Assegno Unico 2025, il calendario dei pagamenti Inps: accrediti dalla fine di ogni mese

Pubblicate le date di accredito del primo semestre 2025 riguardo l'assegno unico universale: i pagamenti relativi alle prestazioni in corso di godimento avverranno dal 20 del mese

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 25 Febbraio 2025 07:41

Negli anni passati, i pagamenti dell’Assegno unico e universale sono sempre stati puntuali e comunicati dall’Inps già a inizio anno. Tuttavia dallo scorso gennaio hanno subito ritardi e variazioni a seguito a un aggiornamento delle procedure interne e di modifiche nei criteri di erogazione.

Per questo, l’Istituto ha annunciato le nuove date di pagamento per il periodo da febbraio a giugno 2025, così da rendere i versamenti più regolari, introducendo un calendario più stabile e prevedibile per le famiglie beneficiarie.

Le nuove date

Diversamente dagli anni precedenti, l’Inps ha stabilito che, per le prestazioni in corso senza variazioni, i pagamenti dell’Assegno unico e universale per i figli a carico verranno effettuati a partire dal giorno 20 di ogni mese. Di conseguenza, ecco il calendario previsto per il 2025:

  • il 20 febbraio 2025;
  • il 20 marzo 2025;
  • il 20 aprile 2025;
  • il 20 maggio 2025;
  • il 20 giugno 2025.

Queste date riguardano esclusivamente i beneficiari con prestazioni già attive e senza modifiche. Per chi ha presentato una nuova domanda o segnalato variazioni rilevanti, l’accredito avverrà in date diverse, generalmente verso la fine del mese, secondo quanto indicato dall’Inps.

Il motivo di questi cambi di data è dovuto al fatto che l’Inps ha aderito il 1 gennaio 2025 al sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria), una moderna architettura informatica sviluppata grazie alla collaborazione tra la Banca d’Italia, il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (Rgs) e la Corte dei Conti.

L’obiettivo principale è semplificare le procedure amministrative, allineandole con l’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di pagamento.

Gli importi dell’Assegno Unico

L’Assegno unico e universale per i figli a carico viene erogato automaticamente e senza interruzioni a chi ne ha già beneficiato, a condizione che nel sistema informativo dell’Inps risulti presente la domanda con stato Accolta.

Le domande già presentate sono valide anche per gli anni successivi a quello della presentazione, salvo che per la comunicazione di eventuali variazioni, che devono essere aggiornate nel modello di domanda.

Il bonus rappresenta un importante sostegno economico per milioni di famiglie italiane con figli a carico. Tuttavia l’importo che viene erogato può variare notevolmente in base all’Isee e ai tempi di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu).

Nonostante l’aumento delle risorse destinate, l’importo medio percepito per ogni figlio a dicembre 2024 è stato di 172 euro. Ma questa cifra potrebbe essere significativamente più alta per coloro che presentano un Isee aggiornato nei tempi previsti.

Esaminiamo nel dettaglio le regole, le scadenze e le opportunità per ottimizzare il beneficio. Nel 2025, gli importi aggiornati dell’Assegno unico prevedono:

  • 201 euro al mese per ciascun figlio minorenne con Isee fino a 17.227,33 euro;
  • 57,5 euro al mese per ciascun figlio minorenne senza Isee o con Isee pari o superiore a 45.939,56 euro.

Questo significa che chi non presenta l’Isee o lo fa in ritardo rischia di ricevere solo l’importo minimo, rinunciando così a un sostegno economico maggiore.

La date da ricordarsi per cambiare l’Isee

Per evitare riduzioni nell’importo dell’Assegno Unico 2025, è fondamentale rispettare due scadenze chiave: quella vicina del 28 febbraio 2025 per la doppia scadenza dell’Isee.

Come già detto, se questo non viene presentato aggiornato, l’Istituto calcolerà l’assegno con l’importo minimo a partire dal mese di marzo. Tuttavia, sarà possibile recuperare gli importi non percepiti tramite conguaglio, una volta presentato l’Isee aggiornato.

Il termine per il recupero degli arretrati è il 30 giugno 2025. Se la Dsu viene presentata dopo questa data, le mensilità perse non saranno più rimborsate.