La guerra tra Russia e Ucraina si “combatte” anche sul web: tra messaggi di propaganda, fake news, video e foto contraffatte, online si stanno condividendo così tante informazioni che è diventato difficilissimo distinguere le vere dalle false. Alcune immagini mostrano azioni militari tratte da vecchi conflitti, mentre altre si sono rivelate difficili da verificare.
I video dei falsi bombardamenti dell’Ucraina
I post sui social fuorvianti provengono spesso sia da fonti “ufficiali” che da utenti privati. Un tweet pubblicato dall’account verificato del ministero della Difesa ucraino, per esempio, mostra un filmato di un combattimento aereo accompagnato dalla didascalia “Il MiG-29 dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate distrugge l’impareggiabile Su-35 degli occupanti russi”.
Il videoclip, però, è stato verificato dalla Bbc ed è risultato essere il filmato di un videogioco (Digital Combat Simulator World).
Il video è stato pubblicato il 25 febbraio e ancora non è stato rimosso. Nello stesso giorno una serie di filmati vecchi ed etichettati in modo errato sono stati visti oltre 18 milioni di volte sulla piattaforma TikTok.
Il video (falso) diventato virale su TikTok
Il fact chacking della Bbc si è spostato anche su TikTok, analizzando i video diventati virali tra gli utenti e legati al conflitto russo-ucraino.
Sta girando molto, per esempio, un video visualizzato 27,5 milioni di volte e condiviso da migliaia di utenti, che mostra alcuni uomini in tuta militare che urlano e ridono in russo mentre si paracadutano su quello che è stato indicato come territorio ucraino. La didascalia riporta “suono originale” e parla di “atterraggio di Forze armate russe”.
Si tratta di un filmato effettivamente girato da un membro delle forze armate russe ma, come dimostrato, vecchio. È tratto da un’esercitazione militare di formazione ed era stato già condiviso nel 2015 su Instagram. Il caricamento su TikTok, da parte del primo utente che lo ha condiviso il giorno dell’invasione russa, ha portato molti a credere che si trattasse di un video attuale.
Il video è stato poi rimosso dall’autore, ma – dopo essere diventato virale – continua a circolare sui social.
Le false accuse di genocidio mosse dalla Russia
Prima dell’intervento in Ucraina, Vladimir Putin e i media russi hanno spesso mosso accuse false nei confronti del governo ucraino. A partire da quella di genocidio nelle terre contese, diventato così pericoloso da rendere l’invasione “necessaria”.
La scorsa settimana, ad esempio, il direttore delle notizie di RT – una delle principali rete televisive russe – ha affermato in diretta televisiva, senza prove, che l’esercito ucraino stava progettando di lanciare gas sui civili. Ad oggi, nulla di tutto questo è successo.
La guerra si sposta sui social
L’invasione dell’Ucraina è il primo grande conflitto armato europeo scoppiato durante l’era dei social media. In un momento in cui il piccolo schermo dello smartphone è lo strumento di comunicazione dominante, il pericolo di una diffusione istantanea di fake news che alimentano la disinformazione non è solo concreto, ma pericoloso.
Sul web assisteremo ad un vero e proprio “assalto”, ha dichiarato alla Nbc Jane Lytvynenko, ricercatrice senior presso lo Shorenstein Center on Media, Politics and Public Policy dell’Università di Harvard. “E dobbiamo essere preparati per questo”. Lytvynenko ha affermato che le persone dovrebbero essere preparate a un’ampia varietà di disinformazione e propaganda, a partire dall’uso di immagini e video autentici – ma magari vecchi o non pertinenti – per spingere false narrazioni.
“Sappiamo che la propaganda fa parte di ogni guerra e sappiamo che diventa sempre più spinta dopo ogni attacco“, ha spiegato. Oggi però, specie sui social, “questa propaganda può assumere molte forme. Può provare a prendere i video fuori contesto e affermare che sono qualcos’altro. Può mostrare gli attacchi russi come più potenti di quanto non siano in realtà. Giocherà anche sulle lacune di conoscenza del pubblico occidentale, in particolare, che non ha prestato attenzione a una guerra che dura da otto anni”.
Video e immagini relative al conflitto hanno già cominciato a circolare, molti dei quali mostrano veicoli militari distrutti ed esplosioni. E durante un conflitto, anche la disinformazione può essere uno strumento utilizzato da tutte le parti. Non sappiamo come potrebbe evolversi lo scenario, tra minacce russe e sanzioni come la possibile esclusione della Federazione dal sistema Swift su cui si sta discutendo tanto negli ultimi giorni, ma il modo migliore per difendersi – online – rimane la verifica e l‘affidamento a fondi attendibili e sempre correttamente aggiornate (prima di ogni eventuale condivisione social).