Sarkozy condannato a 5 anni di carcere: per finanziamenti illeciti

Per la prima volta nella Quinta Repubblica francese un ex presidente è stato condannato a cinque anni di carcere per il caso dei presunti fondi libici del 2007

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

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Un fatto mai visto prima nella Quinta Repubblica francese: per la prima volta, un ex presidente è stato condannato a una pena detentiva senza condizionale. Nicolas Sarkozy dovrà scontare 5 anni di carcere per associazione a delinquere.

Secondo i giudici l’ex capo dello Stato avrebbe permesso ai suoi collaboratori più fidati di cercare finanziamenti illeciti dal regime libico in vista della sua campagna elettorale del 2007.

La sentenza sottolinea che Sarkozy non poteva non sapere cosa stesse accadendo attorno a lui. Anzi, avrebbe chiuso un occhio, se non entrambi, lasciando che queste manovre si svolgessero sotto la sua responsabilità diretta.

Per cosa è stato condannato Sarkozy

La condanna fa riferimento a un sistema che, secondo i giudici, sarebbe stato messo in piedi tra il 2005 e il 2007. In quel periodo, alcuni intermediari molto vicini a Nicolas Sarkozy avrebbero creato un canale di finanziamento illecito con la Libia di Gheddafi.

In cambio, sarebbero arrivate aperture politiche e diplomatiche nei confronti del regime libico.

Anche se non è mai stato provato in modo definitivo che quei soldi siano effettivamente finiti nella campagna presidenziale del 2007, i giudici hanno ritenuto Sarkozy comunque responsabile.

Secondo loro, avrebbe permesso, o quantomeno tollerato, operazioni che violavano la legge.

Le accuse cadute e le assoluzioni

Nonostante la condanna per associazione a delinquere, Sarkozy è stato assolto da altre accuse che gravavano su di lui.

I magistrati hanno infatti escluso i reati di corruzione passiva e appropriazione indebita, entrambi legati al presunto sostegno economico da parte del regime libico alla sua campagna elettorale del 2007.

Durante il processo è emerso che non ci sono prove certe di un effettivo trasferimento di denaro dalla Libia a favore della sua candidatura.

Quindi, se da un lato i giudici hanno riconosciuto l’esistenza di un sistema illecito attorno all’ex presidente, dall’altro hanno dovuto ammettere che il passaggio concreto di fondi non è stato dimostrato.

Il clima in aula e la durata della sentenza

La lettura della sentenza è durata più di 4 ore. Un tempo interminabile, durante il quale la presidente del tribunale ha ricostruito, punto per punto, le motivazioni alla base della condanna e illustrato anche le pene inflitte agli altri imputati.

L’atmosfera in aula era densa, quasi irrespirabile. E poi, il colpo di scena: l’annuncio dell’esecuzione provvisoria.

Una sorpresa che ha gelato l’aula. Mai, nella storia della Quinta Repubblica, un ex presidente francese era stato condannato al carcere senza condizionale.

Accanto a lui, la moglie Carla Bruni e i suoi tre figli, a fare da scudo silenzioso. Sul volto dell’ex capo dello Stato si leggevano chiaramente la tensione e l’amarezza.

È il ritratto di un uomo abituato al potere quasi totale che ora si trova, forse per la prima volta, davvero sotto giudizio.

La reazione di Sarkozy

Nicolas Sarkozy ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso immediato contro la sentenza a 5 anni di carcere. Ha dichiarato:

Se vogliono assolutamente che io dorma in carcere, ebbene dormirò in carcere, ma con la testa alta. Io sono innocente. Questa ingiustizia è uno scandalo.

In altre occasioni ha aggiunto che combatterà “fino all’ultimo respiro” per difendere la sua innocenza e che, se i giudici pensano di averlo colpito, “in realtà hanno umiliato la Francia”.

Le ipotesi sul futuro ingresso in carcere

L’ex presidente sarà convocato nei prossimi giorni dalla Procura per ricevere la notifica ufficiale dell’ordine di carcerazione.

È probabile che venga trasferito nella prigione parigina della Santé, all’interno del cosiddetto “braccio dei vulnerabili”, riservato a personalità pubbliche e figure considerate a rischio.

Le conseguenze di un eventuale ricorso

Il fatto che la condanna sia stata dichiarata immediatamente esecutiva significa che l’appello non sospende l’incarcerazione. Anche qualora Sarkozy ricorra contro la decisione, la detenzione avrà comunque luogo.

La sola possibilità che l’ex presidente possa ottenere un allentamento immediato della misura sarebbe una decisione favorevole da parte del presidente della Corte d’Appello, che potrebbe rimetterlo in libertà temporanea contraddicendo i giudici di primo grado.

Alcuni esperti legali ritengono che Sarkozy rischi in concreto da 2 a 3 anni di reclusione effettiva.