Trovate per la prima volta microplastiche nei polmoni umani: cosa sappiamo

Uno studio sul tessuto polmonare di persone che si sono sottoposte a intervento chirurgico di routine, ha rilevato microplastiche in tutte le regioni polmonari

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Per la prima volta gli scienziati hanno identificato tracce di microplastiche nel tessuto polmonare prelevato da persone viventi. Le microplastiche sono state trovate in tutte le parti del polmone, ma hanno rilevato livelli significativamente più alti nel polmone inferiore.

I risultati della ricerca suggeriscono che le persone potrebbero essere esposte alle microplastiche presenti nell’aria e inalarle. Questo è quanto ha affermato il team di ricercatori dell’Università di Hull e della Hull York Medical School, entrambi con sede nel Regno Unito. Il team ha inoltre aggiunto che i risultati potrebbero supportare ulteriori ricerche sugli effetti delle microplastiche presenti nell’aria sulla salute dei polmoni umani.

Le evidenze del team di ricerca

Lo studio, pubblicato su Science of the Total Environment, ha utilizzato il tessuto polmonare prelevato durante alcuni interventi chirurgici sui pazienti che si sono sottoposti a cure mediche di routine al Castle Hill Hospital nello Yorkshire orientale.

I ricercatori hanno trovato 39 particelle di microplastica in 11 dei 13 campioni di tessuto polmonare che hanno esaminato. Secondo gli scienziati, il dato è notevolmente superiore rispetto ai precedenti risultati su test effettuati in laboratorio.

Gli scienziati hanno trovato microplastiche con dimensioni fino a 4 micrometri (µm) e hanno affermato di essere stati sorpresi di scoprire particelle più grandi di 2 mm all0interno di tutti i campioni della regione polmonare, la maggior parte fibrosa e frammentaria.

Lo studio ha identificato 11 microplastiche nella parte superiore del polmone, sette nella parte centrale e 21 in quella inferiore.

I risultati mostrano quindi che molte particelle di microplastica si trovano nelle parti inferiori del polmone. Le vie polmonari sono molto strette, quindi nessuno aveva mai pensato prima che potessero arrivare così in profondità ma, evidentemente, la cosa è possibile. Gli scienziati si aspettavano che particelle di queste dimensioni venissero filtrate e intrappolate prima di arrivare così in profondità.

Le microplastiche trovate nei polmoni

Il team di ricerca ha riscontrato livelli considerevolmente più elevati di microplastiche nei pazienti maschi rispetto alle donne e, tra i materiali più abbondanti, sono state trovate particelle di:

  • polipropilene (PP), si trova in tappeti, vestiti e nella plastica automobilistica
  • polietilene (PET), presente in contenitori di abbigliamento, di bevande e di alimenti
  • resina, un costituente di rivestimenti protettivi di vernici
  • polietilene (PE), un componente di involucri per alimenti, contenitori per il latte, giocattoli e bottiglie di detersivo

Due studi precedenti avevano già trovato microplastiche, a tassi altrettanto elevati, nel tessuto polmonare delle persone decedute, ma mai nella parte inferiore del polmone.

Conoscere i tipi e i livelli di microplastiche presenti nei polmoni, può aiutare la futura ricerca per comprendere l’impatto sulla salute. infatti, tale scoperta sarà utile per creare condizioni realistiche in laboratorio per determinare gli impatti sulla salute umana.

Gli effetti delle microplastiche sul corpo umano

Le microplastiche, che consistono in qualsiasi tipo di plastica grande meno di 5 mm, sono state trovate in ogni angolo della terra, dalla cima dell’Everest agli oceani più profondi. Queste minuscole particelle di rifiuti entrano anche nel corpo degli esseri viventi attraverso il cibo, le bevande e l’aria che respiriamo.

A marzo, un altro studio ha rilevato per la prima volta la presenza di microplastiche nel sangue umano. Attaccandosi ai globuli rossi, oltre a limitarne la capacità di trasportare ossigeno, possono viaggiare in tutto il corpo e, plausibilmente, depositarsi negli organi. Uno studio precedente, ha calcolato che inaliamo e ingeriamo circa 2.000 microplastiche ogni settimana, per dare un’idea, è una quantità pari al peso di una carta di credito.

A causa dell’inquinamento da microplastica, le conseguenze a lungo termine sulla salute delle persone rimangono ancora in gran parte sconosciute. In termini di salute umana, ricerche precedenti hanno però suggerito collegamenti con il danno cellulare, allo stress ossidativo, al sistema riproduttivo e all’obesità.

Poiché la produzione di plastica continua ad aumentare, gli esperti sottolineano che l’inquinamento da microplastica è un problema che non scomparirà a breve e, trovandosi ovunque sulla terra, l’esposizione umana è inevitabile. Per questo è molto importante che si investi nella ricerca in modo da capire quali sono le minacce che può produrre la plastica per la salute umana, se e come influenzano le strutture e i processi del corpo umano e se e come possono trasformare le cellule e indurre cancerogenesi.

Le materie plastiche sono progettate per essere resistenti e per durare a lungo. Questa loro natura preoccupa gli scienziati perché questo vuol dire che possono rimanere a lungo nel corpo umano senza che queste abbiano la possibilità di essere distrutte o espulse dal corpo.