Isee, per il momento i Titoli di Stato e i buoni postali non sono esclusi. A che punto siamo

I Titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali per il momento rimangono nel calcolo dell'Isee. Scopriamo quando si potranno togliere

Pubblicato: 26 Settembre 2024 06:00

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto un’importante novità per l’Isee: fino ad un importo pari a 50.000 euro i Titoli di Stato e i Buoni Fruttiferi Postali non saranno presi in considerazione per determinare la situazione economica di una famiglia. Una decisione che, fin da subito, ha fatto montare la polemica, perché, andando a ben vedere, si viene a creare una disparità di trattamento tra quanti hanno effettuato degli investimenti e chi no, nel momento in cui si ha intenzione di accedere ai servizi pubblici per i quali è necessario presentare l’Isee aggiornato.

Chi, però, si è fatto calcolare l’Isee presso un qualsiasi Caf o da un commercialista ad inizio anno si è scontrato con una dura realtà: a differenza di quanto annunciato, Bot Btp e buoni fruttiferi postali sono stati correttamente conteggiati. L’Inps, sempre nello stesso periodo, avvertiva che per poter estromettere dai conteggi questi investimenti è necessario correggere il Dpcm 158/2013. Solo dopo questo passaggio è possibile iniziare a scorporare gli investimenti e non considerali all’interno dell’Isee.

Questo era ad inizio anno. Ma adesso cosa è cambiato? Purtroppo ancora nulla. Cerchiamo di capire il perché.

Isee, le novità solo sulla carta

I Titoli di Stato, i Buoni Fruttiferi Postali e i libretti postali sono fuori dall’Isee. Sì, ma solo in linea teorica. Perché pragmaticamente ci stanno ancora. La Legge n. 213 del 30 dicembre 2023 – ossia la Legge di Bilancio 2024 – ha escluso questi investimenti dal calcolo del patrimonio familiare per ottenere l’Isee. Alla Manovra, però, non sono seguiti, di fatto, i vari provvedimenti che hanno attuato la disposizione. Dopo un confronto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Inps – il 12 gennaio 2024 – ha diffuso il messaggio n. 165, attraverso il quale comunicava che l’entrata in vigore della disposizione non è immediata: è, infatti, subordinata all’approvazione di alcune modifiche al Dpcm n. 159/2023.

Fino a che non vengono effettuate queste modifiche la disciplina Isee rimane immutata. Le disposizioni relative al patrimonio immobiliare non cambiano e nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) vige l’obbligo di indicare tutti i rapporti finanziari detenuti dalla famiglia in data 31 dicembre 2022.

Titoli di Stato: quando verranno esclusi dal conteggio

La domanda, a questo punto, diventa lecita: quando potranno essere esclusi i titoli di Stato e i Buoni Fruttiferi Postali dal conteggio dell’Isee? Ad aprile 2024 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha predisposto uno schema di decreto con le modifiche da apportare al regolamento Isee. Il documento è stato trasmesso all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, che ha espresso parere favorevole – è il parere n. 290 – e confermato che il provvedimento rispetta la disciplina sulla protezione dei dati personali.

Fin qui tutto bene. Manca, però, un passaggio fondamentale per poter togliere dal conteggio Isee gli investimenti effettuati nei Titoli di Stato: la pubblicazione del Dpcm sulla Gazzetta ufficiale. Una volta avvenuta, sarà necessario attendere le istruzioni operative dell’Inps e poi si dovrà presentare una nuova Dsu.

In altre parole da inizio anno non è ancora cambiato nulla.

Isee, a cosa serve

Ma perché la gestione dei Titoli di Stato e dei Buoni Fruttiferi Postali è così importante? L’Isee, è bene ricordarlo, è l’indicatore della situazione economica familiare, che deve essere richiesto per poter accedere ad alcune prestazioni assistenziali o ad alcune agevolazioni.

Per poter determinare l’Isee di una famiglia si deve tenere conto del reddito e del patrimonio complessivo di tutti i suoi componenti. Sono importanti, quindi, i beni immobili, le auto, le barche, i titoli e i risparmi depositati su uno o più conti correnti.

La Legge di Bilancio 2024 – già nella prima bozza che è circolata – prevedeva l’esclusione dal calcolo dell’Isee dei Titoli di Stato: Buoni del tesoro annuali e poliennali. Successivamente sono stati compresi anche altri prodotti finanziari di raccolta del risparmio, con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Il legislatore, nello specifico, ha fatto riferimento a:

  • Buoni del tesoro poliennali (BTP);
  • CTZ (Certificati del tesoro zero-coupon);
  • Buoni ordinari del Tesoro (BOT);
  • Certificati di credito del Tesoro (CCT);
  • buoni postali fruttiferi;
  • libretti di risparmio postale.

Il possesso di questi prodotti di investimento non avrà più rilevanza per determinare l’Isee di una famiglia.

I dubbi sulle nuove regole

L’introduzione delle nuove regole sul conteggio Isee ha sollevato molti dubbi e perplessità. I Titoli di Stato hanno avuto molto successo, almeno di recente, per il forte incremento dei tassi d’interesse. L’obiettivo della novità sembrerebbe quello di andare a recuperare altre risorse, rendendo sostanzialmente ininfluente, per il calcolo dell’Isee, il possesso dei Titoli di Stato. Il governo, sostanzialmente, ne favorisce la vendita e raccoglie i fondi per far cassa.

Ma non solo: la misura ha destato un po’ di perplessità perché di fatto andrebbe a creare ulteriore indebitamento statale a lungo termine. Non è poi sicuro che la normativa europea possa accettare questo tipo di agevolazione.

Quali sono i vantaggi di un Isee senza Titoli di Stato

Nel momento in cui le nuove regole diventeranno operative, la possibilità di escludere i Titoli di Stato e i prodotti postali dal calcolo dell’Isee determinerà una riduzione significativa del valore dell’Isee per molte famiglie.

Quanti hanno effettuato degli investimenti immobiliari per un importo inferiore a 50.000 euro si vedranno ridurre il patrimonio complessivo dichiarato. La conseguenza è evidente: l’Isee viene abbassato e diventa più facile accedere alle prestazioni sociali agevolate. Le famiglie che dovessero essere poco sopra la soglia Isee necessaria per accedere ad un bonus o ad un’agevolazione particolare potrebbero entrare nei parametri una volta che siano stati esclusi i titoli di Stato.

In sintesi

Ad oggi i titoli di Stato e i Buoni Fruttiferi Postali continuano a rimanere all’interno dell’Isee. Fino a quando le modifiche al regolamento non vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e non arrivano le istruzioni dell’Inps per compilare la Dsu, non cambierà nulla.