Il CET1, acronimo di Common equity tier 1 ratio, è un indicatore finanziario fondamentale nel settore bancario, utilizzato per valutare la solidità patrimoniale di una banca. Questo rapporto misura la quantità di capitale primario di alta qualità che una banca possiede rispetto alle sue attività ponderate per il rischio (RWA – Risk weighted assets)
Componenti del CET1
All’interno del CET1 confluiscono le seguenti componenti:
- il capitale primario, che include azioni ordinarie, riserve di utili e altre riserve di capitale. È considerato il capitale di migliore qualità poiché è in grado di assorbire le perdite in modo continuativo;
- le attività ponderate per il rischio (RWA) e, naturalmente, le attività più rischiose richiedono un maggiore assorbimento di capitale.
Importanza del CET1
Il CET1 rappresenta un indicatore finanziario di grande importanza in quanto:
- manifesta la solidità finanziaria. Un elevato CET1 ratio indica una maggiore capacità della banca di assorbire perdite, riducendo il rischio di insolvenza;
- consente un valutazione del rischio. Gli investitori e le agenzie di rating utilizzano il CET1 per valutare la salute finanziaria e la capacità di gestione del rischio di una banca.
Normative e soglie
Da quanto fin qui detto emerge in maniera chiara che il CET1 ratio è un indicatore cruciale per la valutazione della resilienza finanziaria delle istituzioni bancarie, influenzando decisioni di investimento e politiche di vigilanza. Si tratta, inoltre, di un elemento chiave nei requisiti patrimoniali imposti dalle normative internazionali, come Basilea III, che stabiliscono soglie minime per garantire la stabilità del sistema bancario.
Secondo le linee guida di Basilea III, le banche devono mantenere un CET1 ratio minimo del 4,5% delle RWA, oltre a buffer aggiuntivi per coprire eventuali rischi sistemici e ciclici. Oltre al requisito minimo, le banche devono mantenere un buffer di conservazione del capitale del 2,5%, portando il requisito totale al 7% delle RWA.