Concordato preventivo biennale, le istruzioni dell’AdE per aderire entro il 31 ottobre

In una circolare l'Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni per aderire entro il 31 ottobre al concordato preventivo biennale

Pubblicato: 18 Settembre 2024 12:54

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’Agenzia delle Entrate ha fornito le linee guida sul concordato preventivo biennale. Attraverso la circolare n. 18 del 17 settembre 2024, vengono fornite quelle che possono essere considerate, a tutti gli effetti, le istruzioni operative del nuovo istituto di compliance, che è stato introdotto attraverso il Dlgs n. 13/2024. Lo strumento, è bene ricordarlo, è rivolto ai contribuenti che applicano gli Isa – ossia gli indici sintetici di affidabilità – e a quelli che hanno aderito al regime forfettario.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate per il biennio 2024-2025.

Concordato preventivo biennale, le istruzioni dell’AdE

L’AdE ha fornito le istruzioni relative al concordato biennale preventivo attraverso la circolare n. 18/2024. Il documento è stato sostanzialmente suddiviso in quattro parti:

  • nella prima vengono ribaditi quali sono gli aspetti più importanti del nuovo strumento. Vengono fornite delle informazioni più generali, valide per tutte le tipologie di contribuenti che vi possono accedere;
  • nella seconda parte si entra un po’ più nel dettaglio fornendo le indicazioni e illustrando le disposizioni previste per i contribuenti che applicano l’Isa e per i forfettari;
  • la terza parte si sofferma su quelle che sono le attività di controllo;
  • nell’ultima parte vengono forniti i chiarimenti ai quesiti posti dalle organizzazioni di categoria, dalle case produttrici di software per gli adempimenti fiscali.

Previsto direttamente dalla delega fiscale, il concordato preventivo biennale è una delle misure pensate per razionalizzare gli obblighi dichiarativi in capo ai contribuenti. Ma soprattutto per far in modo che i titolari partita Iva provvedano ad assolvere in modo spontaneo tutti gli adempimenti fiscali.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate, dopo aver inserito nel corretto contesto normativa l’istituto del concordato preventivo biennale, va ad analizzare alcuni ambiti soggetti ed oggettivi della misura. E fa il punto della situazione sulle relative modalità di accesso.

Ampio spazio è stato dato all’illustrazione dei vantaggi che sono previsti per i contribuenti e per la stessa amministrazione finanziaria. Vengono spiegate le cause che possono portare alla cessazione e alla decadenza degli accordi sottoscritti tra gli uffici tributari e i contribuenti. Vengono, infine, date delle indicazioni applicative specifiche, facendo esplicito riferimento alle due categorie coinvolte e risolve una serie di dubbi che sono stati sollevati dagli addetti stampa e dalle organizzazioni di categoria.

Quali sono i soggetti ammessi

I titolari di partita Iva che applicano gli Isa e quelli che hanno aderito al regime forfettario hanno la possibilità di accedere al concordato preventivo biennale. La misura permette di fissare in anticipo il reddito di lavoro autonomo o d’impresa e la produzione ai fini Irap, in modo da poter calcolare le imposte anticipatamente per il biennio (contribuenti Isa) o per l’anno in corso (forfettari). Il calcolo viene effettuato sulla base di una proposta avanzata direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Uno dei punti più importanti, che sono chiariti attraverso la circolare dell’AdE, è quello relativo alle condizioni indispensabili per poter aderire al concordato preventivo biennale. Il contribuente, per poter accedere, non deve avere dei debiti tributari amministrati dall’Agenzia delle Entrate o dei debiti contributivi, che si riferiscano al periodo d’imposta precedente rispetto a quello al quale si riferisce la proposta. Deve aver estinto – prima del termine per aderire al concordato – quelli con un importo pari o superiore a 5.000 euro.

Non hanno la possibilità di accedere al concordato biennale preventivo i contribuenti che, almeno nel corso dei tre anni precedenti, non abbiano presentato la dichiarazione dei redditi pur essendo obbligati a farlo. Non possono accedere allo strumento, inoltre, quanti siano stati condannati per determinati reati.

Vantaggi del concordato preventivo biennale

L’Agenzia delle Entrate predisporrà una proposta per le imposte dovute per il 2024 per quanti hanno aderito al regime forfettario e per il biennio 2024-2025 per i contribuenti Isa. I diretti interessati avranno certezza delle imposte che devono pagare e non riceveranno degli accertamenti tributari (almeno quelli previsti dall’articolo 39 del Dpr n. 600/73.

I contribuenti Isa, nel caso in cui dovessero aderire allo strumento, potranno beneficiare di una serie di premialità specifiche del regime. Non ci sarà alcun effetto, invece, per quanto riguarda l’Iva.

Deadline per le adesioni: 31 ottobre 2024

I diretti interessati devono aderire al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024. Attenzione, però, che i contribuenti Isa ed i forfettari, per farlo, devono seguire due strade diverse.

Quanti hanno optato per il regime forfetario possono compilare il Quadro LM del modello utilizzando il servizio RedditiOnline. In alternativa è possibile utilizzare l’applicativo della dichiarazione precompilata.

In questo modo viene definito il proprio reddito per il 2024 e si può valutare se conviene o meno accettare la proposta avanzata dall’Agenzia delle Entrate.

I contribuenti che applicano gli Isa, invece, trovano sul sito dell’Agenzia delle Entrate il software Il tuo ISA 2023 CPB, attraverso il quale è possibile calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità ed accedere alla proposta di concordato preventivo biennale.

Alcune risposte dell’AdE

L’Agenzia delle Entrate, nell’ultima parte della circolare, risponde ad alcuni quesiti posti dalla stampa e dalle organizzazioni di categoria.

I contribuenti, per esempio, che abbiano già presentato la dichiarazione dei redditi per il periodo d’imposta 2023 senza accettare la proposta del concordato preventivo biennale possono ancora farlo. La deadline, anche in questo caso, è il 31 ottobre 2024: è necessario presentare una dichiarazione correttiva.

Nel caso in cui il contribuente eserciti due differenti attività – una di impresa e una di lavoro autonomo – e che entrambe siano soggette ad Isa, l’Agenzia delle Entrate presenterà due distinte proposte, alle quali il diretto interessato può aderire congiuntamente o individualmente.

In sintesi

Entro il 31 ottobre 2024 i contribuenti possono aderire al concordato preventivo biennale.L’Agenzia delle Entrate ha fornito le ultime indicazioni e i chiarimenti necessari per poter accedere a questo importante strumento.