La Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita nel 1972 dall’ONU, ha da sempre avuto il compito di elevare la consapevolezza pubblica riguardo le questioni ambientali. La Conferenza di Stoccolma è stata un punto di svolta per la politica ambientale globale, servendo come il principale strumento delle Nazioni Unite per promuovere consapevolezza e azione per l’ambiente a livello mondiale.
L’edizione corrente pone l’accento sul tema del ripristino degli ecosistemi, combattendo la desertificazione e rafforzando la resilienza alla siccità, con lo slogan incisivo: “La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo #GenerationRestoration”.
Il cambiamento climatico si esprime attraverso fenomeni come la desertificazione, l’aumento delle siccità, il surriscaldamento dei bacini idrici e dei mari, e la diminuzione della biodiversità. Queste problematiche influenzano ogni paese, con impatti e costi variabili.
In Italia, la siccità sta diventando un’emergenza sempre più pressante. Dall’inizio del 2020 fino a metà maggio 2024, si sono verificati 81 episodi di danni dovuti a siccità prolungata. Le regioni più colpite sono state Lombardia (15), Piemonte (14) e Sicilia (9), seguite da Sardegna (6), Emilia-Romagna (6) e Trentino-Alto-Adige (6). Questi dati sono stati rilevati da Legambiente, che, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, focalizzata sul “ripristino del territorio, desertificazione e resilienza alla siccità”, presenta i nuovi dati del suo Osservatorio Città Clima. Inoltre, Legambiente lancia un appello al Governo Meloni e all’Europa, chiedendo azioni concrete in vista della prossima legislatura europea.
Indice
Giornata Mondiale dell’Ambiente 2024, insieme per un futuro più verde
La Giornata Mondiale dell’Ambiente, celebrata ogni anno il 5 giugno, è un evento promosso dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) dal 1973. Questa giornata rappresenta la più grande piattaforma globale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali e coinvolgere milioni di persone in tutto il mondo.
Nel 2024, il Regno dell’Arabia Saudita ospita la Giornata Mondiale dell’Ambiente, incentrandosi sul tema “Ripristino del territorio, resilienza alla siccità e desertificazione”.
Perché è importante partecipare?
Il tempo stringe e il nostro pianeta è in crisi. Secondo le stime, se non si interverrà in modo urgente, le emissioni annuali di gas serra dovranno essere dimezzate entro il 2030 per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius in questo secolo. L’inazione comporterà gravi conseguenze: l’esposizione all’inquinamento atmosferico oltre i limiti di sicurezza aumenterà del 50% entro il 2030, mentre i rifiuti di plastica negli ecosistemi acquatici quasi triplicheranno entro il 2040.
L’Italia in crisi per la siccità, serve un’azione urgente, le proposte di Legambiente
Per l’associazione ambientalista Legambiente, sono necessari interventi rapidi, concreti e integrati, non più procrastinabili, per affrontare l’emergenza siccità nel nostro Paese. L’associazione indica tre azioni prioritarie che il Governo Meloni dovrebbe intraprendere per fronteggiare al meglio questa sfida:
- Ridefinizione di una regia unica da parte delle Autorità di bacino distrettuale: È fondamentale avere un coordinamento centrale e una gestione efficiente delle risorse idriche a livello dei bacini idrografici.
- Strategia nazionale integrata a livello di bacini idrografici: È necessario sviluppare un approccio strategico nazionale che consideri in modo olistico la gestione delle risorse idriche all’interno dei bacini idrografici, garantendo una visione d’insieme e una pianificazione coordinata.
- Incentivare buone pratiche per trattenere l’acqua sul territorio e promuovere sistemi di recupero e riuso: Legambiente sottolinea l’importanza di adottare misure che consentano di trattenere il più possibile l’acqua sul territorio, come ad esempio la promozione di sistemi per il recupero delle acque piovane e il riutilizzo delle acque reflue, al fine di massimizzare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche disponibili.
Queste proposte mirano a fornire un approccio integrato e sostenibile per affrontare la crisi idrica in Italia, coinvolgendo tutte le parti interessate e adottando strategie a lungo termine per la conservazione e la gestione responsabile delle risorse idriche.
Verso una legge europea per la resilienza climatica
Legambiente lancia un appello all’Europa e alla prossima legislatura europea affinché approvino una Legge quadro sulla resilienza climatica. Questo strumento è necessario per coordinare norme stringenti sull’adattamento ai cambiamenti climatici, con piani nazionali efficaci e risorse economiche adeguate in tutti i Paesi membri.
Le stime della Commissione Europea sono allarmanti: senza un’azione preventiva efficace, i danni da eventi climatici estremi come alluvioni, ondate di calore, siccità, incendi boschivi, perdite dei raccolti e malattie potrebbero ridurre il PIL europeo di circa il 7% entro la fine del secolo.
