Incendi, prevenzione e monitoraggi: come l’Europa si prepara all’estate 2023

L’estate 2022 è stata una delle peggiori stagioni per il numero di incendi boschivi mai registrati nell'UE. Quali sono le misure di prevenzione e monitoraggio per il 2023

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

L’estate 2022 è stata una delle peggiori stagioni per il numero di incendi boschivi mai registrati nell’UE. Gli incendi hanno colpito anche il Nord-Ovest America, la Siberia, l’Asia meridionale. Come si sta preparando l’UE all’estate 2023?

Il rischio di incendi

Lunghi periodi di siccità aumentano, in particolare, il rischio di incendi boschivi, ma anche altri fattori hanno un impatto enorme, come la pioggia e il vento, la vegetazione, la disposizione del terreno e le pratiche di gestione delle foreste. Il rischio di incendi dovrebbe aumentare ulteriormente a causa dei cambiamenti climatici.

La stagione estiva sarà sempre più caratterizzata da incendi massicci che costano vite umane e bruciano aree che richiedono più tempo per riprendersi completamente.

Tra il 2017 e il 2021 oltre il 17 % di tutte le richieste di assistenza, attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE, è stato in risposta agli incendi.

Il rischio di incendi boschivi si è esteso alle aree che in precedenza non erano state esposte, spostandosi ben oltre la regione mediterranea. Francia, Spagna e Portogallo sono stati particolarmente colpiti la scorsa estate, ma grandi incendi si sono verificati anche in Cechia, Germania, Grecia e Slovenia, solo per citare i più rilevanti.

Nel 2021 gli aerei e gli elicotteri antincendio di rescEU sono intervenuti per contrastare incendi boschivi a Cipro (dal 3 al 5 luglio), in Italia (dal 25 al 30 luglio), in Turchia (dal 1° al 24 agosto), in Grecia (dal 3 al 30 agosto) e in Austria (dal 29 ottobre al 5 novembre). Nel 2019 l’UE ha inviato aerei antincendio rescEU sull’isola greca di Eubea/Evia (13 agosto).

Nel 2022 il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC) dell’UE ha fornito assistenza a Cechia, Francia, Germania, Portogallo, Slovenia e Albania, con 33 aerei e 8 elicotteri schierati e oltre 1.500 vigili del fuoco a terra.

Solo nel 2022 gli incendi boschivi hanno distrutto un’area pari circa alla superficie del Montenegro e il meccanismo di protezione civile dell’UE è stato attivato 10 volte per attivare un’assistenza antincendio transfrontaliera.

I primi mesi del 2023 seguono lo stesso schema degli ultimi 4 anni, con un numero molto elevato di incendi invernali e primaverili.

La stagione estiva 2023

Dal 2019 il meccanismo di protezione civile dell’UE è stato rafforzato con la flotta rescEU, una riserva europea che comprende aerei ed elicotteri antincendio ed è finanziata al totalmente dall’UE. L’UE cofinanzia la disponibilità di ulteriori capacità antincendio aeree, cd. in stand-by, per ovviare a potenziali carenze nella risposta agli incendi.

Per la stagione degli incendi boschivi 2023, Cipro, Cechia, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Portogallo e Svezia hanno messo a disposizione degli altri Stati membri dell’UE 24 aerei antincendio e 4 elicotteri in caso di emergenza. Si tratta del doppio delle risorse rispetto alla flotta rescEU 2022.

Austria, Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia invieranno circa 450 vigili del fuoco da far stazionare in Francia, Grecia e Portogallo.

Oltre agli interventi mirati e tempestivi, l’UE sostiene e integra gli sforzi di prevenzione e preparazione di questi Stati, concentrandosi su settori in cui un approccio europeo comune è più efficace di azioni nazionali separate. Queste includono valutazione dei rischi per individuare i rischi di catastrofi in tutta l’UE, incoraggiare la ricerca per promuovere la resilienza alle catastrofi e rafforzare gli strumenti di allarme rapido.

Prevenzione, preparazione e risposta rapida sono gli elementi cardine per salvare vite umane e limitare l’ulteriore diffusione degli incendi.

Raddoppia la flotta aerea

Il Commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha annunciato, in occasione del 10° anniversario del centro di coordinamento della risposta alle emergenze, il raddoppio della flotta aerea antincendio di rescEU per affrontare la stagione degli incendi boschivi di quest’anno.

La flotta antincendio rescEU dell’UE mobilitata per contrastare gli incendi boschivi del 2022 era composta da 13 velivoli (12 aeromobili e 1 elicottero) e dispiegata in Croazia, Francia, Grecia, Italia, Spagna e Svezia. La Francia e la Grecia avevano, inoltre, registrato ciascuna altri 4 Canadair nel pool europeo di protezione civile.

