Zerocalcare a zero emissioni grazie a una speciale vernice mangia smog

Grazie a un recente restauro fatto con una speciale vernice, il Mammut dipinto da Zerocalcare nel piazzale della metro Rebibbia è diventato un eco-murales

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Nel piazzale della stazione Rebibbia della metropolitana di Roma, il famoso dipinto del Mammut creato da Zerocalcare è stato trasformato in un murales ecologico. Questo capolavoro artistico è stato oggetto di un innovativo restauro che ha visto l’utilizzo di pitture fotocatalitiche di alto valore ecologico, in grado di purificare l’aria circostante. Queste pitture eco-sostenibili hanno la straordinaria capacità di trasformare agenti inquinanti dannosi, come gli ossidi di azoto, lo zolfo, il benzene, la formaldeide e il monossido di carbonio, in innocue molecole di sale. L’opera, che copre una superficie di 60 metri quadrati, è stata ripristinata utilizzando tali pitture ecologiche.

Grazie a questa rinnovata trasformazione, il murales del Mammut non solo conserva la sua bellezza artistica, ma contribuisce anche attivamente all’ecosistema circostante. Si stima che l’impatto ecologico dell’opera sia ora equiparabile a piantare ben 2,4 alberi, operazione che equivale a rimuovere dall’atmosfera l’inquinamento generato da 12,8 automobili Euro 6 a benzina. Questo livello di inquinamento viene neutralizzato quotidianamente, contribuendo così a ridurre l’emissione di dannosi 34,1 chili di CO2.

Restauro e impegno ecologico

Nel 2014, un’imponente opera d’arte era emersa nell’ambito della tredicesima edizione di Più Libri Più Liberi, la Fiera Nazionale della piccola e media editoria. Quest’opera, un murales rappresentante un Mammut, ha da allora attirato sguardi e attenzione nel piazzale della metro Rebibbia a Roma. Tuttavia, il passare degli anni aveva lasciato tracce sul murales, richiedendo un intervento di restauro.

Un restauro ecologico

In un gesto di impegno ecologico e collaborazione, una coalizione di realtà dedite all’ambiente, guidata da Yourban 2030 e Atac, si è unita per dare vita al processo di recupero dell’opera. La conduzione del restauro è stata affidata a una giovane artista friulana, Maria Bressan, conosciuta nell’ambiente artistico come Rosmunda. Questa talentuosa artista, che risiede e lavora a Carrara, ha dimostrato un profondo interesse per le questioni sociali ed ambientali.

L’arte per l’ambiente

Attraverso il suo tocco esperto, Maria Bressan ha restituito al Mammut la sua maestosità originale, donandogli una nuova vita. Ma il restauro non è stato solamente un atto di preservazione artistica. Utilizzando competenze e materiali all’avanguardia, è stato possibile rispettare il legame tra arte e ambiente. L’opera è stata rinvigorita con pitture fotocatalitiche, capaci di purificare l’aria circostante da sostanze inquinanti dannose. Questo nuovo passo avanti ha trasformato il murales non solo in una testimonianza visiva, ma anche in un contributo tangibile per la salute dell’ecosistema urbano.

Così, il murales del Mammut, nato dalla convergenza tra l’arte e la cultura, ha assunto un nuovo significato. Non solo ricorda l’edizione di Più Libri Più Liberi del 2014, ma ora rappresenta anche un’opera di impegno ambientale e di collaborazione che promuove la sostenibilità e la consapevolezza. Un simbolo di come l’arte, quando si unisce alla causa ecologica, possa avere un impatto positivo e duraturo sulla nostra comunità e sul nostro pianeta.

Una visione ambiziosa per Roma

Nel contesto romano, una visione ambiziosa si sta delineando, con l’obiettivo di migliorare la città su due fronti distinti ma interconnessi. Da un lato, c’è l’idea di realizzare nuove opere di riqualificazione urbana, mentre dall’altro, si sta promuovendo l’implementazione di tecnologie sostenibili per dare nuova vita alle opere artistiche già esistenti. Questa strategia trova terreno fertile nella street art, che riveste un ruolo chiave in questa iniziativa di trasformazione ecologica e culturale.

La street art, grazie alla sua natura creativa e alla sua capacità di interagire con l’ambiente circostante, si adatta perfettamente a questo duplice scopo. Veronica De Angelis, presidente di Yourban 2030, afferma che la street art agisce come un linguaggio collaborativo, instaurando un dialogo profondo con il territorio. Questo si traduce in processi di rigenerazione urbana e in interventi di restyling creativo che riguardano gli spazi vitali nelle città.

Arte e sostenibilità nelle periferie

Particolarmente rilevante è il fatto che quest’attenzione focalizzata su arte e sostenibilità si concentri nelle periferie delle città. Un esempio è proprio il restauro del murales del Mammut di Zerocalcare. Queste iniziative dimostrano il potenziale dell’arte urbana come strumento di cambiamento positivo. Esse non solo ravvivano spazi precedentemente trascurati, ma promuovono anche il dialogo tra arte, ambiente e comunità. L’arte, nelle sue molteplici forme, si rivela un mezzo efficace per stimolare consapevolezza e azione verso una città più sostenibile e inclusiva.

Arte per un Futuro Sostenibile

Il murale del Mammut ha dimensioni di 100 metri quadrati e ogni giorno assorbe l’inquinamento prodotto da 24 auto. L’assessora all’Ambiente del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi, ha affermato che il restauro dell’opera fa parte di un programma di cambiamento che si sta implementando a Roma dove, negli ultimi 50 anni, la temperatura è aumentata di 2 gradi.

Secondo Marco Pedroni, presidente di Ancc-Coop, il murale è un segno grafico che evidenzia l’urgenza di interventi mirati per un ambientalismo che distribuisca benefici sia ambientali che sociali a tutti, non solo a coloro che possono permettersi consumi di fascia alta. È importante creare un dialogo tra le iniziative della società civile e l’impegno dei governi a livello internazionale per ridurre le gravi conseguenze della crisi climatica.