Cancerogeno o no? Il dibattito sul glifosato è acceso. Si tratta di un erbicida non selettivo, quindi tossico per tutte le piante, è pericoloso anche per l’uomo?
La decisione a livello europeo sul rinnovo o meno delle autorizzazioni sull’uso dell’erbicida più diffuso al mondo è fissata al 5 ottobre. Sono anni che vengono espressi dei dubbi sulla cancerogenicità di questo diserbante e ancora non si è riusciti a fare chiarezza sul tema.
Nel marzo del 2015 lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha definito il glifosato come potenzialmente cancerogeno per gli esseri umani e cancerogeno per gli animali. Sono seguiti poi dei report dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sulla non cancerogenicità del pesticida e sul fatto che non danneggerebbe il sistema endocrino, ma c’è chi sostiene che l’EFSA abbia attinto a informazioni date dall’azienda che produce l’erbicida e quindi che i dati potessero essere di parte. Francia e Svezia si sono dette contrarie al rinnovo dell’autorizzazione a livello europeo, i Paesi dell’est invece si sono espressi favorevolmente. La questione dunque è aperta e controversa.
Non mancano iniziative per arrivare all’annullamento dell’autorizzazione europea alla diffusione del glifosato, fra cui la petizione #stopglifosato che ha raccolto migliaia di firme per chiedere alla Comunità Europea di promuovere negli Stati membri dell’UE la messa al bando del pesticida e in genere di muoversi verso una riduzione dell’uso degli erbicidi.
In Italia nell’ottobre del 2016 è entrato in vigore un Decreto del Ministero della salute che prevede la revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari contenenti glifosato con il coformulante ammina di sego polietossilata e al loro impiego.
Restiamo in attesa di conoscere la decisione che verrà presa dalla Comunità Europea.