Come cambia la mobilità? Le scelte degli italiani

A rivelarlo è un nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente nell'ambito della Clean Cities Campaign sui comportamenti e le propensioni di mobilità degli italiani

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Gli italiani si muovono di meno e, quando lo fanno, preferiscono andare a piedi o utilizzare l’automobile privata. Questo va a discapito di mezzi pubblici e della bicicletta. Questi divai sono aumentati negli ultimi anni soprattutto a causa della pandemia, della crisi energetica e dell’inflazione.

A rivelarlo sono i dati emersi dal nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente sui comportamenti e le propensioni di mobilità degli italiani, somministrato su scala nazionale con un focus sulle grandi città di Milano, Torino, Firenze, Napoli e Roma.

L’indagine Ipsos-Legambiente

Questa indagine fa parte della campagna “Clean Cities“, una rete europea di associazioni ambientaliste e movimenti di base che mirano a migliorare radicalmente la qualità dell’aria, attraverso stili di mobilità più sostenibili, la redistribuzione dello spazio urbano a favore degli utenti deboli e la conversione dei trasporti all’elettrico. Legambiente ritiene che siano necessari interventi urgenti in alcune aree, come l’ampliamento delle piste ciclabili, le zone a traffico limitato e il potenziamento del trasporto rapido di massa, per arrivare a un sistema di mobilità più sostenibile.

Uso dell’auto privata

Dai dati raccolti dal monitoraggio è emerso che continuiamo a usare l’auto spesso, anche per brevi tragitti e al di fuori dei grandi centri soprattutto abitati. Sul totale degli spostamenti, rispetto al 2019, il 28% del campione dichiara di usare l’auto più spesso, mentre chi dichiara di usarla meno è solo il 18%. Questa tendenza è diffusa anche nelle grandi città, un po’ meno solo a Milano. Nonostante ciò, complessivamente percorriamo meno distanza in auto rispetto al 2019 (dati MITE sui consumi carburanti).

Spostamento a piedi

Più a piedi, soprattutto in città: sul totale degli spostamenti, rispetto a 4-5 anni fa, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi. A Torino cammina di più il 49%, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e Napoli il 43-44%. Gli spostamenti a piedi consentono di risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus quando il tragitto è breve. Questa nuova tendenza rende sempre più rilevante la città 15 minuti”, il ridisegno urbanistico che progetta tutti i servizi essenziali – il lavoro, i negozi, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il benessere, la cultura, lo shopping e il divertimento – in prossimità della residenza. Nelle città dense è già, in parte, realtà.

L’utilizzo dei mezzi pubblici

Il trasporto pubblico locale è la parte debole della mobilità, perché viene usato da meno del 31% degli intervistati rispetto al 2019. L’uso aumenta solo per il 9%, immutato per il 29-30%, mentre non lo usa mai il rimanente 30-31%, perché troppo scomodo o irraggiungibile. Scoraggiano anche la scarsa frequenza delle corse e l’inaffidabilità degli orari.

In calo la scelta della bicicletta

In calo, seppure di poco, anche l’uso della bicicletta: il 22% degli intervistati ne ha ridotto l’uso, mentre il 14% l’ha incrementato. A Milano e a Firenze, invece, l’uso è aumentato nel 21% dei rispondenti.  I dati mostrano che laddove ci sono politiche che indirizzano la nuova mobilità si arriva a cambiamenti positivi. Gli italiani sono ben disposti a lasciare l’auto a casa in favore di monopattini o bici, qualora ci fossero strade più sicure e la velocità massima in centro fosse limitata a 20-30 km all’ora; e in favore del trasporto pubblico e condiviso, qualora ci fossero servizi più efficienti, diffusi ed economici. Inoltre, la maggioranza degli italiani è favorevole al divieto progressivo alla circolazione di mezzi inquinanti nei centri abitati.

Apprezzato lo stop alle auto endotermiche

Il 68% degli intervistati è favorevole alla fine della vendita di auto nuove a motore a combustione interna entro il 2035, come previsto dal piano della Commissione europea Fit for 55 per ridurre le emissioni inquinanti. Inoltre, il 53% degli intervistati intende acquistare un’auto elettrica nei prossimi 1-2 anni.

L’appello di Legambiente

Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, ha invitato il prossimo governo ad adottare la road map tracciata dal Mims per la decarbonizzazione dei trasporti. Il piano integra soluzioni e tecnologie per la mobilità a basse o zero emissioni e tutela le opportunità di crescita e la necessaria riconversione di settori strategici, non solo in risposta alla transizione ecologica, ma anche alle nuove esigenze di mobilità dei cittadini. In questo contesto, accanto allo sviluppo di piste ciclabili e infrastrutture per la mobilità attiva nelle aree urbane, agli investimenti in un trasporto pubblico più efficiente e moderno, alle politiche di limitazione dei veicoli privati ​​nei centri urbani, l’elettrificazione dei trasporti è sicuramente l ‘opzione migliore. Solo così sarà possibile liberare le nostre città dallo smog e dalla congestione veicolare, favorendo la transizione verso un sistema di mobilità ben più sostenibile e accessibile a tutti.