Negli ultimi anni, ci siamo trovati di fronte a una serie di eventi che ci hanno costretto a prendere posizione, e questa sfida continua a influenzare la nostra vita quotidiana. Alcuni individui hanno abbracciato senza riserve le idee proposte, e talvolta imposte, da scienziati e leader politici. Altri hanno cercato di mantenere una posizione più equilibrata, facendo del loro meglio per informarsi in modo accurato, consapevoli della necessità di combattere l’epidemia delle fake news e il fenomeno degli “esperti” non autentici. Nel frattempo, alcuni si sono uniti a movimenti negazionisti che, spesso in modo spettacolare, hanno scelto di contraddire apertamente le conclusioni degli esperti.
Tuttavia, indipendentemente dalla posizione che ognuno di noi ha assunto, alcuni fatti sono ormai innegabili. Stiamo vivendo in un’epoca in cui affrontiamo con sempre maggiore frequenza condizioni climatiche estreme, che comprendono eventi atmosferici estremamente violenti e temperature che alcune parti del mondo non avevano mai sperimentato. Di fronte a questa realtà, esiste un’unica risposta: agire.
Indice
Medellin: il Successo del Progetto Green Corridors nella Lotta al Calore
Molte città in tutto il mondo hanno adottato un approccio che bilancia l’uso delle nuove tecnologie, in particolare nei materiali da costruzione, con le risorse naturali disponibili. L’idea di dover creare da zero soluzioni per affrontare il calore è considerata uno spreco di tempo ed energia, dato che la natura offre già indicazioni preziose: acqua e vegetazione.
Numerose amministrazioni locali in vari centri urbani hanno avviato progetti di riqualificazione e modernizzazione delle infrastrutture, strade e aree verdi. Un esempio concreto è Medellin, città colombiana precedentemente associata a Pablo Escobar. Il progetto noto come “Green Corridors” rappresenta uno degli sforzi della città per contrastare l’aumento delle temperature. Questo progetto ha trasformato 18 strade e 12 corsi d’acqua in piste ciclabili e percorsi pedonali immersi nella natura. Sono stati piantati circa 8.000 alberi e 350.000 arbusti, risultando in una riduzione di tre gradi della temperatura media in città.
Tuttavia, l’obiettivo ambizioso per il 2030 è abbassare la temperatura di ben nove gradi. Ciò non richiede tecnologie futuristiche, ma piuttosto un astuto utilizzo delle piante e delle risorse d’acqua per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Dai tetti verdi di Rotterdam agli alberi ombreggianti di Miami
Diverse città in tutto il mondo stanno adottando strategie innovative per affrontare le sfide legate al clima. Un esempio è Rotterdam, che ospita la popolare “Rotterdam Rooftop Walk“, attirando annualmente oltre 200.000 visitatori. Questa iniziativa promuove la creazione di aree verdi sui tetti degli edifici. Oltre a rinfrescare l’ambiente urbano, questa soluzione offre la possibilità di conservare e sfruttare l’acqua piovana, contribuendo a ridurre il rischio di inondazioni. L’obiettivo ambizioso della città è quello di coprire oltre 900.000 metri quadrati di tetti con vegetazione.
A Miami, un interessante progetto mira a coprire le fermate dei mezzi pubblici con alberi che offrono sollievo ai cittadini in attesa degli autobus. Nel frattempo, Sydney sta pianificando di piantare 5 milioni di alberi entro il 2030, al fine di ampliare e rafforzare le aree verdi, contribuendo così a ridurre le temperature estive e fornendo rifugio alle persone durante i mesi più caldi.
Strategie innovative per il clima urbano
Le città di tutto il mondo stanno adottando approcci creativi per affrontare l’innalzamento delle temperature, non limitandosi solo all’espansione delle aree verdi. Vienna, eletta la città con il miglior tenore di vita, annualmente pianta 4.500 alberi e fa un uso intelligente delle risorse idriche. La capitale austriaca ha installato nebulizzatori lungo le strade ombreggiate, offre oltre 1.000 fontane pubbliche con acqua potabile e dispone di una rete di piscine comunali rinnovata, originariamente attivata nel 1920.
Nel frattempo, Atene ha una visione diversa, sfruttando l’antico acquedotto romano di Adriano, che può trasportare 800.000 metri cubi d’acqua all’anno. Questa risorsa viene utilizzata per irrigare i campi coltivati e alimentare i nebulizzatori installati in specifiche aree della città, contribuendo così a mitigare il calore estivo.
Architettura, ingegneria e tecnologia per combattere il cambiamento climatico
Oltre a fare affidamento sulla natura e sulle sue risorse, in alcune circostanze sono state le soluzioni architettoniche, ingegneristiche e tecnologiche a contribuire a migliorare le condizioni di vita. Un esempio è Miami, che ha adottato da tempo l’idea di dipingere di bianco le strade della città per ridurre l’accumulo di calore nell’asfalto e il conseguente rilascio di calore. Tuttavia, un esempio di impatto tecnologico ancora più significativo può essere osservato ad Abu Dhabi.
In una città dove le temperature possono facilmente superare i 50 gradi, si è deciso di prendere ispirazione da un’antica tecnica di raffreddamento degli edifici chiamata Mashrabiya. Questa tecnica coinvolgeva la copertura e la protezione delle pareti delle case per prevenire il surriscaldamento delle superfici esposte. Una versione altamente avanzata di questa tecnica si trova nelle Al Bahr Tower, con i loro 25 piani rivestiti da pannelli in grado di seguire il movimento del sole e riflettere i suoi raggi al fine di mantenere la temperatura degli edifici sotto controllo.
La domanda centrale sembra essere se dovremmo intervenire alla radice del problema o gestire le conseguenze. Questo dibattito è diventato parte integrante della discussione. Il negazionismo, lo scetticismo e l’indifferenza complicano l’attuazione di strategie su vasta scala per affrontare il cambiamento climatico. Mentre prendere misure immediate per migliorare le condizioni di vita è essenziale, è altrettanto importante comprendere che il vero cambiamento deve iniziare da noi stessi.