Il nuovo decreto sulla riforma fiscale introduce l’adempimento collaborativo potenziato, che permette alle aziende di accedere alla non punibilità delle dichiarazioni infedeli: sostanzialmente sono state eliminate le sanzioni penali.
Le novità sono state introdotte attraverso il nuovo decreto legislativo di riforma fiscale, che il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 20 giugno 2024. Il nuovo documento avrà un impatto decisamente importante sull’attività delle imprese. Se da un lato vengono eliminate le sanzioni per le imprese che dichiarano tutto al fisco, è anche vero che sono state introdotte delle pesanti sanzioni per i professionisti che rilasciano delle dichiarazioni infedeli in relazione alle cooperative compliance.
A contenere queste particolari novità è il provvedimento che contiene anche i correttivi sul concordato preventivo biennale. Il documento, che per il momento è stato approvato in via preliminare, dovrà tornare sul tavolo del Consiglio dei Ministri, dopo il passaggio che dovrà obbligatoriamente avvenire in parlamento.
Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo cosa prevede l’adempimento collaborativo potenziato.
Indice
Adempimento collaborativo, ecco come funziona
In Italia l’adempimento collaborativo è stato introdotto nel 2015. Il suo scopo, fin dal principio, è stato quello di incentivare e promuovere la collaborazione fiscale tra le imprese e l’Agenzia delle Entrate. Con la riforma fiscale di fine 2023 è stato ulteriormente potenziato.
Proprio attraverso l’adempimento collaborativo le imprese hanno la possibilità di dialogare costantemente con l’amministrazione tributaria e valutare – insieme agli uffici preposti – quali siano i rischi collegati con determinate questioni interpretative. Il nuovo strumento, tra l’altro, permette di ridurre le sanzioni e le procedure semplificate alle quali le varie imprese devono aderire.
Certificazioni non veritiere, le sanzioni previste
Alla base dell’adempimento collaborativo vi è un sistema di controllo, che deve essere certificato direttamente da un professionista abilitato. Proprio questo è uno degli argomenti sui quali intervengono due diverse misure introdotte attraverso il documento approvato dal consiglio dei Ministri, che prevedono delle sanzioni nel caso in cui siano presentate delle certificazioni non veritiere.
Una delle sanzioni massime previste consiste nella sospensione della facoltà di rilasciare la certificazione tributaria per un periodo che oscilla tra uno e tre anni. Ma non solo. Stando a quanto anticipato da Il Sole 24 Ore le multe pecuniarie potrebbero oscillare tra i 516 e i 5.165 euro.
Cosa succede in caso di dichiarazione infedele
Una delle novità più importanti introdotti attraverso dell’adempimento collaborativo è l’eliminazione delle sanzioni penali. Questa si verrebbe a verificare nel caso in cui venga presentata una dichiarazione infedele. Ricordiamo che il regime fiscale previsto per l’adempimento fiscale prevede già da adesso la non punibilità. Questa opportunità, a questo punto, è stata potenziata con le nuove disposizioni che sono state introdotte, che, tra l’altro, prevedono, l’esclusione dell’obbligatorietà dell’azione penale nel caso in cui ci sia la cooperative compliance.
Le violazioni, in altre parole, non rappresentano notizie di reato.
Adempimento collaborativo: i casi di frode
Sull’adempimento collaborativo alcune indicazioni ben precise e dettagliate arrivano direttamente da Elbano De Nuccio, presidente dei Commercialisti, secondo il quale la nuova norma non rappresenta:
Una depenalizzazione, essendo espressamente escluse simulazioni o frodi, ma la logica conseguenza della totale disclosure della posizione fiscale del contribuente nei confronti dell’amministrazione finanziaria.
Cooperative compliance: come aderire
In quale modo i contribuenti hanno la possibilità di aderire alla cooperative compliance? È possibile farlo su base volontaria, nel momento in cui una determinata impresa superi determinate soglie di fatturato. Ma soprattutto sia in possesso di alcuni requisiti di rilevazione, gestione e controllo dei rischi fiscali. Anche nel momento in cui si riferiscono a dei particolari principi contabili che vengono applicati direttamente dai contribuenti.
Per poter aderire all’adempimento collaborativo particolare importanza ha la soglia di fatturato. Per gli anni 2024 e 2025 vi possono aderire le imprese che hanno un fatturato oltre i 750 milioni di euro. Per gli anni 2026 e 2027 quelle che hanno un fatturato oltre i 500 milioni di euro; per il 2028 quelle che hanno un fatturato che supera i 100 milioni di euro.
Adempimento collaborativo, i vantaggi che comporta
Sono diversi i vantaggi che possono ottenere le aziende aderendo all’adempimento collaborativo. Tra i più importanti ricordiamo:
- è prevista una procedura abbreviata per accedere all’interpello preventivo;
- il contribuente ha la possibilità di regolarizzare la propria posizione nel momento in cui aderisce alle indicazioni previste dall’Agenzia delle entrate;
- non vengono applicate le sanzione amministrative connesse ai rischi fiscali, quando vengono comunicati in modo tempestivo e soprattutto con una modalità esauriente;
- vengono drasticamente ridotte le sanzioni che siano riconducibili direttamente ai rischi fiscali non significativi che rientrano nella mappa dei rischi;
- è previsto l’esonero dalle garanzie per i rimborso delle imposte dirette ed indirette per tutta la durata del periodo nel quale di continua a rimanere nel regime;
- i termini di decadenza per l’attività di accertamento vengono ridotti.
Non deve essere dimenticato che le cause di non punibilità connesse direttamente alla dichiarazione infedele, ora come ora, vengono potenziate.
Adempimento collaborativo, arriva il codice di condotta
Tra le novità introdotte proprio nel corso di questi giorni è bene ricordare anche il cosiddetto codice di condotta, il cui scopo è quello di regolamentare i rapporti che intercorrono tra l’Agenzia delle Entrate e il contribuente. Viene introdotto, infatti, il contraddittorio nel caso in cui dovesse arrivare una risposta sfavorevole all’interpello preventivo abbreviato per quanti hanno deciso di aderire al regime.
Entrando nello specifico, il codice di condotta consiste in un elenco di doveri che entrambe le parti sono tenute ad osservare in modo che si venga ad instaurare un clima di reciproca fiducia e trasparenza. I soggetti già ammessi al regime hanno tempo fino al 5 ottobre 2024 (120 giorni successivi dall’entrata in vigore del decreto, avvenuta il 7 giugno) per sottoscrivere il codice.
In sintesi
Una delle novità più importanti introdotte dal governo è l’adempimento collaborativo potenziato, che permette di accedere ad una possibilità molto importante per i contribuenti. La non punibilità nel caso in cui dovessero presentare delle dichiarazione infedeli.
Ma solo e soltanto nel caso in cui rientrano in una serie di parametri.