Elektronorm è un gioiello tecnologico, parte di quel tessuto italiano di piccole e medie imprese, che rappresentano la vera ossatura della nostra economia. La sua origine è una storia tutta da raccontare, perché come nelle migliori tradizioni dell’imprenditoria moderna, nasce il 2 febbraio del 1983 all’interno di un modesto locale di Gessate, nell’hinterland milanese, per iniziativa del suo fondatore Gaetano Pulerà che, con l’aiuto di sua moglie Caterina, cominciò a realizzare, con la tenacia tipica di un artigiano, i primi quadri elettrici industriali.
Da quel giorno con tanta determinazione e sacrificio l’azienda è cresciuta, attraversando tappe importanti e, sotto la guida della seconda generazione rappresentata dai figli del Sig. Gaetano, Francesco e Giorgio, si è avviata da alcuni anni ad affrontare la sfida della green economy.
“Una sfida in cui siamo certi di poterci giocare la partita dei prossimi anni”. Si dice sicuro il nuovo direttore commerciale della società Luigi Lasco.
La società, con quasi 30 milioni di fatturato e 110 dipendenti sul territorio nazionale, si propone, quindi, come importante player nel settore delle energie alternative e dell’automazione industriale.
Ne abbiamo parlato con il suo Presidente Francesco Pulerà:
Indice
Qual è il vostro core business oggi?
“Prima di parlare del presente, mi piacerebbe ricordare che la nostra è una famiglia dalle umili origini di cui sono fiero, perché ho imparato sin da ragazzo, grazie agli insegnamenti ed all’esempio di mio padre Gaetano, che i risultati si possono ottenere soltanto a costo di enormi sacrifici e con grande rispetto per i propri collaboratori, perché il vero valore di qualunque azienda è rappresentato dalle donne e dagli uomini che vi lavorano, ossia dalle competenze che compongono la squadra. La storia di mio padre è quella di uno dei tanti emigrati partiti dal profondo sud verso la Germania dove si è formato lavorando sodo come operaio specializzato.
Il nostro segreto è stato comprendere con largo anticipo i cambiamenti che si stavano affacciando nel mercato, dall’automazione dei processi industriali alle fonti energetiche alternative o rinnovabili, ma senza mai trascurare l’importanza del settore che ci ha visti nascere, ossia l’impiantistica elettrica di tipo industriale.
E’ così che negli anni ’90 abbiamo avviato un processo di diversificazione del nostro business con l’automazione industriale su cui abbiamo fondato il nostro primo centro di eccellenza, assumendo specialisti di altissimo profilo. Questa combinazione di competenze ci ha consentito di superare senza grandi difficoltà anche momenti di congiuntura economica negativa.”
Energie rinnovabili e fonti energetiche alternative: quali sono i vostri tratti distintivi?
“Perseverando in una politica attenta nella selezione delle competenze adeguate ed in formule stimolanti nella gestione dei propri dipendenti, negli ultimi anni sono entrati a far parte della nostra squadra dei manager e delle figure tecniche di alto profilo, grazie ai quali abbiamo avviato un processo di crescita nel settore delle rinnovabili e dei sistemi energetici alternativi, acquisendo un forte know how e lavorando su un’integrazione delle migliori soluzioni tecnologiche con la nostra capacità costruttiva, fino ad arrivare a definire i nostri core business dei prossimi anni, in particolare nei settori degli impianti fotovoltaici di nuova generazione, cogenerazione, trigenerazione, idrogeno e biometano.
Consolidando la squadra ed immaginandoci per tempo un futuro che rappresenta il nostro presente, in cui vi sarebbe stata forte richiesta di competenze e di eccellenza, abbiamo investito con congruo anticipo nel valore delle persone e oggi possiamo dire di essere in grado di affrontare senza difficoltà l’aumento di domanda di impiantistica di fonti rinnovabili e di digitalizzazione delle imprese, e di essere al passo con il mercato, stanti le enormi risorse messe a disposizione da PNRR e dal Green Deal dell’UE.
Insomma possiamo dire che siamo dalla parte giusta del mercato e possiamo assumere un ruolo importante nel cambiamento del sistema energetico paese.”
Come avete affrontato il passaggio generazionale?
“Posso dire che, con grande lungimiranza, mio padre, nonostante la sua età, è stato il motore del cambiamento. Si è reso conto che l’azienda doveva necessariamente passare da una gestione di tipo padronale ad una governance moderna. E così, già diversi anni fa, nonostante fossimo ancora “piccoli”, affrontando con grande serietà il progetto per la messa a punto del modello organizzativo 231 e per la certificazione dei sistemi di qualità, abbiamo cominciato a strutturarci per processi. Ma dopo il passaggio da mio padre a me e mio fratello nella guida dell’azienda, questo cambiamento ha subito una forte accelerazione.
Abbiamo così assunto dei manager di altissimo profilo e rafforzato in maniera significativa la struttura tecnica con l’inserimento di eccellenti competenze, puntando molto anche sui giovani talenti anche grazie all’ avvio di canali di collaborazione con alcune delle migliori università italiane.
Un altro dei nostri motivi di orgoglio è di aver saputo cogliere con largo anticipo l’importanza dei temi legati alla sostenibilità e oggi possiamo dire che stiamo completando un cammino virtuoso che ci porterà a breve ad essere tra le prime nel mondo delle medie imprese a certificarci ESG compliance che per noi non è solo un bollino estetico ma una vera e propria filosofia di gestione. Non a caso abbiamo da tempo avviato una serie di programmi in tema di responsabilità sociale, rispetto della parità di genere, welfare, rispetto per la legalità e per l’ambiente.”
Una visione strategica sul futuro?
“Nonostante il contesto internazionale e geopolitico non certamente dei migliori, gli obiettivi strategici aziendali puntano allo sviluppo delle migliori soluzioni tecnologiche che possano rispondere al meglio ai bisogni di indipendenza energetica del Paese e dell’Europa.”
Investendo in quale direzione?
“Intanto abbiamo già avviato una strategia di espansione e consolidamento in ambito nazionale, con l’apertura di 2 sedi, in 2 regioni che riteniamo strategiche per lo sviluppo delle rinnovabili, Puglia e Liguria. La prima ha già dato prova di rappresentare una vera locomotiva economica del mezzogiorno. A Genova invece abbiamo inaugurato un centro di eccellenza per la progettazione del biometano.
Stiamo inoltre affrontando anche delle scelte verso alcuni Paesi dell’Unione Europea con un progetto di internazionalizzazione che svilupperemo nel piano industriale del prossimo triennio.
Gli ambiti su cui maggiormente puntiamo sono il biometano, la cogenerazione, il fotovoltaico di nuova generazione e ovviamente il settore dell’automazione che per noi rappresenta un fiore all’occhiello.
Con i nostri principali partner, auspichiamo solo che il legislatore avvii un serio processo di semplificazione delle procedure burocratiche amministrative adeguandole alla velocità che il mercato richiede.”
In collaborazione con Elektronorm