Diritto alla riparazione ed Ecodesign, via libera definitivo dal Consiglio Ue alle direttive

Con l'adozione delle due direttive i prodotti saranno più sostenibili e facilmente riparabili, favorendo l'economia circolare e diminuendo l'impatto ambientale

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 31 Maggio 2024 16:02

Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato due importanti misure a favore della sostenibilità. Lunedì 27 maggio è stato dato il via libera al Regolamento sulla progettazione ecocompatibile, noto anche come “ecodesign”, mentre il 30 maggio è stata approvata la direttiva che promuove la riparazione dei beni rotti o difettosi, conosciuta come direttiva sul diritto alla riparazione.

La direttiva “ecodesign” stabilisce requisiti per prodotti sostenibili e sostituisce la precedente direttiva del 2009, ampliando il campo di applicazione a tutti i tipi di beni immessi nel mercato dell’Ue, non solo ai prodotti energetici.

La direttiva sul diritto alla riparazione rende più facile per i consumatori richiedere la riparazione piuttosto che la sostituzione dei prodotti in uso. Inoltre, i servizi di riparazione diventeranno più accessibili, trasparenti e allettanti.

Ecodesign, via libera al nuovo regolamento per prodotti più sostenibili e circolari

Il Consiglio Ue ha dato il definitivo via libera al nuovo Regolamento Ecodesign, che sostituisce la direttiva del 2009 e amplia il suo campo di applicazione a tutti i prodotti immessi nel mercato europeo.

Il nuovo Regolamento Ecodesign ha l’obiettivo di accelerare la transizione verso un’economia più circolare e sostenibile, definendo nuovi requisiti per la progettazione dei prodotti immessi nel mercato Ue. Tra le novità principali:

  • Maggiore durabilità, riutilizzabilità, aggiornabilità e riparabilità dei prodotti: per allungarne la vita utile e facilitarne la riparazione in caso di guasto
  • Limitazione delle sostanze che ostacolano la circolarità: per rendere i prodotti più facilmente riciclabili e smaltibili a fine vita
  • Migliore efficienza energetica e delle risorse: per ridurre il consumo di energia e materie prime durante il ciclo di vita del prodotto
  • Aumento del contenuto di materiale riciclato: per promuovere l’utilizzo di materiali provenienti da processi di riciclo
  • Riduzione dell’impronta di carbonio e ambientale: per minimizzare l’impatto ambientale del prodotto durante il suo intero ciclo di vita

Applicazione e tempi

Il Regolamento Ecodesign entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e si applicherà 24 mesi dopo la sua entrata in vigore.

L’approvazione del nuovo Regolamento Ecodesign rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile. Le aziende dovranno adeguarsi alle nuove normative e investire nella progettazione di prodotti più sostenibili. I consumatori, da parte loro, avranno a disposizione prodotti più rispettosi dell’ambiente e più convenienti nel lungo periodo.

Ecodesign, arriva il “passaporto digitale” per prodotti più sostenibili

Per la prima volta, il regolamento istituisce un “passaporto digitale” dei prodotti, un’etichetta di facile lettura che consente di consultare le informazioni sulla sostenibilità dell’oggetto acquistato.

La normativa prevede anche il divieto di distruzione dei prodotti tessili e delle calzature invenduti. Secondo Euronews, la Commissione Ue potrebbe estendere in futuro la lista delle categorie di prodotti sottoposti a requisiti di maggiore sostenibilità sociale e ambientale, incentivando un cambiamento sostanziale nel settore della fast fashion e non solo.

La Commissione Europea avrà il potere di fissare ed estendere i requisiti di progettazione ecocompatibile mediante atti delegati, e l’industria avrà 18 mesi per conformarsi a questi requisiti.

“Con il regolamento sulla progettazione ecocompatibile creiamo i giusti incentivi affinché l’industria pensi in modo circolare fin dalla concezione stessa della progettazione dei prodotti che intende produrre e vendere nell’Ue”, ha commentato Pierre-Yves Dermagne, vice primo ministro belga e ministro dell’Economia e del Lavoro.

Ecodesign e appalti pubblici, nuove misure per un acquisto sostenibile

I criteri di progettazione ecocompatibile saranno applicabili agli appalti pubblici per incentivare il cosiddetto Green Public Procurement, ovvero l’acquisto di prodotti che seguono questo nuovo approccio all’ecodesign da parte della Pubblica Amministrazione. Questo mira a sostenere e far crescere il mercato dei prodotti sostenibili.

Il nuovo regolamento introduce inoltre il divieto di distruzione dei prodotti tessili e delle calzature invenduti, con un’esclusione temporanea per le PMI. La Commissione Ue avrà il potere di introdurre in futuro divieti analoghi per altri prodotti.

Il regolamento sulla progettazione ecocompatibile sarà allineato con il regolamento sui servizi digitali per quanto riguarda i prodotti venduti online, assicurando coerenza nelle normative che regolano la vendita di beni nel mercato digitale.

Diritto alla riparazione, la direttiva diventa legge

Dopo la firma della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, la direttiva sul diritto alla riparazione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione. Gli Stati membri avranno 24 mesi dall’entrata in vigore per recepire la norma nel diritto interno.

