Il governo ha approvato il Decreto Ambiente, che prevede una serie di iniziative per velocizzare procedimenti burocratici relativi all’installazione di impianti di produzione di energia in Italia. Queste misure modificheranno gli iter in vigore sia per le energie rinnovabili sia per gli idrocarburi.
Il nucleare non viene mai esplicitamente citato ma la formulazione degli articoli che creano le corsie preferenziali per le rinnovabili può includere, con determinate interpretazioni, anche l’atomo. Il Decreto Ambiente comprende anche altre norme più specifiche, come quelle per il contrasto al dissesto idrogeologico e iniziative specifiche per la diga foranea di Genova.
Cosa contiene il nuovo Decreto Ambiente
Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del Decreto Ambiente, che contiene una serie di norme per velocizzare le procedure burocratiche per l’installazione di impianti di produzione di energia. Particolare attenzione alle rinnovabili, che avranno una corsia preferenziale, insieme all’idrogeno verde, quello prodotto proprio con fonti a emissioni zero.
“Più rinnovabili, ma via libera anche a tutte le fonti di energia pulita in grado di contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione e sicurezza energetica del Paese. Con questo decreto semplifichiamo le procedure autorizzative e rafforziamo gli approvvigionamenti nazionali, promuoviamo l’economia circolare facilitando il lavoro delle imprese e mettiamo in sicurezza il territorio dalla siccità e dalle alluvioni. Ambiente, imprese e sviluppo economico camminano insieme” ha dichiarato la viceministra all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava.
Il testo non cita esplicitamente il nucleare, ma la formulazione utilizzata nelle parti che creano la corsia preferenziale per le rinnovabili non esclude che, in futuro, anche eventuali progetti di energia atomica possano approfittarne. Facilitata anche la riparazione di pannelli solari e impianti eolici già esistenti, oltre che l’installazione di 130 Megawatt di nuovi impianti divisi tra le due fonti rinnovabili.
Bloccate invece le nuove ricerche ed estrazioni di idrocarburi in Italia, eccezion fatta per le procedure già autorizzate e per le operazioni di gas release, che prevedono la fornitura di metano a prezzi calmierati per aziende molto energivore.
Le altre misure, dal dissesto idrogeologico alla diga foranea di Genova
Il Decreto Ambiente contiene però anche altre norme, tra cui quelle per il contrasto al dissesto idrogeologico, un problema emerso all’inizio di ottobre a causa del forte maltempo che ha colpito il Nord Italia. I presidenti delle regioni, nel ruolo di Commissari all’emergenza, avranno più poteri, mentre sarà possibile integrare le diverse banche dati disponibili sul fenomeno. Prevista anche la possibilità che un progetto per combattere il dissesto idrogeologico possa perdere i fondi assegnati, se non rispetta determinati standard.
Presente all’interno del decreto anche una norma specifica che riguarda la diga foranea di Genova: “La gestione di rifiuti e materiali derivanti dalla realizzazione della Diga foranea di Genova e dei correlati interventi, prevedendo che il sindaco, quale commissario straordinario, adotti tempestivamente un piano di gestione che riduca il conferimento in discarica e promuova politiche di sostenibilità ed economia circolare” recita il testo del decreto. Questo progetto punta a espandere il porto di Genova permettendogli di ospitare anche navi container da 400 metri di lunghezza.