In Italia, il Piano Nazionale di Adattamento Climatico, varato dal Governo Meloni a fine 2023, prevede una riduzione del valore della produzione agricola pari a 12,5 miliardi di euro nel 2050, in uno scenario con emissioni climalteranti dimezzate al 2050 e pari a zero al 2080.
La Legge quadro sulla resilienza climatica: un’azione necessaria
L’approvazione di una Legge quadro sulla resilienza climatica è un passo fondamentale per:
- Coordinare le politiche di adattamento a livello europeo
- Rafforzare le misure di prevenzione dei rischi climatici
- Sostenere i Paesi più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico
- Proteggere l’economia e la salute dei cittadini europei
Legambiente invita l’Europa ad assumersi la responsabilità di affrontare la crisi climatica con azioni concrete e tempestive. La Legge quadro sulla resilienza climatica è un elemento essenziale per costruire un futuro più sicuro e sostenibile per le prossime generazioni.
Siccità, razionamento dell’acqua e proteste, l’urgenza di un’azione concreta
“La siccità che in questi mesi ha colpito in particolare la Sicilia, l’acqua razionata, le proteste di cittadini e agricoltori”, ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, “ci restituiscono in estrema sintesi quanto la crisi climatica stia accelerando il passo anche in Italia”.
Dalla Sicilia alla Sardegna, passando per le altre regioni della Penisola, gli effetti del cambiamento climatico, a partire dagli eventi siccitosi sempre più cronici, sono ormai ben tangibili con gravi ricadute ambientali ed economiche. La siccità prolungata degli ultimi anni ha messo a dura prova la produzione agricola e causato un preoccupante abbassamento del livello dei laghi.
Prevenzione e gestione circolare dell’acqua, le chiavi per un futuro sostenibile
Per affrontare questa crisi è fondamentale agire in anticipo, con un approccio preventivo che metta al centro la gestione circolare, sostenibile e integrata della risorsa idrica. È necessario diffondere capillarmente le buone pratiche già attive sul territorio e puntare su politiche climatiche ed energetiche più ambiziose a livello europeo.
Il Green Deal e un nuovo patto per il futuro che metta davvero al centro l’ambiente sono gli strumenti indispensabili per costruire un futuro più resiliente e sostenibile per l’Italia e per l’Europa intera.
Un appello all’Europa e all’Italia per un’azione concreta
Legambiente lancia un appello all’Europa e all’Italia affinché si assumano la responsabilità di affrontare la crisi climatica con azioni concrete e tempestive. La gestione sostenibile dell’acqua, la transizione verso un’economia verde e la tutela dell’ambiente sono le priorità per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni.
Legambiente, siccità e alluvioni, gli effetti dei cambiamenti climatici in Italia
Guardando indietro negli anni, Legambiente ricorda che il 2022 è stato l’anno maggiormente segnato da una prolungata siccità, che ha colpito in particolare il centro-nord dell’Italia. Ad esempio, in Piemonte l’anomalia rispetto alle precipitazioni medie è stata del 41%. Una situazione che si è protratta fino ai primi mesi del 2023, per poi vedere una forte ondata di piogge concentrate in alcune aree e che si sono ripetute anche dall’inizio del 2024.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Communications“, i cambiamenti climatici stanno rendendo più intensi e frequenti proprio questi rapidi passaggi da un estremo di precipitazioni a quello opposto, da siccità ad alluvioni e viceversa.
Legambiente sottolinea che gli effetti dei cambiamenti climatici in Italia sono sempre più evidenti, con gravi ricadute ambientali ed economiche. Per questo, è necessario agire con urgenza per ridurre le emissioni di gas serra e aumentare la resilienza dei territori, promuovendo una transizione ecologica sostenibile e inclusiva.
Verso una gestione sostenibile dell’acqua, le tre proposte chiave di Legambiente
Per affrontare la crisi idrica che colpisce l’Italia, Legambiente propone tre azioni concrete:
- Regia Unica delle Autorità di Bacino Distrettuale: È necessaria la ricostituzione di una regia unica da parte delle Autorità di bacino distrettuale per monitorare la disponibilità, i consumi reali e la domanda potenziale di acqua, e per definire bilanci idrici aggiornati.
- Strategia Nazionale Integrata a Livello di Bacini Idrografici: Serve una strategia nazionale integrata che favorisca l’adozione di nuove e moderne pratiche per ridurre la domanda di acqua e evitarne gli sprechi. Questa strategia dovrebbe includere misure per risparmiare acqua negli usi civili, riducendo le perdite e i consumi, e negli usi agricoli, tramite una rimodulazione intelligente degli strumenti di programmazione regionale della nuova PAC (Politica Agricola Comune), per orientare le scelte degli agricoltori verso colture e sistemi agroalimentari meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti.
