È stata ufficialmente inaugurata la Funivia delle Mele. Si tratta dell’impianto realizzato in Val di Non, reso possibile dalle risorse del Pnrr e che ha lo scopo di evitare oltre 5000 viaggi in camion per il trasporto delle mele raccolte alle sale di lavorazione.
Si tratta di un progetto unico, il primo impianto al mondo a fune dedicato al trasporto di frutta. Un progetto 100% made in Italy e realizzato dal consorzio Melinda insieme al gruppo Leitner, che è leader internazionale dell’impiantistica a fune.
Un progetto sostenibile per la raccolta delle mele
“La Funivia delle Mele è un simbolo concreto di innovazione, sostenibilità e orgoglio cooperativo del Trentino e dell’Italia”, ha affermato Melinda. Il consorzio, nato nel 1989, non è nuovo a progetti sostenibili, ma il caso della funivia è su un altro livello.
Si tratta infatti della prima funivia al mondo per il trasporto fruttifero ed è un primato tutto merito di Melinda. Ernesto Seppi, presidente di Melinda e Apot, ha raccontato i valori del progetto nella giornata in cui è stata attivata la funivia:
La Funivia delle Mele è un esempio virtuoso di risorse del Pnrr ben investite, ma anche un ulteriore elemento che arricchisce un percorso di sostenibilità che il nostro Consorzio ha avviato già molti anni fa, adottando con visione e tempismo soluzioni concrete come l’impiego esclusivo delle energie rinnovabili, l’uso dell’irrigazione a goccia per garantire il risparmio idrico nei campi e il ricorso alla frigoconservazione naturale nelle celle ipogee.
Il progetto è stato presentato come orgoglio tutto italiano ed è infatti un primato che mette al lavoro aziende italiane grandi e piccole. Inoltre la funivia non lavorerà da sola, ma fa parte di un progetto più ampio per la conservazione delle mele.
Un commento è arrivato anche dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, secondo il quale quello della Funivia delle Mele è un esempio di come i fondi del Pnrr possono essere utilizzati per rendere le aziende protagoniste delle transizioni energetiche senza considerarle nemiche dell’ambiente. L’opera infatti è costata 10 milioni di euro ed è stata in parte finanziata dai fondi del Pnrr, che hanno coperto il 40% dell’investimento totale.
Trasporto e conservazione: riduzione CO2 e risparmio energetico
Nella Val di Non, in Trentino, la raccolta delle mele passerà attraverso un percorso di 1,3 km e con un dislivello di 90 m. La funivia permetterà ogni ora di spostare 460 contenitori da 300 kg di mele ciascuno, viaggiando a velocità di 5 metri al secondo. Le mele finiranno direttamente nei frigoriferi naturali delle vecchie cave delle montagne. Quest’ultimo non è un progetto nuovo, ma già lanciato nel 2016 e studiato in tutta Europa come modello di risparmio energetico.
Il progetto permette così diverse soluzioni sostenibili. In primo luogo vengono abbattute le emissioni di CO2 date dai viaggi dei camion per il trasporto delle cassette di mele. È stato stimato che ogni anno si potranno evitare oltre 5000 viaggi di camion, ridurre le emissioni di CO2 e aumentare la sicurezza sulle strade.
La struttura a fune inoltre è alimentata da fonti rinnovabili come fotovoltaico ed elettrico, senza contare che il peso delle mele in discesa contribuisce alla creazione di energia elettrica. Infine ci sono le celle frigorifere naturali, pensate per il recupero delle ex cave estrattive e che permettono un risparmio energetico del 30% rispetto ai magazzini tradizionali.
L’impatto di questo progetto non sarà invisibile, perché con 400.000 tonnellate di mele raccolte ogni anno in Trentino, Melinda rappresenta uno dei più importanti produttori frutticoli italiani con il 20% di tutta la produzione nazionale. Il consorzio mette al lavoro 4000 imprese agricole divise in 16 cooperative che coltivano complessivamente 6700 ettari di meleti. Il consorzio genera un fatturato annuo di 330 milioni di euro e dà lavoro a oltre 1300 dipendenti. Si tratta di un modello virtuoso e sostenibile che potrebbe diventare un esempio per altri tipi di raccolta, trasporto e coltivazioni di frutta e verdura.