Dopo i provvedimenti che hanno riscritto la normativa sulla cessione dei crediti è arrivata la tanto attesa circolare dell’Agenzia delle Entrate che ha sbloccato definitivamente il meccanismo essenziale per il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizi. Una vera e propria svolta, è evidente, che avrà un impatto immediato. Ci sarà infatti, prevedibilmente, una nuova spinta alla crescita delle cessioni. Ciò al netto del fatto che, pur considerando gli ovvi ostacoli, non si è mai fermata del tutto.
Superbonus, sblocco della cessione dei crediti
A fine settembre l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie e l’energia, Enea, ha registrato un aumento esponenziale delle agevolazioni per un totale di interventi ammessi a detrazione pari a 51,212 miliardi di euro, contro i 43.018 miliardi di agosto.
A settembre è stato raggiunto anche il record di 307mila asseverazioni inviate, contro le 243mila precedenti, mentre gli investimenti per lavori conclusi hanno toccato quota 35,306 miliardi contro i 30,409 del mese precedente.
Nonostante le restrizioni alle cessioni dei crediti il Superbonus ha continuato a correre, al punto che le detrazioni per lavori già conclusi ammontano a 38,837 miliardi, mentre quelle previste a 56,334 miliardi, nove in più del mese precedente: livelli che superano di gran lunga le cifre previste dal governo Draghi.
Le banche acquistano a rilento
Il mercato della cessione dei crediti sbloccato dalle nuove regole dell’Agenzia delle Entrate è però ripartito a rilento.
Nella circolare sono stati stabiliti inoltre gli obblighi in capo agli acquirenti dei crediti d’imposta, fissando degli “indici di diligenza” che espongono a maggiori controlli chi non li rispetta, oltre alle spiegazioni su come rimediare in caso di ritardi nella comunicazione.
Adesso che è stata fatta chiarezza sulla responsabilità solidale degli intermediari ai casi di dolo e colpa grave, le banche hanno infatti ripreso le loro attività, da una parte, cercando di rivendere le detrazioni acquisite ad altri soggetti, dall’altra intensificando le pratiche di acquisto che erano rimaste in sospeso e che in molti casi erano state rallentate dalla burocrazia e dall’incertezza.
Di acquisizione di crediti da parte degli istituti ne è stata realizzata ancora poca nonostante sia arrivato l’apprezzamento da parte dell’Abi sulla circolare dell’Agenzia delle Entrate che “contiene nuovi e rilevanti chiarimenti in materia di Superbonus, a seguito dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge ‘Aiuti bis'”.
In una nota l’associazione ha diffuso una circolare alle banche, rilevando come vi siano “puntuali chiarimenti in tema di profili di responsabilità dell’acquirente il credito”. Chiarimenti che “forniscono un utile contributo per la maggiore certezza giuridica delle cessioni dei crediti rivenienti dai bonus edili, recependo le richieste di chiarimento che erano giunte dalla stessa Abi”.
“Siamo soddisfatti – afferma il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli – della risposta tempestiva e pertinente arrivata dalle Entrate. Ora confidiamo che il mercato dei crediti fiscali possa ripartire, tenendo conto che non può essere animato dalle sole banche, intermediari per definizione”.
Nel meccanismo della cessione dei crediti per i bonus edilizi mancherebbe infatti l’ingranaggio di soggetti non bancari che acquistino le detrazioni dagli istituti di credito, consentendo a questi ultimi di superare i limiti imposti dalla capienza fiscale.