Come fare la verifica della classe ambientale di un veicolo

Scopri in cosa consiste la verifica della classe ambientale di un'auto, dove si trova e come farla

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Redazione

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Pubblicato: 4 Ottobre 2021 12:50Aggiornato: 8 Maggio 2024 16:00

Sapere la classe ambientale di un’auto è importante nel caso di nuovo acquisto o di noleggio per potersi muovere liberamente e senza rischi di penalità o multe. La verifica della classe ambientale permette di capire se la propria vettura rispetta le norme relative all’inquinamento ambientale. Non serve che si tratti di un veicolo ibrido, ma che rientri in una categorie oltre Euro 4.

Inoltre, scegliere un’auto Euro 6 significa poter usufruire non solo degli incentivi all’acquisto, ma anche essere certi di poter circolare nei centri cittadini nei giorni di blocco del traffico.

Classe ambientale: cos’è e dove si trova

Per verificare la classe ambientale della propria auto è possibile visitare i siti de Il portale dell’automobilista oppure quello dell’ACI. Nel primo caso basta inserire il tipo di veicolo e il numero di targa. Nel secondo caso bisogna inserire la targa o indicare il codice che è stampato sulla carta di circolazione per ottenere in tempo reale una risposta.

Un altro modo per verificare la classe ambientale della propria auto è trovarla sul libretto di circolazione. Al suo interno è indicata la categoria di appartenenza della vettura.

Nel caso di libretti di nuova tipologia in formato A4 è necessario verificare due punti e poi confrontare il codice e la direttiva con la tabella ufficiale. La categoria di appartenenza dell’auto è la scritta affianco alla riga “V.9”. L’altra indicazione da verificare si trova sulla terza facciata del libretto. Se invece hai un libretto non molto recente avrai una sola voce da verificare.

Normativa Euro

La normativa Euro si pone come obiettivo di classificare e regolamentare tutte le caratteristiche di un’auto relative al suo impatto di inquinamento sull’ambiente. La classificazione consente di determinare quanto un veicolo inquina, così da limitare la circolazione di quei modelli di auto troppo vecchi e ridurre i gas nocivi, normalmente concentrati nei centri urbani. Lo standard Euro è proprio quello che comuni e province italiane prendono a riferimento per i vari blocchi della circolazione.

In caso di vettura Euro 4 infatti in alcune città sono previsti dei blocchi, come a Milano, che dipendono da ogni ente locale. La classe ambientale dipende dall’anno di fabbricazione della vettura.

  • Euro 1: luglio 1993
  • Euro 2: gennaio 1997
  • Euro 3: gennaio 2001
  • Euro 4: gennaio 2006
  • Euro 5: settembre 2009 (ma omologate da gennaio 2011)
  • Euro 6: settembre 2015

 

Classi ambientali in Italia

Le classi ambientali in Italia, che identificano la categoria nella quale rientra ciascuna vettura, vanno dalla Euro 0 alla Euro 6. I numeri bassi indicano auto più inquinanti rispetto a quelle nelle categorie con numeri alti, che provocano quindi una minore emissione di CO2 nell’aria.

Conoscere la classe Euro della propria auto serve per sapere quando si può o non si può circolare, visto che negli ultimi anni è stato introdotto il divieto di circolazione a tutte le vetture che non rientrano nella categoria da Euro 0 sino ad Euro 4.

La classe più alta è la Euro 6, ovvero tutte quelle immatricolate a partire dal settembre 2015 con nuovi e sofisticati impianti per il trattamento dei gas di scarico. All’interno di questa categoria si trovano poi le sottocategorie delle quali fanno parte auto che sono diverse per il quantitativo di emissioni accertato in fase di omologazione:

  • Euro 6A, classe di appartenenza delle vetture immatricolate da gennaio 2016, con emissioni di CO2 0,5 g/km per i diesel e 1 g/km per i benzina
  • Euro 6B, auto con emissioni di PM ridotte a 0,0045 g/km sia per i diesel che per i benzina
  • Euro 6C, classe obbligatoria per le omologazioni a partire da settembre 2018, valore di PM per le auto a benzina pari a 6×1011/km
  • Euro 6D-Temp, per le auto in questa categoria si misurano gli inquinanti in base ai cicli di omologazione WLTC e al test RDE al posto del vecchio NEDC

Le omologazioni Euro 7 non sembrano ancora all’orizzonte. Nonostante le discussioni in Europa e le critiche delle case automobilistiche, la nuova normativa potrebbe vedere la luce non prima del 2025, con la possibilità che i ritardi la spostino addirittura al 2026. Attualmente, le vetture immatricolate dall’1 gennaio 2021 devono rispettare i requisiti della normativa Euro 6d-ISC-FCM.