L’Assegno unico vale 172 euro a figlio, nel 2025 erogati 11,5 miliardi

L’Assegno unico universale raggiunge quasi 10 milioni di figli con un importo medio di 172 euro. Dal 2022 erogati oltre 62 miliardi alle famiglie italiane

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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L’Osservatorio statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) ha diffuso i dati aggiornati relativi al periodo marzo 2022-luglio 2025. Il quadro mostra un impegno finanziario sempre più consistente da parte dello Stato, che ha destinato oltre 62 miliardi di euro alle famiglie italiane con figli in poco più di tre anni di piena operatività della misura. Dal debutto a marzo 2022 fino a luglio 2025, l’Assegno unico ha garantito sostegno costante ai bilanci familiari. Nel 2022 furono spesi 13,2 miliardi di euro, saliti a 18,2 miliardi nel 2023 e a 19,9 miliardi nel 2024. Nei primi sette mesi del 2025 sono già stati erogati 11,5 miliardi, una cifra che conferma la stabilità della misura e la sua capacità di incidere in modo diretto sulla spesa delle famiglie.

I beneficiari e gli importi variabili

Nei primi sette mesi del 2025 l’assegno ha raggiunto 6.168.734 nuclei familiari, per un totale di 9.755.848 figli. L’importo medio mensile per figlio, comprensivo delle maggiorazioni previste, è stato pari a 172 euro. Si tratta di un dato che varia sensibilmente a seconda della situazione economica e familiare dei beneficiari. Il parametro principale che incide sull’importo è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Per chi rientra nella fascia minima, fissata per il 2025 a 17.227,33 euro, l’assegno può arrivare fino a 224 euro per figlio. Chi supera la soglia massima di 45.939,56 euro o non presenta dichiarazione ISEE riceve un importo minimo, pari a circa 57 euro mensili per figlio.

La natura universale della misura garantisce comunque un sostegno a tutte le famiglie, anche quelle con redditi più elevati. Il sistema prevede incrementi specifici per nuclei con particolari condizioni. Le famiglie con figli disabili, ad esempio, possono contare su un sostegno aggiuntivo. Dal 2025, inoltre, è stato introdotto un aumento del 50% per i figli con meno di un anno, che si estende fino a tre anni nelle famiglie numerose. Sono previsti ulteriori incrementi anche per madri con meno di 21 anni e per famiglie con almeno tre figli a carico.

I fondi distribuiti dal 2022

La continuità degli stanziamenti ha portato a un totale di 62,8 miliardi di euro distribuiti dal 2022 a luglio 2025. Si tratta di risorse che non solo sostengono direttamente i bilanci familiari, ma hanno anche effetti indiretti sui consumi interni. Secondo il report le somme ricevute contribuiscono infatti a coprire le spese legate a scuola, servizi per l’infanzia, sport e attività culturali, sostenendo così settori cruciali della vita quotidiana. Questi i fondi erogati dal 2022 ad oggi:

  • 2022 – (da marzo) 13,2 miliardi di euro
  • 2023 – 18,2 miliardi di euro
  • 2024 – 19,9 miliardi di euro
  • 2025 – (gen-luglio) 11,5 miliardi di euro

Assegno unico, misura in evoluzione

L’Assegno unico ha rappresentato una delle principali riforme del welfare familiare degli ultimi anni. Nato per accorpare e sostituire diversi bonus precedenti, ha progressivamente raggiunto una platea sempre più ampia. L’inclusione fino a dicembre 2023 dei nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza ha rafforzato ulteriormente l’impatto redistributivo della misura che oggi si conferma uno strumento universale calibrato sulle condizioni economiche ma garantito a tutte le famiglie con figli.