La riserva di velivoli, per il 2023, comprende 28 aeromobili antincendio, o meglio 24 aerei e 4 elicotteri antincendio messi a disposizione da:

  • Croazia: 2 aerei di media portata
  • Cipro: 2 aeromobili leggeri
  • Cechia: 2 elicotteri
  • Francia: 2 aerei di media portata e 1 elicottero
  • Germania: 2 aeromobili leggeri
  • Grecia: 2 aerei di media portata, 2 aeromobili leggeri e 1 elicottero
  • Italia: 2 aerei di media portata e 2 aeromobili leggeri
  • Portogallo: 2 aeromobili leggeri
  • Spagna: 2 aerei di media portata
  • Svezia: 4 aeromobili leggeri

Le squadre antincendio a terra, composte da circa 440 vigili del fuoco, saranno dislocate in Francia (circa 170 effettivi), Grecia (circa 200) e Portogallo (circa 60).

I vigili del fuoco saranno messi a disposizione da:

  • Austria: 40 vigili del fuoco
  • Bulgaria: 32 vigili del fuoco
  • Finlandia: 48 vigili del fuoco
  • Francia: 40 vigili del fuoco
  • Germania: 40 vigili del fuoco
  • Lettonia: 20 vigili del fuoco
  • Malta: 20 vigili del fuoco
  • Polonia: 30 vigili del fuoco
  • Romania: 80 vigili del fuoco
  • Slovacchia: 20 vigili del fuoco
  • Slovenia: 20 vigili del fuoco

L’UE cofinanzia i costi di viaggio, alloggio e soggiorno e parte dei costi operativi dei vigili del fuoco europei dislocati in Francia, Grecia e Portogallo, nonché i costi di rientro nei paesi di origine.

L’UE finanzia nel dettaglio:

  • il 75% dei costi di messa a disposizione degli attivi (ad es. aeromobili) e del personale durante il periodo di validità dell’accordo (stagione degli incendi boschivi)
  • il 100% dei costi di trasporto per ciascun dispiegamento
  • il 75% dei costi operativi in caso di dispiegamento in Europa
  • il 100% in caso di dispiegamento al di fuori dell’Europa

rescEU integra e rafforza le risorse messe a disposizione dal pool europeo di protezione civile (ECPP) fornendo:

  • 4 aerei Canadair (2 dalla Francia e 2 dalla Grecia)
  • 5 squadre antincendio a terra senza moduli di veicoli provenienti da Grecia (1), Spagna (1), Francia (2) e Portogallo (1)
  • 7 squadre antincendio a terra con moduli di veicoli provenienti da Bulgaria (1), Francia (2), Polonia (3) e Portogallo (1)
  • due gruppi di consulenza/valutazione per la lotta agli incendi boschivi provenienti dalla Spagna. 

Durante la stagione degli incendi si terranno riunioni periodiche con gli Stati membri dell’UE e gli Stati partecipanti al meccanismo di protezione civile dell’Unione ai fini di uno scambio di informazioni sul loro stato di preparazione e sui rischi di incendio.

 

Misure preventive e di monitoraggio

Facendo seguito agli inviti dei ministri dell’UE e del Parlamento europeo, nel 2022 la Commissione ha elaborato un piano d’azione per la prevenzione degli incendi boschivi.

Il piano d’azione ruota attorno a tre obiettivi:

  • migliorare la capacità amministrativa;
  • migliorare le conoscenze;
  • aumentare gli investimenti in azioni di prevenzione degli incendi boschivi.

Nell’ambito del piano d’azione per la prevenzione, l’UE avvia una nuova metodologia di valutazione inter pares degli incendi boschivi.

Si tratta di un nuovo strumento che, oltre ad aiutare i paesi a valutare le rispettive capacità di prevenire e fare fronte agli incendi boschivi, favorirà lo scambio di buone pratiche tra i paesi europei nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’UE.

Inoltre, nell’ambito del Centro di coordinamento della risposta alle emergenze è in via di istituzione una squadra di sostegno per gli incendi boschivi, al fine di consentire un monitoraggio e un’analisi quasi in tempo reale della situazione degli incendi boschivi da metà giugno a metà settembre.

 

La Protezione Civile dell’UE

L’UE garantisce un approccio coordinato alla prevenzione, alla preparazione e alla risposta agli incendi boschivi quando questi superano le capacità di risposta nazionali.