La proposta, presentata dalla Commissione il 22 marzo 2023, fa parte della nuova agenda dei consumatori e del piano d’azione per l’economia circolare. Integra altri recenti atti legislativi dell’Ue finalizzati a promuovere il consumo sostenibile, come il regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili, che promuoverà la produzione di prodotti riparabili, e la direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, che permetterà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate presso i punti vendita.

Un passo importante per la sostenibilità e la tutela dei consumatori

L’approvazione della direttiva sul diritto alla riparazione rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile e a favore dei consumatori. La direttiva mira a:

  • Facilitare la riparazione di beni rotti o difettosi: i consumatori avranno più facilmente accesso a informazioni sulla riparabilità dei prodotti, pezzi di ricambio e servizi di riparazione saranno più disponibili e convenienti
  • Contrastare l’obsolescenza programmata: i produttori non potranno più ostacolare la riparazione dei loro prodotti, ad esempio rendendo difficile o impossibile reperire i pezzi di ricambio
  • Promuovere un consumo più responsabile: i consumatori saranno incentivati a riparare i loro prodotti invece di buttarli e comprarne di nuovi, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale dei consumi.

La direttiva sul diritto alla riparazione si inserisce in un quadro più ampio di misure volte a promuovere la sostenibilità e la tutela dei consumatori, tra cui:

  • Il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili: che, come abbiamo visto a inizio articolo, mira a rendere i prodotti più efficienti dal punto di vista energetico e più facili da riparare e riciclare
  • La direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde: che fornisce ai consumatori informazioni chiare e comparabili sui prodotti per aiutarli a fare scelte di acquisto più sostenibili

L’adozione della direttiva sul diritto alla riparazione è un segnale forte dell’impegno dell’Unione europea a favore di un futuro più sostenibile e a favore dei consumatori.

Le aziende dovranno adeguarsi alle nuove normative e investire nella progettazione di prodotti più durevoli e riparabili. I consumatori, da parte loro, avranno a disposizione maggiori informazioni e strumenti per fare scelte di consumo più consapevoli.

Diritto alla riparazione, ecco come cambia la nostra vita

La direttiva sul diritto alla riparazione, approvata dall’Unione europea, introduce una serie di misure per facilitare la riparazione dei beni difettosi e promuovere un consumo più sostenibile. Tra le principali novità:

  • Obbligo per i fabbricanti di riparare i prodotti tecnicamente riparabili: le aziende dovranno garantire la disponibilità di pezzi di ricambio e fornire servizi di riparazione a prezzi accessibili
  • Modulo di riparazione volontaria: i consumatori potranno ricevere informazioni chiare sui tempi, sui costi e sulle modalità di riparazione dei loro prodotti
  • Piattaforma europea online per i servizi di riparazione: un portale web centralizzato dove trovare facilmente riparatori qualificati nella propria zona
  • Proroga della garanzia legale a 12 mesi in caso di riparazione: se un consumatore sceglie di riparare un prodotto difettoso, la garanzia legale viene prorogata di 12 mesi
  • Ampliamento graduale dell’elenco dei prodotti riparabili: la Commissione europea potrà aggiungere nuovi prodotti all’elenco dei beni soggetti a obblighi di riparabilità in base a specifici criteri

Incentivi per la riparazione e sostegno agli operatori del settore

La nuova direttiva Ue si concentra inoltre sulle pratiche anti-riparazione adottate dalle case produttrici, che saranno ora scoraggiate dall’adozione di questa pratica, e sulla possibilità di introdurre bonus per la riparazione, come già avviene in Austria, Francia e Germania.

Alexia Bertrand, Sottosegretaria di Stato belga per il Bilancio e la Tutela dei Consumatori, ha dichiarato nella nota che annuncia l’approvazione finale della direttiva: “Tutti i soggetti economici ne escono vincenti, così come l’ambiente”. La Bertrand ha fatto riferimento anche al fatto che si cercherà di creare un’economia circolare virtuosa, sostenendo gli operatori del settore tramite l’introduzione di sgravi e incentivi fiscali contenuti nel testo della direttiva.

Un nuovo diritto per i consumatori e un passo avanti per la sostenibilità

L’approvazione della direttiva sul diritto alla riparazione è stata accolta con favore da diverse associazioni di consumatori e ambientaliste. “La direttiva adottata oggi sancisce un nuovo diritto per i consumatori: il diritto a far riparare i prodotti difettosi in modo più semplice, meno costoso e più rapido”, ha commentato la Commissaria europea per la Giustizia, Vera Jourova. “Incentiva inoltre i fabbricanti a produrre beni che durino più a lungo e che possano essere riparati, riutilizzati e riciclati. E, infine, rende la riparazione un’attività economica più allettante, che può creare posti di lavoro di qualità in Europa. Tutti i soggetti economici ne escono vincenti, così come l’ambiente”.

La direttiva sul diritto alla riparazione entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepire la normativa nei loro ordinamenti nazionali.

Un cambiamento importante che avrà un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana, rendendo i prodotti più durevoli, i consumi più sostenibili e l’economia più circolare.