La storica acciaieria di Piombino diventa green, nasce l’industria siderurgica rinnovabile

Con uno storico accordo tra i due gruppi Metinvest e Danieli nasce Metinvest Adria S.p.A., cui viene affidata la gestione congiunta dello storico sito in cui si produce acciaio

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pubblicato: 7 Aprile 2025 16:31

Inizia un nuovo, importantissimo, capitolo per l’industria siderurgica italiana. La storica acciaieria di Piombino riparte infatti con l’acciaio green. Alcuni giorni fa è stato siglato uno storico accordo tra l’ucraino-olandese Metinvest e l’italiana Danieli per un nuovo impianto siderurgico rinnovabile.

La nuova intesa, sottoscritta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sancisce la partnership strategica dei due colossi per la realizzazione di un innovativo impianto siderurgico a basso impatto ambientale. Un progetto che guarda al futuro, combinando tecnologia all’avanguardia e sostenibilità.

Acciaieria di Piombino, cosa prevede l’accordo tra Metinvest e Danieli

Alla presenza del ministro Adolfo Urso, i due gruppi hanno siglato un’intesa che definisce la gestione congiunta di Metinvest Adria S.p.A., la società che guiderà lo sviluppo del nuovo polo produttivo. L’accordo, che entrerà pienamente in vigore nella seconda metà del 2025, rappresenta un tassello fondamentale per rilanciare il sito di Piombino e rafforzare la cooperazione industriale tra Italia e Ucraina.

“Questo è un passo decisivo per il rilancio del polo siderurgico di Piombino, che diventerà avanguardia di tecnologia green in Europa” assicura il ministro Urso. “Al tempo stesso, il progetto rafforza il legame strategico tra le nostre industrie, fondamentale nella prospettiva della ricostruzione dell’Ucraina”.

Nell’ambito dell’incontro è stato anche firmato un contratto tra Metinvest Adria e Danieli per lo sviluppo dell’ingegneria di base del nuovo stabilimento.

La storia della seconda acciaieria d’Italia

Lo stabilimento siderurgico di Piombino – storia di altiforni, produzione di armi e munizioni e di guerre, ma anche di industria pesante – è un complesso industriale specializzato nella produzione di acciaio. È situato vicino al mare, lungo 9 chilometri di costa.

Con i suoi 12 milioni di metri quadri è il secondo centro siderurgico italiano dopo l’Ilva di Taranto, per cui si starebbe peraltro muovendo proprio in questi giorni una cordata azera con il beneplacito del governo Meloni.

In un ormai lontano 2014 (24 aprile), l’altoforno, prodotta l’ultima colata, era stato spento, dopo l’accordo di programma per la riqualificazione del polo siderurgico siglato dall’azienda con la regione Toscana e il governo Renzi. Varie vicissitudini hanno poi portato al maggio 2018, quando è stato firmato un accordo per la cessione di Aferpi dal gruppo algerino Cevital al gruppo indiano Jsw (Jindal South West) di Saijan Jindal, con finanziamento statale di 15 milioni di euro e uno regionale di 30. I dipendenti, in cassa integrazione, sono 1600. Altri tentativi di rilancio, poche certezze. Fino ad oggi.

Quanto acciaio “verde” produrrà e come

Il nuovo impianto “verde” sarà alimentato da forni ad arco elettrico e utilizzerà prevalentemente materiali riciclati (cosiddetti Dri) come:

rottami;

ghisa;

ferro ridotto

Il tutto proveniente in gran parte dalle attività ucraine di Metinvest. A pieno regime, si prevede una capacità produttiva di 2,7 milioni di tonnellate annue.

Il sito includerà anche un centro per la lavorazione a freddo dell’acciaio e una serie di strutture ausiliarie, in linea con i più alti standard ambientali e tecnologici.

La costruzione sarà finanziata in larga parte da fondi provenienti da banche e creditizi internazionali, oltre che dal capitale proprio degli azionisti. E c’è da dire che il “modello Piombino” punta a fare scuola: l’idea infatti è quella di replicarlo nei futuri progetti di modernizzazione degli impianti Metinvest proprio a Zaporizhzhia – celebre per la sua centrale nucleare – e Kamianske, in Ucraina.

Sul fronte lavoro per ora non si ancora nulla, se non che le selezioni saranno curate dalla stessa società Metinvest Adria che gestirà il sito produttivo. Certamente, con la nuova acciaieria, si apriranno numerose posizioni di lavoro, ed è probabile che il recruitment parta in concomitanza dell’apertura dei cantieri e della messa in funzione dell’impianto.