- Ripristino delle Pratiche di Conservazione dell’Acqua: È fondamentale ripristinare tutte quelle pratiche che permettano di trattenere il più possibile l’acqua sul territorio e favorire il ripristino della funzionalità ecologica del territorio e dei servizi ecosistemici. Parallelamente, occorre promuovere sistemi per il recupero delle acque piovane e il riuso delle acque reflue depurate.
La corsa alla desalinizzazione, una soluzione globale alla siccità
La siccità colpisce duramente diverse regioni del mondo, obbligando a ricorrere a soluzioni alternative come la dissalazione. A Barcellona, ad esempio, un impianto di dissalazione nella vicina provincia di Valencia è stato attivato per rifornire di acqua potabile 1,6 milioni di abitanti.
L’Italia, insieme ad altri Paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Nord Africa, ha in programma di espandere la capacità degli impianti di dissalazione già esistenti. L’Arabia Saudita, ad esempio, ottiene già più del 70% dell’acqua potabile dalla dissalazione, mentre gli Stati Uniti hanno stanziato 250 milioni di dollari per investire in tecnologie di dissalazione.
Dissalazione: un’arma a doppio taglio
Attualmente sono attivi oltre ventimila impianti di dissalazione nel mondo, nonostante il loro elevato consumo energetico, che si basa principalmente sui combustibili fossili. La ricerca, tuttavia, ha compiuto progressi significativi nel rendere questi sistemi più sostenibili ed economici. In Egitto e Marocco, ad esempio, si è iniziato a sfruttare l’energia rinnovabile per alimentare gli impianti di dissalazione.
Entro il 2050, si stima che la siccità potrebbe colpire oltre tre quarti della popolazione mondiale. In Italia, la siccità del 2022 ha portato a un minimo storico di disponibilità annua di risorsa idrica (-50% rispetto alla media 1991-2020), aggravato da temperature superiori alla media che hanno aumentato l’evapotraspirazione.
L’Italia deve quindi affrontare questa crisi idrica con urgenza, investendo in tecnologie di dissalazione più sostenibili e promuovendo un uso responsabile dell’acqua. La dissalazione può essere una soluzione, ma è necessario un impegno concreto per ridurre l’impatto ambientale di questa tecnologia.
Combattere le fake news ambientali, l’iniziativa di Alexa e Legambiente
Nell’era digitale, la disinformazione ambientale è diffusa, con notizie false che ostacolano il progresso verso la risoluzione della crisi climatica. Per contrastare questo fenomeno e promuovere la verità basata su prove scientifiche, Alexa, l’assistente vocale di Amazon, ha avviato una campagna contro le fake news ambientali, con il sostegno di Legambiente, rinomata organizzazione ecologista italiana.
L’informazione corretta è fondamentale per sensibilizzare il pubblico e stimolare un cambiamento di coscienza. Durante la Giornata Mondiale dell’Ambiente, chiedendo ad Alexa “qual è il fatto sull’ambiente del giorno?”, si riceveranno dati scientifici affidabili da Legambiente.
Il 5 giugno, Alexa saluterà i suoi utenti ricordando questa giornata significativa e li incoraggerà a imparare di più su come proteggere il nostro pianeta.
La campagna si basa su informazioni ambientali dettagliate, tratte da dossier e studi di Legambiente, che correggono molti errori comuni causati dalle fake news. Ad esempio, Alexa chiarirà che il cambiamento climatico è influenzato sia da fattori naturali che umani, ma su scale temporali diverse: millenni per i primi, decenni per i secondi. Inoltre, fornirà statistiche come il numero di eventi meteorologici estremi in Italia dal 2010 al 2023, evidenziando un aumento significativo dal 2018.
Alexa condividerà curiosità su specie protette, come tartarughe marine e delfini, e sul lavoro di Legambiente per la loro conservazione attraverso progetti come Life Turtlenest e Life Delfi. Saranno anche offerti consigli pratici per adottare uno stile di vita sostenibile.
Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, sottolinea l’urgenza di agire contro la crisi climatica e l’importanza di stili di vita consapevoli. Con l’aiuto di Alexa, Legambiente spera di combattere la disinformazione e promuovere comportamenti sostenibili, coinvolgendo direttamente i cittadini nella protezione dell’ambiente.
Elezioni europee, la resilienza climatica come priorità
Le elezioni europee si avvicinano e il prossimo Parlamento dovrà affrontare sfide cruciali, tra cui la crisi climatica. Indipendentemente dagli assetti politici e dalle future alleanze, una priorità assoluta dovrebbe essere l’approvazione di una legge quadro sulla resilienza climatica.
Questa legge dovrebbe definire un quadro normativo stringente per coordinare l’adattamento ai cambiamenti climatici in tutti i Paesi membri. Si tratta di un’azione urgente che richiede piani nazionali efficaci e adeguate risorse economiche.
Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire in tutto il continente, con eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi. L’Europa deve essere pronta ad affrontare questa nuova realtà, adattando le proprie infrastrutture, politiche e abitudini di vita.