Ottime notizie per imprese e liberi professionisti. La Commissione Europea ha infatti approvato la proroga della misura per tutto il 2023 del cosiddetto Bonus internet: gli operatori di TLC potranno attivare i voucher fino al 31 dicembre 2023. Ma di cosa si tratta? Il Bonus connettività è una misura che prevede l’erogazione di un voucher per abbonamenti ad internet ultraveloce.
La proroga era stata richiesta dal Governo considerati gli oltre 430 milioni di euro ancora a disposizione. “È un ottimo risultato, le imprese lo attendevano per evitare andassero disperse le risorse. Bisogna accrescere il livello di consapevolezza delle imprese, soprattutto nelle piccole e medie, sulla necessità di essere ultraconnesse per essere competitivi nel mercato globale” ha commentato il ministro del MIMIT-Ministero Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso. Ma il Bonus non spetta solo alle PMI, perché la platea è stata allargata.
Vediamo meglio nel dettaglio come funziona e a chi spetta.
Indice
Bonus connettività internet: 4 diversi voucher, quanto spetta
Gli interventi sono finanziati a valere su risorse statali del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, per un ammontare complessivo di circa 589 milioni di euro. L’attuazione dell’intervento è affidata ad Infratel Italia.
I beneficiari possono richiedere il voucher ad uno qualunque degli operatori di telecomunicazioni accreditati, fino ad esaurimento delle risorse stanziate. La misura è sotto forma di sconto sul prezzo di vendita dei canoni di connessione ad internet in banda ultra larga.
Ci sono 4 diversi tipi di voucher che possono essere richiesti:
- Voucher A1: Bonus con contributo di connettività di 300 euro per un contratto della durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 30 Mbit/s – 300 Mbit/s.
- Voucher A2: Bonus con contributo di connettività di 300 euro per un contratto della durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 300 Mbit/s – 1 Gbit/s. Per connessioni che offrono velocità pari ad 1 Gbit il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro, per un totale di 800 euro, a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari.
- Voucher B: Bonus con contributo di connettività di 500 euro per un contratto della durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 300 Mbit/s – 1 Gbit/s. Per connessioni che offrono velocità pari ad 1 Gbit il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro, per un totale di 1.000 euro, a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari. Per questa tipologia di voucher è prevista una soglia di banda minima garantita pari ad almeno 30 Mbit/s.
- Voucher C: Bonus con contributo di connettività di 2mila euro per un contratto della durata di 24 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download superiore ad 1 Gbit/s. Il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro, per un totale di 2.500 euro, a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari. Per questa tipologia di voucher è prevista una soglia di banda minima garantita pari ad almeno 100 Mbit/s.
La durata dei voucher specificata (18 mesi per Voucher A1, A2 e B oppure 24 mesi per Voucher C) è intesa come il termine entro il quale Infratel Italia procede al rimborso del contributo voucher all’operatore, sulla base di ratei mensili omogenei. L’operatore internet ha poi il diritto di fissare una durata contrattuale superiore alla durata del rimborso voucher, che deve comunque essere comunicata ad Infratel.
Bonus internet, a chi si spetta
A seguito del provvedimento di modifica del Decreto del Ministro dello sviluppo economico, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 19 maggio 2022, è stata estesa la platea dei beneficiari alle persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale ai sensi dell’art. 2229 del Codice civile, o una delle professioni non organizzate stabilite dalla legge del 14 gennaio 2013.
Il Bonus fino a fine 2022 e per tutto il 2023 può essere quindi richiesto da:
- micro, piccole e medie imprese
- persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale, per la quale cioè è richiesta l’iscrizione in appositi albi o elenchi
- persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano, in proprio o in forma associata, una delle cosiddette professioni non organizzate.
Partite IVA che fanno parte di professioni regolamentate ammesse al Bonus
In particolare, siamo andati a spulciare le categorie che possono ottenere l’aiuto. Tra queste, ci sono accompagnatori turistici, parrucchieri, estetisti, bagnini, architetti, consulenti del lavoro, agenti immobiliari, agenti di affari in mediazione, agente sportivi, allenatori, agronomi e forestali, medici, chirurghi, infermieri, assistenti sociali, odontoiatri, avvocati, biologi, chimici, fisioterapisti, insegnanti, educatori, psicologi, farmacisti, ottici, giornalisti, geologi, ingegneri, logopedisti, maestri di sci, ristoratori e baristi.
Partite IVA che fanno parte di professioni non organizzate ammesse al Bonus
Per quanto riguarda invece le professioni cosiddette non organizzate, sono essenzialmente 3 categorie:
- associazioni che non rilasciano l’attestazione di qualità e qualificazione professionale dei servizi: associazioni professionali che possiedono i requisiti fondamentali previsti dalla legge, ma non intendono autorizzare i propri iscritti, o una parte di loro, ad utilizzare il riferimento all’iscrizione come marchio o attestato di qualità dei servizi offerti, anche se vengono comunque previste alcune garanzie per il consumatore, come ad esempio il codice di condotta e lo sportello per il consumatore
- associazioni che rilasciano l’attestazione di qualità e qualificazione professionale dei servizi: associazioni che autorizzano i propri iscritti, o una loro parte, ad utilizzare il riferimento all’iscrizione: questo comporta una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’associazione stessa
- forme aggregative di associazioni professionali: associazioni che riuniscono diverse associazioni professionali.