Quando l’entità di un incendio boschivo supera le capacità di risposta di un paese, quest’ultimo può chiedere assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell’UE.

Nell’ottobre 2001 la Commissione europea ha istituito il meccanismo di protezione civile dell’UE, che mira a rafforzare la cooperazione tra i paesi dell’UE e 9 Stati partecipanti in materia di protezione civile per migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi.

I disastri non conoscono confini e possono colpire simultaneamente uno o più paesi senza preavviso, da qui la necessità di avere una risposta congiunta ben coordinata, che aiuta ulteriormente a mettere in comune le competenze e le capacità dei primi soccorritori, evita la duplicazione degli sforzi di soccorso e garantisce che l’assistenza soddisfi le esigenze delle persone colpite.

Oltre ai paesi dell’UE, vi sono attualmente 9 Stati partecipanti al meccanismo, ovvero Albania, Bosnia-Erzegovina, Islanda, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Türkiye e Ucraina.

Fin dalla sua istituzione nel 2001, il meccanismo di protezione civile dell’UE ha risposto a oltre 650 richieste di assistenza all’interno e all’esterno dell’UE.

Il meccanismo contribuisce, inoltre, a coordinare le attività di preparazione e prevenzione delle catastrofi delle autorità nazionali e contribuisce allo scambio delle migliori pratiche. Ciò facilita lo sviluppo continuo di standard comuni più elevati che consentono ai team di comprendere meglio i diversi approcci e lavorare in modo intercambiabile quando un disastro colpisce.

Nel 2022 il meccanismo è stato attivato 106 volte per rispondere alla guerra in Ucraina; gli incendi in Europa; COVID-19 in Europa e nel mondo e inondazioni in Pakistan.

Nel 2021 la Commissione ha elaborato il piano d’azione per la prevenzione degli incendi boschivi: il quadro di valutazione per la revisione inter pares degli incendi boschivi, che promuove lo sviluppo di capacità di gestione del rischio di incendi boschivi e lo scambio di buone pratiche tra i paesi europei, agevolando le revisioni inter pares dei sistemi di gestione del rischio di incendi boschivi nel quadro del meccanismo unionale di protezione civile (UCPM).

Questo strumento è di supporto ai paesi per valutare la loro capacità di prevenire l’inizio degli incendi boschivi e la loro preparazione a farvi fronte. Gli Stati membri e gli Stati partecipanti sono invitati a partecipare su base volontaria a una valutazione inter pares della gestione degli incendi boschivi o a utilizzare questo strumento per un’autovalutazione, a livello nazionale e/o regionale.

Qualsiasi paese del mondo, ma anche le Nazioni Unite e le sue agenzie o un’organizzazione internazionale competente, possono chiedere aiuto al meccanismo di protezione civile dell’UE.

 

Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC)

A seguito di una richiesta di assistenza attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE, il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC) mobilita assistenza o consulenza.

Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC) è il cuore del meccanismo di protezione civile dell’UE. Coordina la fornitura di assistenza ai paesi colpiti da catastrofi, come i beni di soccorso, le competenze, le squadre di protezione civile e le attrezzature specializzate.

Il centro garantisce il rapido dispiegamento del sostegno di emergenza e funge da polo di coordinamento tra tutti gli Stati membri dell’UE, i 9 altri Stati partecipanti, il paese colpito, nonché gli esperti in materia di protezione civile e umanitari.

L’ERCC funziona 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Può aiutare qualsiasi paese all’interno o all’esterno dell’UE colpito da una grave catastrofe su richiesta delle autorità nazionali o di un organismo delle Nazioni Unite.

L’ERCC monitora gli eventi in tutto il mondo e garantisce un rapido dispiegamento del sostegno di emergenza attraverso un collegamento diretto con le autorità nazionali di protezione civile.

Nel periodo dal 19 giugno al 14 settembre viene costituito un gruppo di supporto per gli incendi boschivi in seno all’ERCC, composto da esperti degli Stati membri dell’UE, dagli Stati che partecipano al meccanismo di protezione civile dell’UE, dal personale dell’ERCC e dagli esperti scientifici del consorzio “ARISTOTELE“, partenariato scientifico europeo per i rischi naturali.

Le squadre e le attrezzature specializzate, come gli aerei antincendio, le squadre di ricerca e soccorso e le squadre mediche possono essere mobilitate con breve preavviso per dispiegamenti all’interno e all’esterno dell’Europa.

