,55% di dicembre 2024.
Stando alle stime dell’associazione, la riduzione dello 0,25% sui tassi comporterebbe un risparmio dai 13 ai 30 euro al mese per una famiglia che ha accesso un finanziamento a tasso variabile per l’acquisto della prima casa.
Per un mutuo a 20 anni tra i 100mila e i 200mila euro, ad esempio, Codacons stima un risparmio all’anno tra i 156 e i 324 euro, che è compreso tra i -180 e -360 euro annui in caso di mutuo a 30 anni.
La ripresa del mercato immobiliare
Gli effetti sui mutui dipenderanno dall’allineamento alle decisioni della Bce dell’Euribor, l’indice di riferimento per determinare il costo dei mutui variabili e dell’Eurirs, indice utilizzato per determinare i mutui a tasso fisso.
Dal primo taglio del 2025 da parte dell’Eurotower il primo è sceso di soli 15 centesimi e il parametro a tre mesi ha quasi raggiunto il valore dell’Eurirs a 20 anni, che al 28 febbraio si attestava al 2,39%.
Negli ultimi mesi il mercato immobiliare sembra aver ricevuto un nuovo impulso, proprio grazie alla riduzione dei tassi di interesse effettuata dalla Banca centrale, ma sul settore incide l’incertezza delle dinamiche inflattive provocate anche dai dazi minacciati dagli Usa.
Al momento, secondo i dati forniti dall’Associazione bancaria italiana, il mercato immobiliare ha beneficiato di una diminuzione del tasso medio per i nuovi mutui dal 4,42% di dicembre 2023 al 3,10% di dicembre 2024.
Inoltre, da quanto emerso dall’analisi del sindacato bancario Fabi, i i prestiti per la casa sono aumentati di 4,4 miliardi di euro, in crescita dell’1% dai 420,8 miliardi di maggio ai 425,1 miliardi di novembre 2024.