Perché l’Italia deve piantare 230 milioni di alberi

Nel suo nuovo position paper, ASvis fa il punto sulle politiche nazionali e gli indirizzi della Commissione europea relative al Goal 11 dell'Agenda 2030 dell'ONU

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 12 Aprile 2022 10:00

ASvis, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile, ha pubblicato il suo ultimo position paper intitolato: “Infrastrutture verdi urbane e periurbane”. Il documento è una sorta di road map incentrata sul Goal 11 “Città e Comunità sostenibili” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità per lo sviluppo sostenibile. Il documento di ASvis ha lo scopo di ricostruire lo stato dell’arte dei provvedimenti presi a livello nazionale ed europeo in materia di verde urbano e capire come questi possono contribuire alle politiche di sostenibilità dei territori.

Grazie al suo position paper, ASvis svela le opportunità e i ritardi per il raggiungimento degli obiettivi, ad esempio l’Italia ha bisogno di piantare circa 230 milioni di alberi nei prossimi 8 anni, e le città possono giocare la loro parte fondamentale. La cifra indicata è molto alta, se si considera che, nel PNRR italiano è stato programmato di piantare solo 6,6 milioni di alberi. Va però detto che il PNRR italiano contempla solo le aree urbane e periurbane e conta di raggiungere tale cifra entro il 2024.

Gli alberi sono alleati fondamentali nella lotta all’assorbimento di CO2 e contro le emissioni che causano i cambiamenti climatici. Secondo ASvis sono necessari un censimento, una legge e un programma d’azione, senza i quali l’Italia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi prefissati dalle Nazioni Unite.

Nel documento “Infrastrutture verdi urbane e periurbane”, ASvis sottolinea come nell’Agenda 2030, ogni Stato membro, tra questi anche l’Italia, è chiamato a contribuire all’obiettivo europeo che prevede di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030. Al fine di consentire a tutte le organizzazioni di impegnarsi e registrare e mappare i nuovi alberi piantati, lo scorso dicembre, la Commissione europea, in associazione con l’Agenzia europea per l’ambiente (AEA), ha pubblicato uno strumento per raccogliere tutti i dati, il MapMyTree.

ASvis sottolinea come la nuova Strategia forestale europea dia molta importanza al tema delle infrastrutture verdi nelle aree urbane e periurbane perché, come si può leggere nel documento, “riducono l’inquinamento atmosferico, idrico e acustico, proteggono da inondazioni, siccità e ondate di calore e conservano il legame tra l’uomo e la natura”.

I Target del Goal 11 dell’Agenda 2030

Come anticipato a inizio articolo, il Goal 11 del programma d’azione per lo sviluppo sostenibile è incentrato sulle “Città e Comunità sostenibili. Nel dettaglio ecco quali sono i differenti Target:

  1. Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri
  2. Entro il 2030, fornire l’accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani
  3. Entro il 2030, aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano in tutti i paesi
  4. Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo
  5. Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale, con una particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità
  6. Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti
  7. Entro il 2030, fornire l’accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i bambini, gli anziani e le persone con disabilità

I suggerimenti di policy e azioni necessarie secondo ASvis

ASvis, nel suo position paper sottolinea come le politiche previste e gli strumenti che a oggi sono stati messi in campo dall’Italia, vanno sicuramente nella direzione auspicata dal Target 11.7 dell’Agenda ONU 2030. Infatti, è stato previsto di incrementare le dotazioni di verde pubblico delle città italiane che, al momento, sono spesso scarse. Questo produrrà numerosi benefici sia per la salute dell’ambiente e sia per quella delle persone.

L’ASvis, tuttavia ritiene che i finanziamenti dovrebbero essere estesi a tutti i Comuni ed enti territoriali italiani. Infatti, al momento, tali finanziamenti sono previsti solo per le Città metropolitane ed è inoltre necessario sostenere politiche ambientali di incremento del capitale naturale delle città con una pianificazione specifica per il verde. Questo con lo scopo di accompagnare il reperimento e la manutenzione delle infrastrutture verdi di qualità, a garanzia della loro sostenibilità nel tempo e di un uso efficiente del denaro pubblico.

Secondo ASvis, l’obiettivo di piantare milioni di alberi, non è raggiungibile se non è accompagnato da una pianificazione attenta e specifica dell’intera filiera, come ad esempio i produttori e i vivaisti, e dallo stanziamento di risorse economiche e professionali adeguate. È inoltre necessario investire maggiormente sugli aspetti culturali e sulla promozione di stili di vita sani, con campagne di sensibilizzazione pubblica sul valore degli spazi verdi per un welfare del benessere.