Economia circolare? Solo 4 italiani su 10 sanno cos’è

L'economia circolare piace sempre di più ai cittadini italiani, che sono sempre più informati, attenti al tema e consapevoli dei benefici ad essa connessi

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il nuovo sondaggio condotto da Ipsos per la IX edizione dell’Ecoforum mostra che l’economia circolare sta convincendo sempre più cittadini. Questo è un ottimo segno, perché significa che le persone sono sempre più consapevoli dell’importanza della sostenibilità. L’economia circolare è un modello di sviluppo che punta al massimo utilizzo delle risorse disponibili, riducendo al minimo le emissioni di CO2. È un modello che può aiutare il pianeta a risparmiare energia e risorse, e che può essere una parte importante della soluzione al cambiamento climatico.

In un contesto di incertezze economiche, sanitarie e geopolitiche, lo sviluppo dell’economia circolare e l’energia da fonti rinnovabili possono offrire una via d’uscita. I cittadini italiani sono sempre più consapevoli dell’importanza di queste tematiche e del loro ruolo nella lotta contro l’aumento delle bollette. Positivo anche il giudizio sui green job, i lavori collegati alla sostenibilità: secondo il 48% degli intervistati, questi lavori aumenteranno in futuro.

Ma quanti conoscono davvero di cosa si sta parlando? Ipsos ha condotto una ricerca e ha scoperto che, purtroppo, la percentuale di coloro che ne hanno una forte conoscenza non è in aumento. È importante che ci informiamo su questo tema perché riguarda il futuro del nostro pianeta e del modo in cui viviamo.

I dati del sondaggio

Secondo il sondaggio, l’economia circolare è un concetto che sta iniziando a diffondersi in Italia. Ma in quanti sanno cos’è davvero? Il 19% del campione intervistato non ne ha mai sentito parlare, il 5% l’ha “confusa con un’altra disciplina”, il 35% ne ha sentito parlare ma non sapeva bene cosa fosse prima che glielo dicesse l’Ipsos. Secondo l’indagine, invece, il 41% degli italiani conosce i principi dell’economia circolare, suddiviso tra un 27% (+10% negli ultimi 4 anni) che effettivamente afferma “sì, la conosco” e un 14% che la conosce ma non sapeva si chiamasse così. In teoria, un discreto punto di partenza.

Il parere di Legambiente

Come ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, l’economia circolare è un settore cruciale per il Paese, in grado di creare investimenti, occupazione, economia sul territorio, e generare importanti benefici all’ambiente. Per questo è fondamentale che l’Italia acceleri il passo in questa direzione iniziando da quelle opere che servono per farla decollare. Il primo cantiere da avviare riguarda quello della rete impiantistica su cui oggi si registra una forte disparità tra il nord, dove è concentrata la maggioranza degli impianti, e il centro sud dove sono carenti.

Il pensiero degli italiani

In Italia, solo una minoranza degli abitanti sembra essere consapevole dell’importanza di impianti per il riciclaggio. Al contempo, è sorprendente constatare che molti italiani hanno una visione positiva dei termovalorizzatori (per il 45% degli intervistati, mentre per il 27% negativo, e il 28% non prende posizione), riconoscendone l’utilità in attesa di miglioramenti tecnologici. Tuttavia, è importante notare che i termovalorizzatori sono già obsoleti in alcuni paesi, grazie ai progressi tecnologici che hanno permesso di sviluppare alternative più efficienti ed ecologiche.

Solo il 26% della popolazione chiede però più autorizzazioni per la costruzione degli impianti di riconversione e riciclo nei prossimi 4-5 anni, un dato che sale al 36% tra coloro che dichiarano di conoscere l’economia circolare.

L’importanza dell’informazione

Informarsi bene paga, e c’è ancora molto da fare in questo senso. Basti pensare che, tra coloro che si dichiarano “esperti” dell’economia circolare, solo un terzo chiede nuove installazioni. Questo dato è in linea con quanto emerso lo scorso anno all’Ecoforum: oltre la metà della popolazione impone il vincolo di (almeno) 10 km di distanza dalla propria casa al più vicino impianto per il riciclo. Questo perché non si fida, e la fiducia si conquista con informazione e trasparenza.

Nonostante le sindromi Nimby&Nimto che frenano la realizzazione degli impianti necessari all’economia circolare in tutto il paese, la classe politica e imprenditoriale non sembra disposta a prendersi la responsabilità di informare e coinvolgere la cittadinanza in questo importante tema. La rilevazione Ipsos conferma l’importanza di aumentare la conoscenza sul tema attraverso una comunicazione ambientale di qualità.

Il confronto con l’Europa

L’Italia è protagonista nell’UE per quanto riguarda il riciclaggio, ma la maggioranza delle persone non lo sa. Secondo il sondaggio Ipsos ha recentemente sondato il 51% del campione ha risposto che l’Italia è sotto la media europea, nonostante sia tra i paesi leader nell’UE per quanto riguarda il riciclaggio. Questo dimostra che c’è ancora molto lavoro da fare per sensibilizzare il pubblico sui temi dell’economia circolare.