Bonus edilizi, attenzione a questi errori: quando saltano le detrazioni

Per accedere alle agevolazioni fiscali è necessario rivolgersi ad aziende in possesso di determinati requisiti, pena l'esclusione dai benefici

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nella giungla dei bonus edilizi è facile perdere il diritto alle agevolazioni, soprattutto se ci si affida a ditte non specializzate o in regola, come sottolineano le linee guida della Commissione nazionale paritetica per le Casse edili. Il Superbonus e gli altri bonus casa che prevedono interventi di ristrutturazione e miglioramento della classe energetica degli immobili possono saltare se non sono rispettati alcuni requisiti indispensabili previsti dalla legge.

Cosa dicono le norme che tutelano gli operai che lavorano nei cantieri

Le norme vigenti sono state pensate per eliminare il lavoro nero e mettere in sicurezza chi opera all’interno dei cantieri. E per ottenere le agevolazioni c’è ora l’obbligo di rivolgersi solo ad aziende certificate.

La responsabilità di controllare che i requisiti siano rispettati spetta ai committenti e ai tecnici abilitati, oltre al direttore dei lavori, che sono tenuti anche a dichiarare la conformità delle opere e degli interventi realizzati e la conformità alle normative nazionali e locali in tema di sicurezza e di efficienze energetica.

Bonus edilizi, attenzione al Durc: cos’è e chi lo deve controllare

Come sottolinea la Cnce, le aziende sono tenute a presentare il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, che dimostra che i lavoratori sono regolarmente assunti, assicurati e retribuiti. Deve essere verificato per tutte le imprese che intervengono nel cantiere per l’esecuzione di un lavoro privato prima del suo inizio.

Senza la congruità potrebbero non essere riconosciuti i benefici e le detrazioni fiscali. I bonus, infatti, non sono riconosciuti in caso di “violazione delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro e nei cantieri” e se vengono meno le “obbligazioni contributive accertate dagli organi competenti e comunicate alla direzione regionale delle entrate territorialmente competente”.

Bonus edilizi a rischio con le aziende che non applicano i Ccnl

Il decreto anti frodi stabilisce inoltre controlli più stringenti sulle cessioni dei crediti di imposta per i bonus edilizi, e introduce a partire dal 27 maggio 2022 anche l’obbligo di rivolgersi esclusivamente ad aziende che applicano i Contratti collettivi nazionali di lavoro.

Nella fattispecie, per i lavori che superano i 70 mila euro è necessario che le imprese applichino i Ccnl stipulati dalle organizzazioni sindacali. L’adempimento si rende necessario per tutti i seguenti bonus.

  • Superbonus e bonus ristrutturazione.
  • Ecobonus, sisma bonus e bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche, per l’adeguamento degli ambienti di lavoro e per le cessioni dei crediti di imposta.
  • Bonus facciate.
  • Bonus verde.

L’applicazione del Ccnl deve essere indicata nell’atto di affidamento dei lavori e nelle fatture emesse in relazione alla loro esecuzione. Anche in questo caso la verifica è obbligatoria per i professionisti e i responsabili all’assistenza fiscale che devono rilasciare, quando previsto, il visto di conformità.

Le nuove decisioni si inseriscono nella più ampia manovra sui bonus che prevede una stretta sulle regole e sulle frodi ai danni dello Stato.