L’ERCC opera, inoltre, un monitoraggio dell’andamento degli incendi boschivi avvalendosi di sistemi di allarme rapido:

  • Il Global Disaster Alert and Coordination System, che fornisce allarmi e stime degli impatti di terremoti, tsunami, cicloni tropicali, inondazioni, vulcani e siccità in tutto il mondo.
  • Il sistema europeo di sensibilizzazione alle alluvioni (EFAS)e il sistema globale di sensibilizzazione alle alluvioni (GloFAS), che sviluppano una panoramica delle inondazioni in corso e di quelle future fino a 10 giorni nel futuro per sostenere le misure preparatorie per gli eventi alluvionali, in particolare nei grandi bacini fluviali transnazionali.
  • Il sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS)e il sistema globale di informazione sugli incendi boschivi, che prevedono condizioni meteorologiche pericolose fino a 10 giorni prima e forniscono informazioni in tempo reale sugli incendi attivi e sulle aree bruciate. Questi sistemi analizzano la gravità e il rischio che ogni incendio boschivo rappresenta per la popolazione locale e per l’ambiente. Ciò consente decisioni informate sullo spiegamento della capacità antincendio dell’UE.
  • Gli osservatori europei (EDO) e mondiali della siccità (GDO), che forniscono informazioni sulle siccità potenziali e in corso, tra cui indicatori meteorologici, anomalie dell’umidità del suolo, stress della vegetazione e bassi flussi fluviali.

Questi sistemi di allarme rapido e di informazione fanno parte del programma UE Copernicus. Il servizio dell’UE di mappatura satellitare di emergenza Copernicus permette di integrare gli interventi con informazioni dettagliate dallo spazio. Copernicus ha prodotto nel 2022, a livello mondiale, grazie al Copernicus Emergency Management Service, 328 mappe delle zone colpite da incendi boschivi.

L’ERCC interviene anche nelle emergenze di inquinamento marino. L’ERCC può mobilitare rapidamente la capacità e le competenze di recupero del petrolio degli Stati partecipanti e dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA).

Il pool europeo di protezione civile

L’UE ha, inoltre, creato il pool europeo di protezione civile per disporre di ulteriori capacità di protezione civile immediatamente attivabili che consentano una risposta collettiva più forte e coerente.

L’UE ha istituito il pool europeo di protezione civile per promuovere la cooperazione europea in materia di protezione civile. Esso mira a consentire una risposta europea più rapida, meglio coordinata e più efficace ai disastri causati dall’uomo e ai rischi naturali.

Il pool riunisce le risorse di 25 Stati membri e degli Stati partecipanti, pronte per essere dispiegate in una zona disastrata con breve preavviso. Queste risorse possono essere squadre di soccorso o mediche, esperti, attrezzature specializzate o trasporti.

In caso di catastrofe, il meccanismo di protezione civile dell’UE può ricevere una richiesta di assistenza. Questo è il momento in cui le squadre di risposta alle emergenze, le attrezzature tecniche e altre risorse devono essere impiegate il prima possibile per sostenere gli sforzi di risposta.

La Commissione europea ha istituito un processo di certificazione e registrazione per garantire che le capacità fornite dagli Stati membri dell’UE e dagli Stati partecipanti soddisfino elevati standard operativi.

La certificazione comprende la partecipazione di squadre di emergenza alle esercitazioni di simulazione delle catastrofi, in modo che le loro prestazioni possano essere osservate e valutate da un team di certificazione composto da colleghi e personale dell’UE. L’obiettivo è verificare il loro corretto funzionamento durante gli schieramenti internazionali.

La Commissione europea supervisiona e finanzia il processo di certificazione UE con il sostegno di esperti nazionali.

RescUE

Nel 2019 l’UE ha potenziato il meccanismo di protezione civile dell’UE e ha creato rescEU. L’obiettivo era quello di proteggere i cittadini dalle catastrofi e gestire i rischi emergenti.

rescEU rafforza la preparazione europea alle catastrofi e rafforza la capacità di rispondere alle crisi in Europa, come incendi, emergenze mediche, incidenti chimici, biologici, radiologici e nucleari, necessità di riparo, trasporti di emergenza e forniture di elettricità.

rescEU è stata istituita come riserva di capacità europee, interamente finanziata dall’UE. Comprende una flotta di aerei ed elicotteri antincendio, aerei di evacuazione medica e una scorta di articoli medici e ospedali da campo in grado di rispondere alle emergenze sanitarie.

La riserva rescEU comprende anche rifugi, mezzi di trasporto e logistici e articoli di approvvigionamento energetico.

Le riserve sono anche in fase di sviluppo per rispondere ai rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN). Questi includono la decontaminazione e il rilevamento, nonché le riserve di contromisure mediche CBRN.