Sarà italiano il mini reattore nucleare per l’energia delle future basi lunari

ENEA e Asi hanno siglato un accordo di collaborazione per progettare e realizzare uno Space Nuclear Recator in grado di supportare i futuri viaggi nello spazio

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il reattore nucleare, che sarà sviluppato dall’ENEA, Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente, e l’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, avrà il compito di generare energia elettrica a supporto delle future missioni spaziali umane, in particolare per le basi lunari. Grazie alla sua tecnologia innovativa, questo reattore sarà in grado di fornire una quantità significativa di energia per soddisfare i fabbisogni delle basi spaziali, sia in termini di alimentazione elettrica che di supporto al riscaldamento.

L’Snr italiano

Sfruttando le competenze dell’Agenzia Spaziale Italiana e il know how ENEA nel campo dei sistemi nucleari innovativi, e potenziali collaborazioni con università e centri di ricerca italiani e industrie del settore, si vuole definire un concetto di SNR “italiano” che possa poi essere successivamente sviluppato attraverso una fase di progetto concettuale, ingegneristico e di prototipazione con associate le azioni di Ricerca e Sviluppo necessarie.

I prossimi 15 mesi

Il mini reattore nucleare sviluppato dall’ENEA e dall’ASI sarà utilizzato per produrre energia per le future basi lunari, con l’obiettivo di espandere la colonizzazione dello spazio profondo, fino a raggiungere Marte. Le due agenzie lavoreranno per i prossimi 15 mesi per progettare e costruire il reattore, che dovrà essere leggero, affidabile e sicuro. Sfruttando le competenze, le infrastrutture e le professionalità multidisciplinari presenti nei loro centri, l’ENEA e l’ASI mirano a rendere il mini reattore un’importante risorsa per il futuro dell’esplorazione spaziale.

Nelle fasi successive del progetto sono invece previsti gli studi sulle caratteristiche nucleari dei Snr, sui sistemi di conversione della potenza e sugli schermaggi necessari.

La roadmap

Come detto, il reattore dovrà essere leggero, affidabile e sicuro e sarà utilizzato per produrre energia per le future basi lunari. Gli esperti lavoreranno anche per individuare le caratteristiche del reattore e le tecnologie critiche, oltre a valutare gli scenari operativi e a definire una roadmap di ricerca e sviluppo per le fasi successive. L’obiettivo è quello di prepararsi per la colonizzazione di Marte e dello Spazio profondo.

Parole chiave: modularità e sicurezza

Il mini reattore nucleare italiano sarà progettato per essere leggero, affidabile e sicuro e modulare in modo da garantire un facile ampliamento della potenza disponibile e la ridondanza dei sistemi essenziali per garantire la massima sicurezza. Sarà anche progettato per essere trasportabile a bordo di un razzo cargo e utilizzerà tecnologie mature “made in Italy”, se possibile. L’Enea e l’ASI lavoreranno insieme per progettare e costruire questo mini reattore, che avrà una roadmap di Ricerca e Sviluppo per le fasi successive e sarà utilizzato per i possibili scenari operativi di esplorazione lunare, marziana e dello spazio profondo.

Una tecnologia per risolvere i problemi energetici

La tecnologia degli Snr è stata studiata sin dagli anni 50 e utilizzata in ambito internazionale per sviluppare altri mini reattori. Gli Snr possono contribuire a risolvere, a lungo termine, i problemi energetici sia nelle fasi di esplorazione di altri pianeti sia per i viaggi e le esplorazioni nello spazio profondo.

I principali vantaggi: costi ridotti e sicurezza in un ambiente ostile

La possibilità di potere avere a disposizione un mini reattore nucleare che sia compatto, modulare, affidabile, di piccole dimensioni e in grado di garantire la sicurezza necessaria per la vita umana in un ambiente ostile, rappresenterebbe un grande potenziale per l’esplorazione spaziale, secondo l’ENEA. Inoltre, operare con dimensioni contenute permetterebbe una riduzione dei costi di produzione, dei tempi di sviluppo e di un ingombro che ne consentirebbe un facile utilizzo e trasporto in diverse situazioni.

Gli studi dell’Agenzia Spaziale Europea

L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha iniziato a studiare l’utilizzo dell’energia nucleare per le navicelle spaziali che dovranno affrontare viaggi sempre più lunghi e dispendiosi in termini di energia. Sin dall’inizio del millennio, l’Esa ha condotto studi simili e ne ha altri in corso, non solo per applicazioni stazionarie, ma anche per l’utilizzo dell’energia nucleare a bordo delle navicelle. Il Politecnico di Milano ha realizzato studi per l’Esa nel 2003, 2006 e 2007 che trattano proprio questi due argomenti.

Il Kilopower

L’obiettivo del progetto del mini reattore nucleare è quello di garantire l’indipendenza energetica ai futuri avamposti spaziali, riducendo i costi di produzione e i tempi di sviluppo. Tra i progetti di mini reattori più promettenti a livello internazionale c’è Kilopower, sviluppato dalla NASA insieme ai più importanti centri di ricerca statunitensi. Quattro reattori Kilopower, con una potenza complessiva di circa 40 kW, potrebbero soddisfare il fabbisogno energetico di una stazione su Marte.