Acconto Imu entro il 16 giugno: le novità e chi deve pagarlo

Ancora pochi giorni per i proprietari immobiliari per versare ai Comuni la prima rata dell'Imposta municipale unica 2023: previste quest'anno nuove esenzioni

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Tra i versamenti da corrispondere al Fisco a giugno i contribuenti sono chiamati a pagare l’acconto Imu entro il 16 di questo mese. In aggiunta all’esonero per le abitazioni principali, per il 2023 sono previste ulteriori esenzioni per i proprietari di immobili che rientrano in particolari casi. Per saldare il restante 50% c’è tempo fino al 16 dicembre.

Acconto Imu entro il 16 giugno: le novità

L’esenzione dell’Imu riguarda tutte le prime case, a meno che non si tratti di abitazioni di lusso appartenenti alle seguenti categorie catastali:  A/1, A/8 e A/9. Da quest’anno sono esonerati dal pagamento dell’imposta anche i proprietari di immobili che risultano occupati abusivamente e quindi non utilizzabili né disponibili, ma solo in presenza di denuncia all’autorità giudiziaria per violazione di domicilio o sia iniziata l’azione giudiziaria penale per occupazione abusiva, come previsto dagli articoli 614, comma 2, o 633 del Codice Penale.

Non dovranno pagare l’Imu nemmeno i soggetti che, all’1 maggio 2023, risultano residenti oppure sede legale od operativa in uno dei Comuni alluvionati dell’Emilia Romagna, sula base della sospensione dei termini dei versamenti tributari in scadenza fino al 31 agosto 2023 per tutti i territorio colpiti dall’emergenza maltempo.

Per coprire l’ammanco nelle casse dei Comuni dovuti alle nuove esenzioni, il Governo ha finanziato la misura con uno stanziamento da 62 milioni di euro.

Prorogate inoltre, nella Legge di Bilancio ai commi 750 e 768 le esenzioni agli immobili che risultano essere inagibili a seguito dei terremoti che hanno colpito nel 2016 il Centro Italia e nel 2012 l’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Acconto Imu, come effettuare il versamento

Il versamento si effettua tramite bollettino postale o con il modello F24 indicando nella sezione “Imu e altri tributi locali”:

  • codice catastale del Comune,
  • numero di immobili per cui si esegue il versamento,
  • anno di imposta (2023)
  • importo da versare raggruppato in funzione del codice tributo per singola tipologia di immobile.
  • In questo caso si deve barrare la casella “acconto”, mentre nel campo rateazione non si indica nulla. Il pagamento si effettua con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, o per eccesso se superiore.

Per calcolare l’importo dovuto basta sommare l’Imu pagata nel 2022 tra acconto e saldo e versare il 50% di tale importo, per ciascuna tipologia di immobili. Nel caso di un immobile acquistato nel 2023, il contribuente può utilizzare la nuova aliquota eventualmente approvata per il 2023, se già pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze, in caso contrario si possono utilizzare le aliquote del 2022 e successivamente fare il conguaglio a dicembre con quelle di quest’anno.

L’Imu si calcola su base mensile e si conta per intero se il possesso si mantiene per più della metà dei giorni, Nell’eventuale passaggio dell’immobile a un nuovo proprietario, l’imposta del mese del trasferimento è a carico dell’acquirente nel caso in cui i giorni di possesso risultino uguali a quelli del cedente (qui avevamo spiegato come ottenere lo sconto del 50% sugli immobili dati dai genitori ai figli).

Le categoria di soggetti che devono pagare l’Imu sono le seguenti (qui l’approfondimento di QuiFinanza su chi è obbligato a pagare l’Imu).:

  • il proprietario o i proprietari dell’immobile;
  • il titolare del diritto reale di: usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie o il genitore che risulti essere l’assegnatario della casa familiare, perché è stato stabilito da un provvedimento emesso da un giudice;
  • il concessionario, nel caso in cui ci sia una concessione di aree demaniali;
  • il locatario per gli immobili – anche quando sono da costruire o in corso di costruzione – quando questi risultano essere concessi in locazione finanziaria.